Viaggio nelle isole Greche – Arkì, là in mezzo al mar

Pubblicato il 11 Febbraio 2014
Modificato il 21 Giugno 2019


Wanda
di Viaggi, Luoghi e Profumi continua a portarci in viaggio tra le isole greche, oggi ad Arki una isole di pescatori dove il tempo sembra ormai essersi fermato e la genuinità del paesaggio invita a scoprire questo angolo di paradiso lontano dal turismo di massa.

 

Un fazzoletto di terra brulla, una  manciata di case strette intorno al porticciolo, tre taverne ruspanti, un grazioso Kafenion, quattro chiesette, alcune piccole cale dal mare caraibico (ma avare di sabbia) due macchine, un motorino e cinquanta abitanti: Arki è tutta qui, e quindi non poteva che entrare a buon diritto nella mia collezione di isole sgarrupate.

 

E’ ancora l’isola “dei pescatori” come la si sogna e immagina, semplice e spartana, con un che di “casalingo” che tranquillizza e diverte.

In genere è preda di vacanzieri che, come moderni pirati,  la assaltano arrivando con escursioni giornaliere in partenza dalle più frequentate isole vicine.

 

arki

 

Per viverne appieno l’atmosfera autentica, ho preferito invece sbarcare dal mitico ferry Nissos Kalymnos fermandomi qualche giorno, e non me ne sono pentita.

La scarpinata dal nuovo molo ad Augusta, porticciolo per velisti e capoluogo dell’isola, regala scorci di bucolica armonia, a tratti – ahimè-  rovinati da qualche sgraziata nuova costruzione.

 

Ed eccoci sull’unica piazzetta, spesso utilizzata come campo di calcio dai bambini e centro della vita sociale di nativi e turisti. Qui si affacciano le taverne di Trypas e Nicolas, amici-concorrenti che si dividono la maggior parte della torta dei pochi visitatori,  offrendo oltre al vitto anche alloggio, nelle stanze sopra i ristoranti, o sparse nell’abitato.

 

La Taverna di Nicolas, sulla piazzetta

 

Proprio di fianco, il bar-kafenion sfoggia ambizioni di raffinatezza, con le sue colazioni curate e il piccolo negozio attiguo, fornito di abbigliamento e ninnoli sorprendentemente graziosi e a buon mercato. A completare l’offerta commerciale del porto, l’ immancabile chioschetto che vende un po’ di tutto: gelati, biscotti, sigarette e fazzoletti di carta.

 

Esiste, è vero, un nuovo minimarket più in su, ma la modesta scelta degli articoli  e  la scontrosità della proprietaria, non incoraggiano una seconda visita.

 

L’altra taverna è verso Porto Stretto, piccolo borgo a dieci minuti da Augusta : un tempo, si favoleggiava dei suoi prezzi incredibilmente bassi ma, quando sono andata io, ormai si erano adeguati a quelli di Trypas e Nicolas, sempre comunque molto contenuti.

 

Star di Arkì è Tiganakia, o Laguna Blu, meravigliosa baia dall’acqua cristallina e turchese: peccato che in alta stagione diventi impraticabile per gran parte del giorno,  affollata com’è da decine di barche e barchette, che vomitano sull’unica caletta gommoni carichi di invasori assatanati.

 

Meglio quindi frequentarla al mattino prima delle 11, oppure migrare altrove per farsi un bagno in santa pace.
Il porticciolo e l'abitato di Augusta
Il meraviglioso mare di Arkì

 

 

A una mezz’ora di cammino da Augusta, oltre la collina dietro al porto c’è infatti Limnari: cala ombreggiata dalla solita, provvidenziale tamerice, che soffre però di alcuni rifiuti portati dal mare.
Il bagno in compenso è memorabile, in uno specchio d’acqua dal fondo di sabbia bianca, calmo e  limpido come una piscina. Proseguendo dopo Limnari vi sono altre due cale non entusiasmanti, ma  la passeggiata che conduce fino ad una vecchia caserma italiana, è comunque molto piacevole.

 

La spiaggia vicino al nuovo molto

 

 

Per ingannare l’attesa del traghetto, o semplicemente perchè è vicina, si può scegliere la spiaggia  a sinistra del nuovo molo di attracco: piantumata con una fila di tamerici, pare sia stata “inventata” a colpi di dinamite.

Gli ambientalisti non saranno contenti, ma i bagnanti invece sì, vista la gradevolezza e la comodità del posto. Addirittura, alcuni visitatorin in escursione giornaliera si fermano qui, invece che andare alla ricerca della celebre, ma più lontana Laguna Blu.

 

E dire che ad  Arki vi è una delle basi permanenti di ” Archipelago“,  progetto di ricerca marina e terrestre sulla biodiversità delle isole del Nord Egeo.
Oltre ad un gruppo di ricercatori fissi, l’associazione ospita con cadenza trimestrale giovani di tutta Europa, in maggioranza biologi, studenti, neolaureati e  ricercatori.

 

Per la ricerca biomarina e le osservazioni scientifiche, i ragazzi si avvalgono di un bellissimo veliero attrezzato.

Splendide foto e informazioni dettagliate sul sito di Archipelago le potete vedere qui: www.archipelago.gr

 

 

Cosa si può fare ad Arkì?

 

Nuotare, camminare, leggere, riposare, chiacchierare con la gente, noleggiare un caicco locale per scoprire i vicini isolotti di Aspronissi e Marathi, osservare il tramonto…se vi trovate lì il 23 agosto, potete anche partecipare all’animato “Panighiri,  festa che richiama partecipanti da tutte le isole vicine.

 

Dove si tiene? Ma sulla piazzetta, ovviamente, con i tavoli di Nicolas e Trypas  allestiti per la  bisogna intorno allo spazio riservato alle danze, che durano tutta la notte.

 

L’isola più vicna ad Arki è Patmos, da cui si arriva sia per mezzo di caicchi che effettuano escursioni turistiche, che con la Nssos Kalymnos, che copre il servizio di linea sulla rotta che da Kalymnos va a Samos.
Ma ci sono escursioni per Arki anche da Lipsi e da Leros.

 

Dove dormire ad Arkì

 

Come dicevo, sia Nicolas  che Trypas offrono stanze in affitto, che potete vedere sui rispettivi siti web. Nell’abitato subito alle spalle del porto vi sono altre soluzioni, come Katsavidis Rooms ed i bellissimi recenti studios di Evdokia’s Petrina  con gli esterni in pietra naturale, ambienti molto curati e una strepitosa vista sul mare.

 

I prezzi per il pernottamento per due persone, lo scorso anno andavano da un minimo di 30 euro in bassa stagione ad un massimo di 45 in agosto (tranne per gli studios di Evdokia’s, che chiede dai 45 ai 65 euro, sempre per due persone).

 

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