Il Loi Krathong, quello che noi chiamiamo il festival delle lanterne o delle luci, avviene nelle notti di luna piena del dodicesimo mese del calendario lunare thai, ovvero nel nostro novembre, in tutti i Paesi Buddhisti (Thailandia, Laos, Myamar, Cambodia). Loi significa lettralmente “galleggiare” mentre Krathong si riferisce a delle composizioni fatte di petalo di lotus e foglie di banana che galleggiano sull’acqua. In origine, ma ancora adesso per quello che ho potuto vedere, queste composizione erano fatte con foglie dell’albero del banano, e a Chiang Mai per esempio in occasione del festival (dall’8 al 12 Novembre 2011) si è anche svolta la competizione di Krathong i cui artisti erano tutti bambini o ragazzini.
Un krethong contiene oltre a fiori anche cibo, candele, incensi e monete. Per la strada si possono trovare anche dei krathong fatti in pane. Che si usi quello in pane o quello con il tronco di banana entrambi sono biodegradabili anche se i tempi di scomparsa sono molto diversi. Se il pane dopo qualche giorno verrà mangiato dai pesci quello con le foglie di banana impiegherà alcuni anni. Un krathong comprato per la strada costa circa 150 baht e le candele e gli incensi sono dei doni che si fanno agli spiriti del fiume. Le origini di questa festa si fanno risalire ai tempi in cui si praticava la cerimonia e il rispetto per gli spiriti dell’acqua, oggi per quello che ho visto è prevalentemente una festa massiva ma che ha comunque il suo fascino e che mi ha fatto decidere che se mai dovessi tornare in Thailandia vorrò farlo in questa occasione.
Il Loi Krathong è nato a Sukhothai, la prima capitale della Thailandia, anche se ci sono ancora aperti dibattiti sulla città di nascita che alcuni vogliono fare appartenere a Bangkok. Originariamente il Brahmanical festival è stato adattato dai Buddhisti in Thailandia come cerimonia per onorare l’originale Buddha, Siddharta Guatama.
Quindi questa è una festa buddhista e l’atto di accendere candele ed illuminare la città è volto a venerare il Buddha e il lasciarle galleggiare sul fiume o farle volare in aria simboleggia l’abbandono della sfortuna.
Si rilascia così tutta la negatività e la rabbia per lasciala volare o galleggiare via e lontano da sé stessi.
La tradizione vorrebbe anche se si tagliasse un unghia e una ciocca di capelli che si dovrebbero mettere nella lanterna o nel krathong simboleggiando l’abbandono delle parti negative di ognuno.
I Thailandesi credono che fare galleggiare porterà non solo buona fortuna ma onorerà anche il Dio dell’Acqua.
Oltre il lancio delle lanterne in cielo, al lancio bisogna esprimere un desiderio, e l’abbandono del krathong in acqua durante il festival si assiste a competizioni di bellezza, musica da vivo, area adibite al cibo a prezzi più stracciati del solito (10 baht) e fuochi d’artificio che però sono un’importazione cinese e non una tradizione thai.
Il Loi Krathong non è una festa solo Thailandese ma avviene in tutti i paesi Buddhisti del Sud Est Asiatico tra cui Birmania, Laos e Cambogia, quindi se per sfortuna non doveste trovarvi a Chiang Mai per l’occasione fate in modo di trovarvi in uno di questi altri Paesi perché l’evento vale la pena di essere vissuto.
Io l’ho voluto festeggiare a Chiang Mai che con Sukhothai è la città più importante per il Loi Krathong. Gente da tutta la Thailandia è accorsa qui per potere prendere parte a questa manifestazione che è cominciata l’8 di Novembre e che termina il 12.
Ogni anni le date cambiano quindi controllate prima di fare i vostri piani. Oltre il fatto che Chiang Mai è la mia città preferita in Thailandia i giorni di festa sono stati emozionanti e a volte commuoventi.
E’ vero che c’è il lato commerciale e che forse adesso ha trasformato quesra festa mistica in una sorta di capodanno (a volte avevo questa impressione) ma dall’altro lato trovarmi sulla riva del fiume dove c’erano centinaia di persone eppure regnava il silenzio, e vedere questi che una dopo l’altro accendeva le candele e gli incensi e dopo avere espresso il desiderio lasciava andare il proprio karathong in acqua sotto la luce dei fuochi d’artificio è stato uno dei momenti forse più belli dei miei ultimi 9 mesi di viaggio.
Avrei voluto dire qualcosa ma il silenzio era l’unica cosa che poteva rendere ancora più magico quel momento. Una piccola oasi di silenzio e genuinità in un contesto chiassoso e caotico.
Davanti ai miei occhi ho visto scorrere centinaia di krathong, uno più bello dell’altro, ho visto centinaia di persone esprimere il proprio desiderio e rilasciare al dio dell’acqua la propria negatività e poi riaprire gli occhi come tornando alla realtà con il sorriso che solo i thailandesi sanno regalare.
Io ho rilasciato in cielo le lanterne.
Ne ho accese due e ho espresso due. Le mie lanterne si sono unite alle altre migliaia di lanterne in cielo che ora dopo ora si moltiplicavano regalandomi una scena impossibile da riprendere con la macchina fotografica ed altrettanto difficile da spiegare con le parole.
Il Loi Kathong è una festa di tradizioni e di allegria in cui fiumi di persone si riversano nella strade per prendere parte a uno degli eventi più importanti, belli e suggestivi dei Paesi Asiatici.
Disclaimer: In questo post, alcuni dei link forniti sono link di affiliazione, il che significa che posso guadagnare una commissione se si effettua un acquisto attraverso questi collegamenti. Tuttavia, ciò non comporta nessun costo aggiuntivo per te. Le commissioni che ricevo attraverso questi link di affiliazione aiutano a finanziare e supportare il mio blog, mantenendo così la sua indipendenza e la mancanza di sponsorizzazioni. Mi sforzo sempre di fornirti le migliori informazioni e consigli possibili, basati sulla mia esperienza e ricerca personale. Mi preme sottolineare che il tuo sostegno è fondamentale per mantenere vivo questo blog e continuare a fornirti contenuti di qualità. Grazie per il tuo supporto!
Alcune immagini pubblicate sono state tratte da Internet, nel caso in cui, il loro utilizzo, violasse diritti d’autore, mandateci una mail a [email protected] e verranno immediatamente rimosse.