Cucina Fijana – Cosa mangiare alle Fiji

Modificato il Aprile 5, 2020

 

Una cucina che si definisca tipica deve avere un forte legame con il suo territorio e con gli ingredienti che naturalmente vi crescono.

Per quanto alle Fiji non ci siano molti ristoranti tipici figiani, il modo migliore per assaporare i piatti figiani è di essere ospitati da una famiglia locale, ma anche negli ostelli può capitare, la sua cucina è come non mai legata ai frutti che la sua fertile terra offre. Il clima tropicale regala una varietà di frutti e verdure in quantità e qualità sbalorditive!

mangiare fiji Se a casa ci riteniamo fortunati ad avere un albero da frutto nel giardino, alle Fiji è assolutamente normale avere nel villaggio palme da cocco, papaia, ananas, alberi del pane, banani e varie radici come zenzero, cassava (letto “casava”) e dalo.
Se poi non si ha proprio davanti casa quello di cui si ha bisogno, è frequente che gli anziani vadano di buona mattina nel bush a fare provviste, invece che al mercato.

E’ forse questo il motivo della buona salute, formosità e buon umore che accomuna i figiani di tutte le provenienze sociali, nonostante un PIL pro capite di appena 4.500 $ l’anno.

Cucinare piatti figiani a casa, in Italia, si può fare, ma certamente il luogo migliore dove procurarsi gli ingredienti è direttamente alle Fiji… In città come Nadi, Lautoka o Suva i mercati centrali sono epicentri di vita, colori e profumi dove non è difficile farsi rapire dalle strane forme dei frutti e dalle bizzarre maniere dei venditori di esporre la merce (sistemano su piramidi tutto ciò che è di forma vagamente rotonda!).

Sono fondamentalmente due le tecniche di cottura: su fiamma, spesso su fuoco di legna, o tramite un forno interrato tipico delle culture del Sud Pacifico, il Lovo.

lovo Il Lovo (che in Nuova Zelanda è chiamato Hangi e alle isole Samoa invece Unu) consiste in una più o meno profonda e capiente fossa scavata nel terreno, che una volta riempita con un primo strato di legna si copre con un altro di pietre dove adagiare i contenitori di metallo con dentro il cibo: verdure, carne e pesce sono cotti tutti allo stesso momento. Per finire, si copre con un altro strato di bucce di noci di cocco e si ricopre il tutto con della terra. La cottura può durare dalle 6 alle 8 ore, a seconda delle dimensioni, e il sapore è assolutamente ottimo!

Le portate principali hanno molto in comune con la tradizione asiatica; le zuppe e gli stufati fanno la parte del leone. Il pollo e l’agnello sono gli ingredienti base preferiti e sono spesso tagliati in cubetti grossolani, ossa e pelle comprese. Aglio e olio di soia dànno inizio alle danze, seguiti dalla carne e la verdura (verza, patate, carote, sedano e fagioli), per poi finire la cottura con un po’ di farina di mais per dare densità e noodle.

Una variante molto particolare di stufato di carne, stavolta di manzo, è preparato con una specie di spinacio dalle foglie enormi e spesse chiamato rourou, e cotto con latte di cocco. Il latte di cocco è preparato mischiandone la polpa tritata con l’acqua, filtrandone poi il denso succo bianco che ne esce.

Esattamente come noi siamo abituati ad accompagnare ogni pasto col pane, alle Fiji è normale avere sempre a tavola radici bollite di cassava e di dalo tagliate a grossi cubetti, dal sapore simile alla patata dolce e alla castagna…

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