In questo periodo sto facendo molto couchsurfing soprattuto grazie alla nuova opzione apportata sul sito che rende la ricerca del divano ancora più semplice e veloce di quanto non lo fosse sino a qualche mese fa. Anzi, per essere più precisi non faccio neanche più la ricerca del divano perché il divano trova me.
Da qualche settimana ho infatti scoperto che il sito permette di potere stilare il proprio itinerario di viaggio con destinazioni e date e pubblicarlo sulle homepage di chi offre ospitalità nella città dove stiamo per andare. Quindi chiunque vive nella città dove cerchiamo il divano può vedere la nostra richiesta, studiare il nostro profilo e proporsi.
Avete capito bene, sono loro a chiedere a noi e non più noi a chiedere a loro.
In appena due ore dalla pubblicazione del mio itinerario avevo già ricevuto ben 4 richieste, divertente pensare che a questo punto sono io a dire si o no.
Rispetto i tempi della ricerca del divano a New York dove ormai stavo per perdere le speranze questa opzione di ricerca rende le cose più veloci immediate e dovunque vada ho la semi-certezza, lascio una piccola percentuale di dubbio, di trovare un letto o un divano dove dormire.
Couchsurfing con queste integrazioni fatte, che mi piace riassumere con la formula coniata da me “il divano cerca te” ha davvero guadagnato la posizione d’oro nella mia classifica di siti di viaggio.
Proprio stamattina mentre ero letteralmente stravaccata sul divano della casa di Pablo, il ragazzo uruguiano che mi sta ospitando a Santiago del Chile, pensavo ai benefici di questa esperienza e ho creduto che fosse bello poterli condividere con chi mi legge, chissà che al prossimo viaggio non dormiate su qualche divano anche voi.
Ho quindi annotato i motivi per cui credo che fare couchsurfing sia una esperienza di viaggio sui generis, porti a uno scambio culturale ed umano unico e ovviamente perchè è un’esperienza che consiglio a tutti. Soprattutto a chi viaggia per lunghi periodi e ogni tanto ha voglia di sentirsi a casa.
Un letto gratis
Quando mi sono iscritta a couchsurfing nel lontano 2006 non capivo bene cosa fosse e a cosa servisse. O meglio. Per me couchsurfing era sinonimo di dormire gratis a casa di qualcuno.
Parliamoci chiaro, in qualche modo tutt’ora guarda caso quando si viaggia e si ricorre al couchsurfing lo si fa prevalentemente in Paesi dove un letto in dormitorio costa dai $20 in su, ovvero quando dormire diventa una spesa che incide molto nel budget di viaggio.
La gente ci ospita e noi dormiamo a volte su letti, a volte su divani (ma sono sempre divani comodissimi) senza dovere dare nulla in cambio.
Un risparmio che incide molto sul budget che chi viaggia per lunghi periodi ha e a cui deve sempre prestare una certa attenzione.
Finalmente dopo tanto tempo una casa, una cucina, un bagno privato
Dopo mesi di ostelli e guesthouse, alcuni splendidi alcuni un po’ meno mi mancava casa. Non dico casa mia, dico una casa in generale. Mi mancava un bagno che generalmente non è occupato, un salotto dove posso lasciare il mio computer sul tavolo senza preoccuparmi che venga rubato, un bagno dove posso fare una doccia di 30 minuti se mi va e una cucina dove dove posso cucinare senza dovere lavari i piatti di altre 5 persone o aspettare 20 minuti per avere un fornello.
Couchsurfing mi ha riportato a casa, in tante case in realtà, ma ogni volta che ho messo piede all’ingresso ho respirato aria famigliare, la possibilità di avere i miei spazi dove potere guardare la televisione senza chiedere a qualcun altro se il programma va bene o no.
Scambi culturali
Una cultura si conosce a tavola e nelle azioni giornaliere. Per me è importante scoprire cosa i locali mangiano e come mangiano. Mangiare a casa di locali rende la mia esperienza di viaggio unica ed irripetibile. Ricordo ancora con un sorriso la prima volta che ho mangiato cous cous con le mani in Marocco rifiutandomi di usare la forchetta (portata appositamente per me).
Una cena con le persone che mi hanno ospitato vale molto di più di quello che ho letto sulle guide prima di arrivare a destinazione. La politica, la storia, l’arte, i divertimenti mi vengono raccontanti da chi in un posto ci viva. Racconti vividi e veri di una società che altrimenti avrei a malapena svelato.
