Viaggiare da soli o non viaggiare da soli? Questo è il dilemma!
Viaggiare da sola per 3 anni fa risultare chiara la mia risposta, si viaggiare da soli, ma pur riconoscendo il bello di questa modalità di viaggio, perchè di questo si tratta, dall'altro lato non voglio demonizzare neanche le altre tipologie possibili, nè voglio fare del viaggio in solitaria IL VIAGGIO migliore.
Perchè così non è.
Il viaggio in solitaria ha sicuramente i suoi pro e, parliamoci chiaro, la maggior parte di noi, viaggiatori solitari, ha fatto questa scelta in primo luogo per necessità, la più basica e semplice che si possa immaginare: non aveva compagnia.
Da li il passaggio dal pensare di farlo al farlo davvero è uno scoglio enorme, che io magari dò per scontato e faccio tanto semplice, ma che per molti non è poi così immediato. Viaggiare da soli mette paura, perchè è una incognita e si sa, è una certezza, che se dovesse succedere qualcosa o semplicemente ci si sente soli, bisogna imparare a sapersela sbrigare senza l'appoggio di nessuno.
Ho sofferto molto la solitudine durante i miei mesi di viaggio in Asia. Ostelli non ce ne sono molti, quindi viene a mancare il fattore numero uno per incontrare amici sulla propria via. A quel punto o si è persone da bar, una di quelle che va al bar e si arma di buona volontà per chiacchierare con sconosciuti (non io), o si prende parte a tours organizzati dove è più facile socializzare (più io), o le possibilità di aggregarsi a qualcun altro diminuiscono in maniera esponenziale.
Perchè viaggiare da soli non significa stare da soli ma significa andare in un posto da solo e poi conoscere altri viaggiatori che, si spera, seguano il tuo stesso percorso. Significa avere la libertà di scegliersi i compagni di viaggio ma anche sforzarsi a trovarli.
Paura numero 1, e più ci penso più credo che tutto ruoti attorno a questo: rimanere soli. Comprensibile.
Ma sui benefici del viaggiare da soli ho scritto io e hanno scritto in molti e non sto qui a dilungarmi sui pro ed i contro.
Quello che non mi torna e che cerco di esplicitare in questo post, è questa mania a volere far passare necessariamente il viaggio in solitaria come il migliore in assoluto quando in realtà non è altro che una delle numerose maniere di viaggio.
Viaggiare da soli non è il miglior modo di viaggiare, attenzione non dico neanche il peggiore nè il cosìcosì, se no sarei stata una matta, dico semplicemente che è una delle numerose modalità, sicuramente da fare almeno una volta nella vita, ma non necessariamente l'unica tanto meno la migliore in assoluto. E lo scrivo io che di questa vita ne ho avuto per 3 anni e pertanto credo di poter essere presuntuosa al punto tale da poter dire che di esperienza in campo ne ho fatta.
E' stato durante il mio viaggio in Marocco, che non ho fatto da sola e che mi ha fatto tornare allo stesso tempo la voglia di rimettermi in moto, che ho realizzato come la mia percezione di viaggio sia profondamente cambiata dal 2011.
L'unica certezza che ho è che se da un lato la voglia di tornare a viaggiare ci sia dall'altro lato la sola idea di farlo nuovamente da sola mi stanca e non chiama più la mia attenzione, o come dico io in maniera sbrigativa, da sola non credo di potercela più fare, non per i lunghi periodi che mi concedo a meno che non si tratti di andare a vivere per un pò in qualche posto in maniera semi-stanziale.
Tempo per conoscermi ne ho avuto a sufficienza, tempo per diventare probabilmente più forte e determinata di quanto già non fossi, pure. La lezione dal viaggio in solitaria l'ho imparata e la porto con me ogni singolo giorno ma non è più quello che credo faccia per me.
Viaggiare da soli è sicuramente un passo concreto verso l'indipendenza. Diventi autonomo e impari ad adattarti a tutto e a tutti, diventi in qualche maniera anche autoritario e forse intransigente. Il viaggiatore solitario prende sempre decisioni senza interpellare nessuno, neanche i suoi compagni di viaggio temporanei, prende decisioni senza troppo curarsi degli altri e qualsiasi cosa accada sa che tutto dipende solo ed esclusivamente da sè.
Fino a qui tutto fantastico. Ma veniamo al dark side di questa situazione scintillante.
E' faticoso sentire il peso delle tue decisioni sapendo di non poter discuterne con nessuno, faticoso in alcune situazioni fare amici, essere simpatico quando in verità sei incazzato nero o non sei in vena di chiacchierare o fare battute, sei stanco e vorresti solo qualcuno che possa farti compagnia per il prossimo viaggio di 15 ore. Vorresti poter condividere quello splendido tramonto e quella bellissima alba con qualcuno che conosci e che ha fatto un percorso con te non l'ennesima persona random, vorresti avere accanto qualcuno che quando hai la febbre a 40 ti stia accanto e ti porti la zuppa, e potrei continuare per molto ancora.
Non è vero che una volta che cominci a viaggiare da solo non la smetterai mai e sarà per te l'unica e migliore maniera di viaggio. Questo è vero per 1 anno. Per 2 forse. E' vero che sai che puoi farlo e se non riuscirai a trovare un compagno non ti farai abbattere da questa situazione nè la vivrai come svantaggio se non come una cosa che non si potrebbe realizzare altrimenti e quindi va benissimo così.
