Viaggio in Mongolia zaino in spalla – Informazioni utili di viaggio
Un viaggio in Mongolia per definizione include un viaggio nel deserto del Gobi, uno dei luoghi più vasti e desolati presenti sulla faccia della terra ma allo stesso tempo risulta uno dei più affascinanti e misteriosi.
Questo vasto semi-deserto occupa parte della Cina settentrionale e della Mongolia meridionale. Confina a nord con i Monti Altay e con le praterie e le steppe della Mongolia, a sud-ovest con il Corridoio di Hexie (Storica rotta che attraversa la provincia cinese di Gansu) e l’altopiano del Tibet e a sud-est con la pianura cinese settentrionale. L’escursione termica annuale, spazia dai -45°/-50° C del periodo invernale ai + 40°/+45° C del periodo estivo.
L’arido clima continentale è caratterizzato dalla caduta di circa 200 mm di pioggia all’anno.
Questo occupa circa 1/3 della superficie della Mongolia e domina incontrastato il territorio per centinaia di km.
Marco Polo chiamò questo deserto, deserto di Lop (vicino alla città di Lop, oggi Charklik, nei pressi del lago Lop Nur, che non ha una sede fissa ma occupa uno spazio che varia secondo il regime dei fiumi che lo alimentano) o Gran Deserto, annotando nei suoi diari che impiegò un anno ad attraversarlo.
Il cibo e l’acqua erano scarsissimi e rischiò di perdersi a causa di allucinazioni e spiriti maligni ingannevoli.
Il Gobi di certo non evoca solo un paesaggio desolato e povero di vita ma al suo interno vi sono anche paesaggi di incontenibile bellezza e assoluto fascino: laghi salati, distese sabbiose e canyon dalle rocce rosse che al tramonto sembrano come incendiarsi (Flaming Cliffs ) ai riflessi degli ultimi raggi solari.
La Storia del Gobi
La leggenda vuole che il Gobi sia stato creato dal passaggio degli imponenti eserciti di Gengis Khan, ma in realtà i numerosi fossili che lo costituiscono testimoniano che il suo territorio, ricco di acque e di vegetazione, era un tempo habitat ideale per i dinosauri.
Negli anni ’20, in questo territorio temuto dagli stessi mongoli, l’avventuriero americano Roy Chapman Andrews, con la sua squadra, riportò alla luce resti di scheletri di oltre 100 esemplari preistorici.
Gli abitanti del Gobi
Oggi il Gobi è abitato da alcune tribù di pastori nomadi. Trovare credo persone cosi semplici e alla mano nel ventunesimo secolo è ormai difficile. Il popolo Mongolo è famoso per la sua ospitalità e devo dirvi che nel Gobi il tempo sembra si sia fermato ai tempi di Gengis Khan. Gli abitani di Ulaanbaatar pian piano dimenticano le poprie tradizioni e ciò che li ha sempre contraddistinti per affacciarsi con curiosità ed interesse alla cultura occidentale.
Flora e Fauna
Vi sono anche alcune rarità faunistiche, che sono ormai in via di estinzione come l’asino selvatico asiatico (Khulan), il cavallo Prewalski (Takhi), l’argali del Gobi, il cammello selvatico (khavtgai) e e l’orso del Gobi, ragione per cui è stato dichiarato dall’UNESCO.
Secondo alcuni dati forniti dagli ambientalisti, in Mongolia si contano circa 28 specie di mammiferi in via di estinzione. La vegetazione è formata da poche specie di arbusti spinosi e la fauna, invece, comprende poche specie diroditori e di serpenti i, tra i quali si ricorda la vipera gialla.
La desertificazione è la conseguenza dell’ombra pluviometrica gettata sulla regione dalla catena dell’Himalaya, la quale, infatti, impedisce alle nuvole portatrici di acqua di raggiungerla.
Come arrivare e come muoversi
Ci sono molti mezzi di trasporto sia pubblici ( Autobus quotidiani ) che privati ( Minivan o Jeep), in servizio tra Ulaanbaatar e le varie province ( Aimag) del Gobi.
La scelta stà a voi; sappiate che con il treno potreste fermarvi a Biger, Sainshand o Zamyn-Udd.