Si ha un nuovo partner che vuole sapere di più di te, curioso della tua vita che spesse volte si svolge migliaia di chilometri lontana dalla sua.
Si evitano le domande di routine dell’ostello: dove sei stato, da quanto in viaggio, in che paesi sei stato e via dicendo. Le discussioni in questi casi invece vertono su la voglia di approfondire le conoscenze sulla cultura con la quale ci stiamo confrontando.
Le domande diventano quindi: come è la situazione del lavoro, l’educazione? Eventi? Quali sono i balli tipici, la musica, posso ascoltarla? Cosa fare qui? Cosa mangiare, quale è il piatto tipico?
Tutta un’altra storia no?
Scambi linguistici
L’Italiano lo si parla solo in Italia quindi a questo punto bisogna sfoggiare le proprie doti linguistiche. Spagnolo, inglese, francese, cinese per i più temerari.
Tutti amano l’italiano, probabilmente vi chiederanno di dire qualche cosa nella nostra affascianante lingua ma in questi momenti bisogna mettersi nella posizione dello studente e dobbiamo imparare. Non c’è niente di più bello che trovarsi a casa di uno spagnolo madrelingua e parlarci per 4 giorni. Questa per quanto faticosa sarà una lezione che nessuna scuola in italia potrà darci. Capire l’accento neozelandese e i modi di dire mentre il tuo ospite ti accompagna alla stazione in macchina o quando sei invitato a una festa di suoi amici sarà qualcosa che nessuna audiocassetta potrà darci.
Informazioni genuine e veritiere sui Paesi che si visitano. Non ho più bisogno di una guida
Perché dovrei avere bisogno di una guida quando ho la mia guida umana con me? A me basta una mappa, segno quello che mi dice il mio nuovo amico/a e vado alla scoperta. Sono come una bambina e faccio tante domande, sino allo sfinimento a volte ma quando a fine conversazione sono soddisfatta delle risposte porto con me un bagaglio che nessuna Lonely Planet potrebbe darmi.
Un amico significa tanti amici
Dormire a casa di qualcuno facendo couchsurfing significa avere molto probabilmente la possibilità di conoscere tante altre persone. Non c’è stata una sola volta che chi mi ospitava non mi abbia invitata a una festa o addrittura ad Adelaide la festa è stata organizzata direttamente a casa.
Con Juan a New York sono finita a un festival a Long Island dove io ero l’unica straniera e ho vissuto per 2 giorni la vera American Life. Roger invece in Australia ha organizzato un house party con carne di canguro e vino proveniente da Barossa Valley.
Ashley mi ha scorrazzata su e giù per Adelaide durante il Fringe Festival e mi ha fatto conoscere i suoi amici con cui siamo usciti 2 volte. Chris a Auckland mi ha portato a cena da amici suoi e una tranquilla cena si è trasformata in a serata incredibilmente divertente. Per non parlare poi di Doug a Sydney che mi ha invitata a un film festival dove ho conosciuto i suoi amici attori e registi di film horror. E si, mi sono proposta come prossima attice in uno dei films.
Non solo un letto ma drinks, eventi, nuovi amici
Couchsurfing può essere utilizzato non solo per cercare un posto dove dormire ma un modo simpatico e divertente per conoscere gente locale o altri viaggiatori.
A Panama ho conosciuto Claudio che adesso so essere in Giappone e con cui sono rimasta in contatto in questo anno ormai passato. Ad Adelaide ho conosciuto Remi, il canadese esperto di digital marketing che ha salvato il mio blog quando era stato attaccato da un virus, sempre ad Adelaide sono finita a giocare a beachvolley in spiaggia perché invitata da una ragazza locale appena tornata da 6 mesi di studio in Europa. Potrei continuare raccontando chi ho incontrato e cosa ho fatto con persone conosciute sul sito senza avere necessariamento dormito a casa loro.
Couchsurfing è sicuro
Mi viene spesso chiesto come possa io andare a casa di sconosciuti e come possa sempre io ospitare sconosciuti a casa, dare la chiave e continaure a fare la mia vita con persone che non conosco che entrano ed escono.
Insomma, è sicuro?
Si, couchsurfing è sicuro se si utilizza bene e in maniera sensata.
