Sono tornata dall'Etiopia dopo un viaggio di due mesi con tante storie da raccontare e migliaia di foto.
Due mesi intensi che mi hanno portata dai confini con il Kenya a quelli con l'Eritrea, un tuffo importante ed intenso in un mondo che mi piace definire altro. La prima volta in un Paese africano e una iniziale disperata ricerca di punti di contatto con la mia cultura o con quelle conosciute fino ad oggi.
Un Paese incredibile, bellissimo, eterogeneo e molto particolare. Non si è mai pronti per l'Etiopia, non fino al giorno che si arriva.
Tante lezioni imparate e che voglio condividere con voi, nella speranza che possano tornare utili per il vostro prossimo bellissimo viaggio in uno dei Paesi più interessanti del globo.
Addis Abeba è una grande città ed in quanto tale offre diversi quartieri in cui poter alloggiare.
I principali mete di tuisti sono due: Quartiere Piazza, Quartiere Bole. In base a cosa scegliere?
Quartiere Piazza
Quartiere pieno di hotls e dove tutti i backapckers generalmente preferiscono soggiornare. In particolare hotel Taitu, Wutma e Boro sono tra i più vivi e luogo di incontro tra i viaggiatori.
In questo quartiere si trovano negozi, ufficio dell'AirEthiopia e si trovano collegamenti per tutta la città con i minibus.
Caotico e sempre pieno di gente, io ho sempre optato per questa zona, anche se ammetto che non piace sempre a tutti, soprattutto a causa dei bambini per terra e l'alto numero di mendicanti. Oltre al fatto che il rischio "molestia" è appena fuori la porta dell'hotel. Ma a questo bisogna comunque fare l'abitudine in Etiopia.
Quartiere Bole
Questo è il quartiere finanziario di Addis, lo stile è completamente differente da Piazza, vicino all'aeroporto, alle ambasciate, Meskel Square (da dove parte la maggior parte degli autobus su lunga distanza). Da qui è più semplice girare Addis in maniera indipendente. Il contro del soggiornare in questa zona è che di viaggiatori non se ne incontrano molti, non fosse che questi preferiscono soluzioni più economiche dirottando per hotels nel quartiere Piazza.
Per approfondire leggi il post - Cosa fare ad Addis Abeba
Si dice che Addis Abeba sia una delle capitali più sicure in Africa, questo è vero se parliamo di crimini violenti, ma un pò meno se ci riferiamo ai borseggi.
A me personalmente non è mai accaduto nulla, ma la mia guida di Addis soprattutto quando visitavamo Mercato, il mercato più impressionante e più grande di tutta l'Africa, mi ha sempre messa sul "chi va la" in questa zona.
Ma non c'è bisogno di aver paura se solo si adottano alcuni accorgimenti volti a scoraggiare il borseggiatore:
A parte questo pericolo, l'Etiopia è realmente un Paese sicuro, le uniche paure (rare ma ammetto di averle avute a volta) sono le strade, in particolare quelle trafficate da animali ed in giornate di mercato, gli autisti sono abituati ma non sono rari i casi che per schivare gli animali alcuni vadano fuori strada.
La connessione internet affidabile e veloce è ancora rara in Etiopia, gli hotels hanno wifi ma raramente funziona bene. Ad Addis fiunziona il 4g (ma piuttosto lento), fuori dalla città è un disastro!
La Wifi, tuttavia, è disponibile sul spazio comune di molti alberghi internazionali (come per esempio lo Jupiter Hotel e l'Intercontinentale), per accedere magari si va al bar e al ristorante e al costo di un drink si può rimanere online.
Per chi non ha bisogno di wifi gli internet caffe sono un pò dovunque ad Addis ma le cose si complicano nel sud, non ce ne sono nell'Omo Valley.
Ammetto che sono rimasta stupita dall'assenza di wifi negli hotels ma la presenza di quella in cellulare, ovviamente per poter fare una scheda con connessione dati sarà necessario andare presso la sede di Ethiotel, muniti di fototessere e passaporto, e nel giro di qualche minuti si avrà la propria scheda 3G.
L'Etiopia è grande e per chi non ha mai viaggiato in Africa l'arrivo potrebbe essere un piccolo shock.
Il circuito nord è ben attrezzato con i mezzi pubblici ma se si vuole visitare in maniera indipendente bisogna considerare almeno 2 settimane senza includere la Dancalia.
Se si vuole viaggiare il Sud e l'Omo Valley la situazione è più difficoltosa vista la mancanza di collegamenti con i mezzi pubblici ed in questo caso l'ideale sarebbe farlo con una macchina privata.
Non è possibile viaggiare per l'intera Etiopia in appena due settimane ma bisogna scegliere cosa si vorrebbe conoscere ed dedicarsi il giusto tempo.