Da li proseguire con un mezzo sia pubblico che privato. Dalanzadgad, Altay e Bayankhongor dispongono di un areoporto dal quale è possibile prendere voli interni per Ulaanbaatar.
Il mio consiglio se vi piace l’avventura e se volete risparmiare qualche soldo, è quello di viaggiare in bus, dove la simpatia e la curiosità Mongola vi travolgerà.
Immancabili saranno le fermate nei Guanz (Tavola calda ) per bere airag (latte di cavalla fermentato) e mangare kuushuur (frittelle di montone).
Cosa visitare nel Gobi
La principale attrazione del Gobi è il Parco Nazionale di Gurvan Saikhan , dove dune di sabbia canyon di ghiaccio e splendidi paesaggi montani fanno si che questa sia l’attrazione più gettonata dai turisti che visitano il Gobi.
L’ingresso al parco costa 3000 T ( all’incirca 1,5$) e nello specifico le attrazioni che più colpiscono sono la valle di Yolyn Am, famosa per le sue pareti rocciose e per i suoi canyon stretti e le dune di sabbia di Khongoryn Els (le più grandi dune di sabbia di tutta la Mongolia con una larghezza massima di 12 km e un estensione di circa 100 km).
Un’altra importante attrazione del Gobi è Bayanzag.
Luogo comunemente noto con il nome di Flamming cliffs datogli dal paleontologo Roy Chapman Andrews che dal 1922 in poi portò alla luce un gran numero di ossa e uova di dinosauro esposte oggi in numerosi musei del mondo e che hanno reso famosa quest’area.
Se lo spirito d’avventura non vi manca , troverete entusiasmante questo deserto nella zona di Bayangovi. I viaggiatori che si spingono fin qua dovranno evitare di partire senza abbondanti scorte di acqua , cibo , carburante e pezzi di ricambio per il proprio mezzo.
Il motivo di tutto ciò è perchè l’area intorno a KhermenTsav particolarmente arida e povera di risorse idriche, il che ne fa un’area disabitata.
Di certo inoltrarvi in queste zone con due veicoli e una guida del posto è altamente consigliato.
Tra le zone da esplorare nell’aimag di Bayankhongor , muovendo da Nord a Sud, vi sono:
- Canyon di Galuut
- Boon Tsagaan Nuur
- Ikh Bogd Uul, Tsagaan Agui
- Tsagan Bulag
- Gola di Gunil Khondil
- Bayanglin Nuruu
- Yasnee Tsav
- Buglin Tsav
- Khermen Tsav
- Petroglifi di Sevrei
Dove alloggiare
Dal mio punto di vista per vivere a pieno il Gobi avrete bisogno di una tenda se lo si vuole viaggiare in maniera completamente indipendente e spendere molto poco.
E’ anche vero però che per il turista più esigente vi è la possibilità di dormire nei Gher camp.
Nei villaggi più grandi avrete modo sempre di trovare un hotel o un motel a prezzi più che ragionevoli ( 5/10$ ), ma se entrerete davvero in sintonia con il popolo Mongolo le porte di una Gher per voi saranno sempre aperte.
Questo vi permetterà di entrare in contatto con la vera Mongolia non sarà difficile trovare ospitalità, pagando qualcosa, in una famiglia all’interno della propia Gher.
Il denaro è sempre ben accetto ma anche regali specifici per ogni singolo membro della famiglia come sigarette, dolciumi e vodka sono più usuali e sempre ben accetti.
ENERGIA VERDE
Con l’avvento del ventunesimo secolo si cerca sempre più di produrre energia rinnovabile e la Mongolia è uno di quesi paesi che pian piano si sta adattando a questo stile di vita.
Il primo parco eolico è stato inaugurato nel 2013 a Salkhit (75 Kma sud-ovest di Ulaanbaatar).
L’impianto con la produzione di 50 megawatt farà risparmiare 122000 tonnelate di carbone e 1.6 milioni tonnelate di acqua, riducendo di conseguenza le emissioni di monossido di carbonio. Il parco eolico fornisce circa il 5% dell’energia nazionale.
L’obbiettivo del governo Mongolo è quello di arrivare a coprire il 20/25% di energia rinnovabile entro il 2020.