Se io ho ospitato o sono stata ospitate tramite il modulo di richiesta couch una volta che l’esperienza presso qualcuno è terminata automaticamente verrà chiesto di dare una tua opinione, una review.
L’esperienza può essere positiva, neutra o negativa. Inoltre obbligatoriamente si deve scrivere un commento.
Bene. Abbiamo le nostre recensioni e chi ci ospita o ci vuole ospitare pure. O forse no.
Io in genere vado solo a casa di chi ha già delle recensioni e devono essere positive. Ovviamente se qualcuno ha una recensione negativa perché la sera porta amici a casa non la considero neanche una recensione tanto negativa ma se dall’altro lato leggo che una persona ha fatto il provolone allora cambio e cerco qualcun altro.
Allo stesso modo non accetto divani a casa di uomini che pubblicano foto dei loro addominali o loro in costume che mostrano il fisico palestrato. Non che mi dispiacciano gli addominali ma fare couchsurfing non è iscriversi a un sito di dating online.
Potrei dire che in un certo qual modo non vado a casa di sconosciuti…più o meno.
Cosa penso di couchsurfing?
Credo che fare couchsurfing non significhi solo trovare un divano su cui dormire gratis ma molto di più. Quello che questo surf sui divani ci permette di fare è di entrare in stretto contatto con una società e una cultura a volte molto diversa dalla nostra. Si genera una interazione sociale che va ben oltre il tour organizzato. E questo per quanto mi riguarda è esattamente ciò che voglio quando viaggio.
Sono arrivata al punto in cui mi interessa relativamente dei musei o delle cattedrali, spesso non entro nè nell’uno nè nell’altra, ma sono più interessata a capire come funziona un Paese e come pensa la gente. Mi piace parlare con loro piuttosto che leggere una guida.
Questo sito mi permette di farlo riuscendo anche ad ottimizzare il mio budget, quindi prolungarlo, e soprattuto trasformando le mie esperienze di viaggio in esperienze di vita.
Perchè alla fine sono questi i momenti che ricordo con maggior piacere e che mi fanno capire se un Paese mi piace o no.
Non c’è modo migliore entrare nel profondo di una cultura se non stando a stretto contatto con i locali.
Ma non credo di avere fatto la scoperta del secolo.
E voi avete mai fatto couchsurfing?
Questo articolo ha 5 commenti
Non ho mai provato il couchsurfing e non mi è mai capitato di parlare con qualcuno che l’abbia fatto. L’articolo è molto interessante e leggerlo mi ha messo curiosità e voglia di provare. Al momento sono molto presa dallo “scambio casa” ( ospitare qualcuno nel proprio appartamento mentre si è in quello dell’ospitato) . Mi piace molto l’idea di avere a disposizione uno spazio tutto mio in un territorio nuovo tutto da scoprire. Nello specifico sto prendendo accordi per un 3 settimane ad Amsterdam 🙂 .
Vedremo! Ma di sicuro proverò anche il couchsurfing . 🙂
Grande Giulia! Non conoscevo la nuova funzionalità del sito CS perché di solito ricevo le richieste direttamente su gmail, ma stai certa che per il prossimo viaggio estivo nei paesi dell’est seguirò il tuo consiglio e pubblicherò l’itinerario di viaggio. Da buona CS sottoscrivo tutta la tua analisi, è un’opportunità di grande valore per ogni viaggiatore curioso.
Per la cronaca: io e Giulia ci siamo conosciute tramite il Couchsurfing a Taormina, dove lei ci ha fatto da guida locale. Meraviglioso!
Io l’ho sempre usato per cerare compagni di viaggio o persone con le quali uscire o fare qualche trekking. Ma uno dei miei to do per il mio prossimo lungo viaggio è andare a dormire sul divano di qcn. In compenso sono 5 anni che faccio scambio di casa e mi trovo benissimo. L’ho fatto in tutto il mondo sempre con splendide persone.
Sottoscrivo praticamente tutto…..ok tutti i divani sono comodi magari no!
E’ lo stesso spirito con cui vivo il couchsurfing: la condivisione!
tempo fa avevo scritto due righe sull’argomento sulla stessa lunghezza d’onda.
http://www.voglioviverecosi.com/index.php?diari-di-viaggio-racconti-esperienze-di-viaggio-libri-di-viaggio_67/cos-il-couchsrfing-vi-racconto-la-mia-esperienza-di-couchserfer_876/