Per i viaggiatori indipendenti l'ideale sarebbe avere a disposizione almeno 5 settimane.
Un viaggio in Etiopia è relativamente economico se comparato ad altri Paesi Africa, come per esempio la Tanzania o la Namibia, ma decisamente costoso, soprattutto per gli standard, se comparato ad altre destinazioni nel mondo.
Il turismo nel Paese ha cominciato a svilupparsi negli ultimi anni, solo in alcune destinazioni si trovano alloggi di categoria più o meno paragonabile agli standards europei, ma nel resto del Paese questa crolla drasticamente.
I costi poi delle auto incidono molto, una 4x4 (necessaria per il Sud) costa più dei minivan che si utilizzano per il circuito Nord. Le variabili sono numerose ma, ad occhio e croce, direi che i costi in questo caso variano tra i 2300/3500$ per persona, a seconda degli itinerari che si scelgono e le tipologie di trasporto ed hotel, ma sono solitamente dei tutto incluso.
I costi sono quindi molto alti per chi viaggia da solo o per chi viaggia con auto privata (consigliato a chi ha poco tempo o si rischia di fare poco e niente), ma per chi viaggia in coppia o più persone questi si abbattono e diventa sicuramente più accessibile.
Per i viaggiatori indipendenti e con tanto tempo e spirito di adattamento, tanto, i costi si abbattono anche alla metà.
Assolutamente SI!!
Ammetto che Addis può essere una città difficile da amare per numerose ragioni ma un viaggio in questo Paese è una avventura vera a propria.
Accompagnata da tanti libri che mi hanno tenuto compagnia nelle numerose giornate passate in solitudine, non si incontrano tanti viaggiatori, ho scoperto un mondo nuovo, altro, eterogeneo, colorato, caotico e chiassoso ma anche bellissimo, affascinante e quasi mitologico.
E anzi, il mio consiglio di andare quanto prima possibile perchè tra 10 anni probabilmente le tribù dell'omo scompariranno e solo quell'angolo di Paese vale il tempo ed il costo!
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Ciao,
molto probabilmente a settembre andrò ad Addis Abeba per un mese per lavoro, con mio marito e due bimbi piccoli (4 e 2 anni).
Volevo sapere se hai fatto le vaccinazioni, se sono e quali obbligatorie e quanti mesi prima li hai fatti.
Grazie
Emanuela
Ciao Emanuela, si ho fatto i vaccini e qui trovi la lista https://www.viaggiare-low-cost.it/vaccini-per-viaggio-in-etiopia/
Ti consiglio comunque di controllare sul sito Viaggiaresicuri e capire quali sono quelli obbligatori. Li ho fatti circa 2 settimane prima di partire.
Un saluto e buona Etiopia!
bell'articolo come sempre ...e a proposito, non c'entra molto ma oggi navigando su Amazon e cercando il libro Ebano di Kapuscinski ho avuto la sensazione di essermi imbattuto in una tua recensione...è un nickname (che non nomino per privacy) quindi forse mi sbaglio, ma se per caso lo hai recensito su Amazon concludendo con la frase "Bellissimo. Non ho altre parole!" mi sa che ti ho beccata...non so perchè ma lo stile sembra il tuo, scusami se non sei tu 🙂
Mmm non mi pare di aver recensito questo libro, onestamente non ricordo. Di fatto se lo faccio uso il mio nome, ma anche se fossi io, questo commento rappresenta quello che penso: semplicemente bellissimo e una splendida introduzione all'Africa Nera! ciao!
Utilissimo e dettagliato post, grazie! Fa proprio venir voglia di partire al più presto. So che hai incontrato anche viaggiatori "senior" laggiù ma, a prescindere dall'età, penso sia opportuno fare una specie di auto-selezione, prima di partire.
Nel senso che sarebbe bene farlo solo se si è in condizioni fisiche adeguate: ho seguito i tuoi post mentre eri in viaggio, e ho visto che l'itinerario è comunque impegnativo, dal punto di vista fisico. Mi sbaglio?
No, non ti sbagli. Impegnativo e difficile, come bellissimo. Soli è fattibile ma è dura, i senior che ho incontrato hanno decenni di esperienza zaino in spalla, inclusa la tedesca di 65 anni che girava con il suo backpack. Sicuramente impegnativo e anche dispendioso in alcuni casi, il sud, Omo Valley, è durissimo fisicamente, come la depressione della Dancalia. L'unica maniera per non "ammazzarsi" è avere almeno due mesi a disposizione se la si vuole fare con i mezzi pubblici alternativamente ripiegare su macchina privata ed organizzazione di locali.
CIAO!