Il Gobi nel contesto energia rinnovabile è molto preso in considerazione.
Secondo esperti nel Gobi il vento avrebbe la capacità di generare 300000 megawatt mentre il sole 11 gigawatt, cifre che un giorno potrebbero portare la Mongolia ad esportare energia pulita alle altre nazioni linitrofe.
Eco-Turismo nel Gobi con Gobi Oasis
Nel tentativo di arginare la desertificazione,provocato dalla’avanzare delle sabbie, Byamba Tseyen, ingegnere forestale in pensione da ormai 40 anni porta aventi il progetto Gobi Oasis.
Questo è un piccolo vivaio di alberi costruito nella sua città natale Mandagov, al fine di coltivare alberi per poi re-impiantarli in zone del Gobi che hanno disperatamente bisogno di aiuto per combattere la desertificazione.
L’impianto quindi nello specifico compensa le emissioni di CO2, riduce i gas serra, fornisce habitat naturali, riduce la polvere e il vento, Proteggere gli alberi autoctoni del Gobi e riduce la desertificazione.
Ovviamente al vivaio è affiancato un gher camp , che ormai da anni attira l’attenzione del turismo ecosostenibile, dove per la modica cifra di 50 GBP si può usufruire di pensione completa e di un albero da piantare in prima persona.
Spunti per il viaggio – Cosa leggere (prima/durante/dopo)
Con l’avvento di internet reperire informazioni sul Gobi è alquanto semplice dalle temperature stagionali, alle coordinate di un villaggio. Ormai in rete possiamo trovare di tutto anche se le letture su questo Paese non sono tantissime la selezione è la seguente:
Il Milione (i grandi romanzi BUR) – Un libro importante che tutti dovrebbero leggere a prescindere dal viaggio in Mongolia. Una differente concezione di spazio e tempo ed il cammino dei uno dei viaggiatori più grandi tra tutti.
Gobi, il deserto dentro di me – Un diario di viaggio di esplorazione, del Gobi ma soprattutto di se stessi. Un libro introspettivo che regala spunti e tante domande esistenziali.
UB Underground – Una drammatica analisi della vita nella società mongola che esplora e sonda gli aspetti “underground” di Ulaanbaatar.
Mongolia. L’ultimo paradiso dei nomadi guerrieri – Un ottimo libro scritto da un giornalista in cui le bellezze della Mongolia sono inserite in un testo pieno di itinerari, informazioni, note, approfondimenti e tragitti.
Viaggi e altri viaggi – Un diario di viaggio in cui la Mongolia ha un capitolo dedicato in cui si narra la testimonianza, durante la seconda guerra mondiale, quando i Nazisti si stavano ritirando dall’Italia. Una ragazza trova un soldato mongolo nascosto in una buca. E a quel punto la commovente storia comincia.
Lonely Planet Mongolia – Guida di ben 300 pagine sulla Mongolia. Nel sito della Lonely Planet è possibile acquistare i singoli capitoli in formato elettronico.
Questo articolo ha 4 commenti
Ciao Luca, ho appena letto del tuo viaggio in Mongolia. Io partirò ad agosto destinazione Tsaatan (15 giorni in tutto). Stò avendo difficoltà a raccogliere informazioni sulla profilassi anti rabbia (che vorrei fare visto il tipo di itinerario). Che vaccino avevi fatto tu? (Rabipur? Imovax? Rasilvax?….)…. grazie in anticipo dell’informazione…. Eusebio
Ciao, io ho scelto di fare questo tipo di viaggio, per fare la prima esperienza, in particolar modo mi piacerebbe vizitare il Deserto di Gobi, quindi se e possibile, al vostro aviso, al quanto ammonta di spesa, piu o meno ? Tengo a dire di non aver consultato ancora nessuna agenzia.
Ciao Luca,
veramente interessante questo articolo.
mi piacerebbe fare anche a me questo tipo di esperienza in Mongolia, è un po’ di tempo che ci penso, credo che sia davvero affascinante.
Come posso chiederti più informazioni?
Grazie mille
Diletta
Ciao Diletta, se scrivi in commento cosa ti piacerebbe sapere ti si risponderà. Sicuramente quanto tu hai da chiedere sarà utile anche ad altre persone. Un saluto Giulia