Una cucina che si definisca tipica deve avere un forte legame con il suo territorio e con gli ingredienti che naturalmente vi crescono.
Per quanto alle Fiji non ci siano molti ristoranti tipici figiani, il modo migliore per assaporare i piatti figiani è di essere ospitati da una famiglia locale, ma anche negli ostelli può capitare, la sua cucina è come non mai legata ai frutti che la sua fertile terra offre. Il clima tropicale regala una varietà di frutti e verdure in quantità e qualità sbalorditive!
Se poi non si ha proprio davanti casa quello di cui si ha bisogno, è frequente che gli anziani vadano di buona mattina nel bush a fare provviste, invece che al mercato.
E’ forse questo il motivo della buona salute, formosità e buon umore che accomuna i figiani di tutte le provenienze sociali, nonostante un PIL pro capite di appena 4.500 $ l’anno.
Cucinare piatti figiani a casa, in Italia, si può fare, ma certamente il luogo migliore dove procurarsi gli ingredienti è direttamente alle Fiji… In città come Nadi, Lautoka o Suva i mercati centrali sono epicentri di vita, colori e profumi dove non è difficile farsi rapire dalle strane forme dei frutti e dalle bizzarre maniere dei venditori di esporre la merce (sistemano su piramidi tutto ciò che è di forma vagamente rotonda!).
Sono fondamentalmente due le tecniche di cottura: su fiamma, spesso su fuoco di legna, o tramite un forno interrato tipico delle culture del Sud Pacifico, il Lovo.
Le portate principali hanno molto in comune con la tradizione asiatica; le zuppe e gli stufati fanno la parte del leone. Il pollo e l’agnello sono gli ingredienti base preferiti e sono spesso tagliati in cubetti grossolani, ossa e pelle comprese. Aglio e olio di soia dànno inizio alle danze, seguiti dalla carne e la verdura (verza, patate, carote, sedano e fagioli), per poi finire la cottura con un po’ di farina di mais per dare densità e noodle.
Una variante molto particolare di stufato di carne, stavolta di manzo, è preparato con una specie di spinacio dalle foglie enormi e spesse chiamato rourou, e cotto con latte di cocco. Il latte di cocco è preparato mischiandone la polpa tritata con l’acqua, filtrandone poi il denso succo bianco che ne esce.
Esattamente come noi siamo abituati ad accompagnare ogni pasto col pane, alle Fiji è normale avere sempre a tavola radici bollite di cassava e di dalo tagliate a grossi cubetti, dal sapore simile alla patata dolce e alla castagna…