Se dico Fiji cosa vi viene in mente? Così, di getto, senza pensare? Quando ho detto ai miei genitori e amici che le avrei visitate per circa tre settimane, quasi tutti hanno reagito con stupore e quasi incredulità.
Troppo spesso ho sentito associare con superficialità le Fiji a un posto dove solo ricchi e arricchiti possono permettersi di mettere piede, oziando su spiagge bianche dove sorseggiare drink da noci di cocco; un posto fatto di resort e bellezze naturali mozzafiato ad uso e consumo dei turisti.
Un luogo lontano dalla realtà, magnifico e iridescente. Certamente, è un paradiso terrestre, soprattutto dal nostro punto di vista metropolitano-occidentale, abituati al caos e all'inquinamento cittadino. Quello che però vorrei dimostrar(mi)e con questo mio viaggio è che vale sempre la pena indagare oltre le apparenze, così come in tutto, anche nel modo in cui si affronta un viaggio in un Paese sconosciuto.
Non dimentichiamoci mai che i luoghi che scegliamo per le nostre vacanze appartengono alla gente che li abita da qualche millennio: il rispetto e la cordialità sono d'obbligo, perché niente ci è dovuto!
Pensare di volare alle Fiji direttamente dall'Italia, magari passandoci un paio di settimane e poi tornare a casa, non è certo il modo migliore per ottimizzare i costi. Soprattutto per un backpacker, con relativo low budget, una visita alle Fiji ha più senso se all'interno di un viaggio più ampio e lungo. Nel mio caso venivo da Brisbane, dove avevo passato gli ultimi 6 mesi e ad appena 3 ore di volo; tanti giovani incontrati avevano invece scelto le Fiji come tappa nei loro viaggi tra l'Australia e gli Stati Uniti o verso l'Asia. Insomma, è difficile affrontare un viaggio così lungo e costoso direttamente dall'Europa. Così, se vi trovate da qualche parte tra l'Indocina, l'Australia e la Nuova Zelanda, con appena 200 euro potete aggiungere questa fantastica tappa al vostro itinerario!
Purtroppo, per farsi un'idea di un posto in cui non si è mai stati, dobbiamo affidarci a qualcuno che ce lo racconti, e se non conosciamo nessuno che ci sia stato, il migliore mezzo per non arrivare del tutto impreparati rimane Internet. Direi anche le riviste e la televisione, ma in quei casi si tratterebbe di informazioni troppo di parte (spot di catene alberghiere o di grandi Tour Operator).
Direi anche le guide turistiche, come ovviamente la Lonley Planet (di cui, pure in parte, mi sono servito), leader indiscussa tra i viaggiatori fai-da-te. Ma anche nel caso delle guide turistiche, possono essere le più prestigiose al mondo, informazioni tendenziose e omissioni sono inevitabili.
Un po' come le mappe geografiche non possono essere precise al cento per cento (la sfera – il nostro globo – non è un solido sviluppabile su superficie piana), anche le guide turistiche seguono regole altrettanto rigide, e non possiamo prenderle per oro colato.
Oggi internet è senz'altro la maggiore risorsa che un turista – o viaggiatore, nel nostro caso – può avere.
Attenzione però, se non dotati di una certa manualità e, diciamocelo, di nervi d'acciaio in certi casi, una semplice ricerca su Google può trasformarsi in un inferno fatto di digressioni inarrestabili e vicoli ciechi, finendo per aprire decine e decine di schede nel vostro browser senza capirci più nulla! Per quanto rimanga un luogo controverso e ancora difficile da comprendere per molti, non posso che metterlo al primo posto.
Il primo impatto con il luogo visitato passa per forza attraverso le così dette “porte d'accesso” come stazioni, porti e aeroporti; non posti particolarmente caldi e accoglienti per definizione. Ciononostante, all'aeroporto di Nadi c'è un'allegra banda che suona canzoni di benvenuto ai passeggeri appena sbarcati che non può non mettervi di buon umore!
Nella piccola hall dell'aeroporto c'è un banco di cambio della Western Union dove cambiare la vostra valuta a un tasso conveniente. Cercate di procurarvi banconote di piccolo taglio: è comodo avere sempre in tasca 'pezzi' da 5 o 10 FJD e parecchie monete per pagare gli autobus (corse locali 70 c) e i taxi. I taxi sono molto economici, a patto che il tassametro sia acceso....accertatevene! Preparatevi poi a ricevere offerte 'eccentriche' dai tassisti, perlopiù indiani, che potete sempre declinare gentilmente. Se proprio volete affittare un taxi per diverse ore, dovete almeno dimezzare il prezzo che vi viene proposto: la prima regola alle Fiji in fatto di acquisti è contrattare!
Per rimanere in contatto con il mondo esterno e la famiglia potete comprate una SIM, ma se riuscite a resistere al naturale impulso di essere costantemente connessi alla rete per le prime ore dopo l'arrivo, consiglio vivamente di acquistarne una della Digicel in centro città (5$ SIM + 15$ di ricarica sono sufficienti per qualche settimana), invece che una della Vodafone all'aeroporto a prezzi folli. La rete telefonica, così come quella dati (3G!), è quasi sempre disponibile nelle zone popolate, ma può sparire improvvisamente se vi avventurate all'interno.
Adesso siete proprio pronti per godervi il vostro viaggio, allora bula vinaka e buona avventura!
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