L'Etiopia a differenza di quanto si possa immaginare offre climi differenti, a volte anche freddi, basti pensare ad Addis Abeba che si trova a 2400 metri sul livello del mare, ma la grandezza del Paese e la sua posizione a ridosso dei tropici potrebbe essere causa di alcune malattie che in queste aree si enfatizzano.
Detto questo è vero anche che la possibilità di ammalarsi, se vaccinati, si abbassano di molto e a parte le classiche malattie dei viaggiatori, diarrea e qualche raffreddore, non bisogna temere di viaggiare in questo Paese.
Pertanto se vaccinati se non si corrono pericoli, per la malaria segue un paragrafo dedicato in quanto questione più delicata e soprattutto la scelta è a discrezione del viaggiatore.
Anche se vaccinati è importante entrare nel Paese coperti da una assicurazione sanitaria.
A tal proposito prima di sottoscriverne una assicurati che la compagnia assicurativa copra le zone in cui vuoi viaggiare, perchè alcune non coprono dovunque e se per sventura hai bisogno di un medico in una zona sconsigliata dalla Farnesina, per motivi tutt'altro che medici, non è detto che sebbene il problema non abbia nulla a che fare con il pericolo di cui si era allarmati si sia coperti. Quindi attenzione alla compagnia assicurativa che scegli e prima di pagare chiedi se sei coperto dovunque.
I vaccini si fanno presso la ASL della tua città sezione Vaccini Internazionali, consiglio di chiamare in anticipo e prendere appuntamento.
Tutti questi vaccini NON sono obbligatori ma altamente consigliati (nota particolare per febbre gialla). I costi si riferiscono a quelli che ho pagato presso il Servizio Vaccinazioni Internazionali di via dei Frentani 6, Roma.
Profilassi anti-malarica si o no?
Per me è stato problematico scegliere per una serie di motivi. Il primo motivo risiede negli effetti collaterali che non sempre sono piacevoli e possono costringere a letto per molti giorni, provocare allucinazioni, nausea e disagi vari.
La malaria uccide ogni anno milioni di africani, quindi esiste e non si può fare finta di niente, la possibilità di prendere la malaria in Africa è 100 volte superiore rispetto quella di prenderla in Asia, e sebbene in alcuni Paesi Africani sia praticamente obbligatorio munirsi di pillole per la profilassi in Etiopia la questione è meno chiara, anche perchè dipende moltissimo da che zone si intendono visitare.
La malaria è presente in aree al di sotto dei 2000 metri, se quindi si sta solo ad Addis Ababa la questione non si pone e non vale la pena sottoporsi a una profilassi cosi fastidiosa. La malaria è anche assente nelle seguenti zone d'Etiopia: Bale highlands, l'area attorno Addis Ababa, e l'area attorno Jimma.
Non è neanche un grande problema nel nord in quello che viene comunemente designato come Circuito Storico con eccezione a Bahir Dar e nella zona del lago Tana, 1830 metri sul livello del mare.
Nella Rift Valley la malaria è stagionale, quindi il pericolo si alza durante la stagione delle piogge.
L'Omo Valley e Gambela, che sono quasi sicuramente due posti dove il turista vuole andare, in particolare la Valle dell'Omo, invece sono a rischio malaria tutto l'anno a prescindere dalle piogge.
Quindi qui si pone il problema.
Pillole anti malaria si o no?
Io ho scelto no, anche se ho con me una scatola di malarone da usare a scopo curativo nel caso in cui dovessi prenderla ma non preventivo, data anche la durata della mia permanenza, due mesi, e i dottori stessi mi hanno sconsigliato di prenderla per un periodo così prolungato. §Si per viaggiatori a breve termine e che hanno intenzione di visitare la Valle dell'Omo o Gambela o la Rift Valley in periodo di piogge.
Questa è una profilassi da fare a propria discrezione.
A prescindere dal prendere o non prendere le pillole, ci sono alcune cose da fare comunque, ricordo che la profilassi non è un vaccino quindi il rischio di ammalarsi c'è e bisogna sempre stare all'erta.
Quindi ecco come comportarsi durante un viaggio in Etiopia ed in generale in Africa.
Voglio sperare che noi tutti stiamo attenti a questo anche fuori dall'Africa ma in Etiopia il rischio aumenta notevolmente. Quindi che si abbiano incontri con locali che con altri viaggiatori nel Paese usate sempre il preservativo e portateli da casa che non si sa mai perchè il vecchio detto "prevenire è meglio che curare" è sempre valido.
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Complimenti complimenti ancora complimenti leggere quello che scrivi invoglia a partire, le riflessioni fatte del viaggio valgono più di una guida. Chissà però i costi di un viaggio del genere mi piacerebbe sapere perché non nego che desidero intraprendere viaggi di questo tipo. Fortunati quelli che invece lo possono fare per lavoro. Io per lavoro viaggiato tanto in tantissimi paesi ma tutti i paesi molto industrializzati La cosa qui si complica grazie
Ciao Paolo,
è sempre difficile dire i costi in quanto ognuno ha standards differenti ed esigenze differenti. Un viaggio può costare 1000 come 3000 o più. Certamente l'Africa è particolarmente costosa e richiede un enorme flessibilità e capacità di adattamento, io viaggio sempre con una tenda in zaino per le emergenze.
Io non viaggio per lavoro, ma faccio un lavoro che essendo totalmente in remoto mi permette di viaggiare quindi letteralmente "investo" quanto guadagno in viaggio, non sono pagata nè viaggio gratuitamente.
Quindi difficile rispondere sui costi, certamente il lavorare mentre sono in viaggio, quindi ho un stipendio ma altalenante visto che sono free lance, permette di poter avere un budget sufficiente per potermi permettere oggi continenti come l'Africa o gli Stati Uniti o l'Australia, continente che qualche anno fa non potevo neanche avvicinare con la fantasia.
Ma ripeto, fondamentalmente anche gli itinerari e le attività che si svolgono ovviamente dipendono dal budget che si ha. Quanto più si ha quanto più si fa.
Ci sono stati viaggi in cui ho speso 4000$ in un mese e altri che mi sono costati 1000$, dipende il dove si va, e io cerco di alternare destinazioni care con più economiche cercando di starci dentro...e mettere anche soldi da parte per le emergenze e per il mio futuro (penso quindi a quando non sarò più giovincella).
Un saluto
Giulia