Passare qualche mese all'avventura in solitaria la gioia della libertà e ti fortifica, ma alla lunga il senso d'orientamento andrà perdendosi tant'è che: o ci si ferma o si torna. La pesantezza del viaggio in solitaria a un certo punto si fa sentire.
Viaggiare da soli è una esperienza che credo debba essere fatta almeno un volta nella vita. Poi man mano che scopri il mondo ti rendi conto che è davvero un peccato non poterlo condividere con qualcuno..non è forse questo il vero motivo per cui noi "travel bloggers" abbiamo deciso di dar vita a questo diario online?
Chiedo quindi ai viaggiatori solitari incalliti: se avessi la possibilità di condividere il viaggio con qualcuno sulla tua stessa lunghezza d'onda, sei ancora sicuro che non considereresti la possibilità di condividere questi momenti con lui/lei piuttosto che convincerti che viaggiare da solo sia il modo migliore, se non l'unico, per scoprire il mondo?
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Ciao Giulia! Mi ha fatto piacere leggere questo post. Io ho fatto un solo viaggio in solitaria relativamente breve e vicino, otto giorni in Andalusia, però mi ha dato una grande forza. Essendo una persona che a volte ha paura di sbagliare, del giudizio altrui, di esprimersi in una lingua sconosciuta e abbastanza chiusa, sono riuscito a limare per forza di cose queste mie difficoltà, cosa che non avrei potuto fare se fossi stato con qualcuno. Mi sono trovato davanti ad alcuni piccoli scogli che ho dovuto superare da solo ed è stata una vittoria per me. E' un'esperienza che mi è piaciuta molto, nonostante tutto non smetto di viaggiare in compagnia, quella giusta, ma credo che aver il coraggio di viaggiare da soli sia un buon salvagente durante alcuni periodi della propria vita, per capire magari "chi sei" o quando hai bisogno solo di stesso e di un pò di solutidine lontano dal "tuo" mondo. Un Saluto.
Ciao Federico, e grazie per questo tuo intervento che sottolinea benissimo il bello del viaggio in solitaria.
Tu, come me, hai fatto esperienza di entrambe le modalità e quindi bene ti rendi conto come l'uno non sminuisca l'altro, sono semplicemente diversi.
Fermo restando che sono convinta che l'esperienza del viaggio in solitaria sia formativa ad oggi mi trovo a credere che la condivisione sia un valore aggiunto. Nell'uno e nell'altro caso ci saranno momenti difficili, anche lo stare assieme tanto tempo e sempre crea problemi ed incomprensioni, ma tutto sta nel saper bilanciare i tempi, gli spazi, i momenti in solitudine e quelli in compagnia.
spero tornerai presto a commentare altri posts!
Ciao da Berlino!
La premessa è sacrosanta: ho cominciato perché non avevo la compagnia adatta. Ma il mio primo viaggio in solitaria (40 giorni in sudamerica) è stato talmente esaltante che poi ho proseguito, e ora sono ancora nella fase: "il viaggione alla scoperta di qualche luogo nuovo me lo devo fare da solo!!". Certo, qualche viaggio in compagnia di amici lo faccio ancora, ma sono sempre brevi, e pur apprezzando la compagnia torno sempre con la sensazione che avrei potuto fare e vedere e scoprire di più. Ho sempre la sensazione che stare con altri mi rallenterebbe e limiterebbe...ma sono ben cosciente di essere un esaltato quando viaggio.
Poi forse c'è da dire che non ho mai sofferto di solitudine in viaggio e (scongiuri a gogo) non mi sono mai ammalato, e inoltre viaggi più lunghi di un mese-un mese e mezzo non li posso fare perché devo pur lavorare. Non so quanto durerà questo mio integralismo...ma forse la questione si riduce semplicemente alla premessa: non ho ancora trovato la compagnia adatta.
Detto ciò, il viaggio può essere tante cose diverse e sono assolutamente d'accordo sul fatto che non ci sia un "modo migliore di viaggiare", siamo tutti troppo diversi e ognuno ha il suo, che poi cambia continuamente in base all'età, all'esperienza, alle situazioni, alle persone che trovi...ma proprio questo è il bello no?
Got it! Non c'è un modo più o meno giusto, è questione spesso volte di tempi, età, disponibilità (di tempo soprattutto) e di compagnie giuste.
L'integralismo non fa mai bene...quindi sempre gisto dire: così è per me, adesso.
Buon viaggio Alessio e grazie per questo tuo punto di vista assolutamente condivisibile!
Bellissima riflessione!
Sottoscrivo in pieno: il viaggio in solitaria è un'esperienza che auguro a tutti almeno una volta nella vita, e sicuramente è una di quelle cose che più ti cambia, se non altro perché ti obbliga a fare i conti con te stesso nella massima onestà.
Ma detto questo...la felicità, le scoperte, le conquiste, hanno più valore se condivise.
E vale pure per una bella birretta la sera!
Si evolve e si cambia. Anche nel modo di viaggiare per cui non si può enfatizzare uno a discapito dell'altro. Semplicemente, come Alessio scrive, ci sono tempi, compagnie e condizioni che fanno preferire un modo piuttosto che un altro.
Grazie per il tuo commento! Sempre preziosi!
CIAO!