Questo post prende spunto da un articolo scritto da Giuseppe di EuroTrip a proposito della possibiltà o meno di partire in solitaria senza parlare l’inglese.
Per chi non lo conoscesse vale la pena seguirlo, non solo perché scrive bene ma anche perché scrive di cose molto interessanti ed è fonte di ispirazione.
Ad ogni modo qualche giorno fa ha scritto un articolo su quanto sia importante parlare le lingue quando si viaggia.
La sua conclusione è che sarebbe bene parlarle ma se si vuole partire da soli anche per lunghi periodi lo si può fare.
Io da parte mia dico che non la vedo così semplice visto che viaggio ormai da 10 mesi e l'inglese lo parlo.
Di seguito il mio personale punto di vista, fermo restando che stiamo considerando viaggi sul lungo termine e in solitaria.
Le lingue e soprattutto l’inglese sono importantissime, sono importanti per comunicare e chiedere le cose basilari quando si è in viaggio, dall’ora degli autobus alle indicazioni stradali ma soprattutto sono importanti per conoscere altri viaggiatori.
L’inglese è infatti la lingua internazionale e senza devo dire vedo difficile potere viaggiare, almeno sul lungo termine e da soli.
Poco importa che si vada in Latino America, Asia o Europa.
Vi renderete conto subito che l’inglese è la lingua che sia chi lavora negli ostelli sia chi viaggia utilizza, ma non solo. La maggior parte delle informazioni, forum e blogs davvero utili in certi viaggi sono solo in inglese. I siti web difficilmente sono tradotti in italiano e a volte anche la ricerca di un semplice autobus o capire come arrivare da una città all'altra potrebbe richiedere più tempo del previsto.
Per esempio durante i miei 6 mesi in Centro America, quindi Paesi in cui la lingua principale è lo spagnolo, ho incontrato solo 5 persone che parlavano spagnolo mentre il resto parlava solo ed esclusivamente inglese. E ripeto: SOLO ED ESCLUSIVAMENTE.
Per fortuna il mio inglese è abbastanza buono per potere parlare senza avere alcun problema tantomeno alcun dubbio ma questa mia confidenza con la lingua non mi ha mai fatto capire quanto difficile sia per chi non la parla potere comunicare, sino a quando l’ho visto con i miei occhi.
Le prime due settimane in Thailandia le ho trascorse con mia sorella che non è assolutamente abituata a parlare inglese così che la sera se avevamo passato la giornata con qualcuno che parlava inglese lei aveva sempre mal di testa ed era molto stanca o se per caso le chiacchiere andavano per le lunghe preferiva andare in camera piuttosto che sforzarsi.
Credo abbia sofferto molto per questa cosa, ed è normale.
Ho sofferto molto anche io quando mi sono trasferita a Londra con il mio inglese da quinta elementare. Mi ci è voluto un anno di studi e di vita nel Paese per poterla imparare. Anzi diciamo pure 2 anni.
Purtroppo noi italiani insieme forse agli spagnoli parliamo l’inglese molto male se addirittura non lo parliamo proprio.
Non so adesso se a scuola si insegni la seconda lingua sin dalle prime classi ma se continueremo ad essere gelosi del nostro italiano, che sebbene bello è davvero inutile, continueremo ad essere l’ultima ruota del carro oltre che a tagliarci opportunità non solo di viaggio ma anche di lavoro.
Negli anni ho inoltra maturato la convinzione che il fatto che non si viaggi abbastanza, e quando dico viaggio non mi riferisco certo alle 2 settimane in resort, sia dovuto proprio a una mancanza linguistica, all’incapacità di trovare informazioni esterne e quindi stimoli o aiuti.
Se solo si fosse in grado di leggere in inglese, giornalmente, come fanno i nord Europei, potremmo scoprire nuovi ed alternativi modo di concepire il viaggio.
I miei amici italiani credono che io sia una grande e che abbia tanto coraggio ma qundo torno a Londra e rivedo i miei amici di lì nessuno mi dice quanto coraggiosa io sia ma quando piuttosto mi invidiano.
Molti di loro hanno fatto questa stessa esperienza appena ventenni.
E invece noi attaccati al nostro modo di pensare un po’ retrò che confonde la vacanza con il viaggio continuiamo a rifiutare le novità esterne perché non vogliamo fare alcuno sforzo.
Eppure una cosa devo dirla…quante opportunità sprecate solo perché non si è mai voluta imparare un’altra lingua.
Che si sia giovani o no, poco importa. Imparate la lingua, almeno i rudimenti, guardate film, cercate di praticare e basta poi solo mettersi in strada che le cose miglioreranno senza nemmeno accorgersene.
In linea generale quindi mi trovo d’accordo con quanto affermato dal mio amico Giuseppe ma mentre lui ritiene che si possa viaggiare o almeno ci si possa provare (nonostante comunque anche lui ritenga che il livello deve essere almeno basilare) io da parte mia credo che non sia possibile. O meglio, forse è possibile ma io personalmente per quanto temeraria sia non lo farei a meno che non sia in compagnia di qualcuno.
Viaggiare da soli infatti implica socializzare costantemente con qualcuno, questo qualcuno parlerà sicuramente inglese e se non si è in grado di sostenere una conversazione che vada oltre il "come ti chiami "e "che lavoro fai "alla lunga il viaggio potrebbe diventare ancora più pesante di quanto non lo sia già.
Perché non dimenticate che viaggiare per lunghi periodi è sì fantastico ma è anche molto stancante e se alla stanchezza fisica e mentale aggiungiamo anche quella dovuta allo sforzo continuo di dovere capire e farsi capire potrebbe servire il doppio di energie.
Partire o non partire da soli senza parlare l’inglese?
Io dico si per brevi periodi, l'ideale sarebbe per esempio fare un periodo di prova, come un anno viaggiando un weekend a mese per le capitali Europee e allenarsi a parlare la lingua, vivendo negli ostelli, imparando a muoversi con i mezzi pubblici e capire come si fa ad arrangiarsi da soli.
Viaggiare implica preparazione sotto ogni punto di vista, la lingua è una delle cose che dovreste considerare proprio come i vestiti da mettere nello zaino.
Disclaimer: In questo post, alcuni dei link forniti sono link di affiliazione, il che significa che posso guadagnare una commissione se si effettua un acquisto attraverso questi collegamenti. Tuttavia, ciò non comporta nessun costo aggiuntivo per te. Le commissioni che ricevo attraverso questi link di affiliazione aiutano a finanziare e supportare il mio blog, mantenendo così la sua indipendenza e la mancanza di sponsorizzazioni. Mi sforzo sempre di fornirti le migliori informazioni e consigli possibili, basati sulla mia esperienza e ricerca personale. Mi preme sottolineare che il tuo sostegno è fondamentale per mantenere vivo questo blog e continuare a fornirti contenuti di qualità. Grazie per il tuo supporto!
Alcune immagini pubblicate sono state tratte da Internet, nel caso in cui, il loro utilizzo, violasse diritti d’autore, mandateci una mail a [email protected] e verranno immediatamente rimosse.
Ciao Giulia,
figurati, è stato un piacere!!
Enjoy very much your Australian vacation!!
Ciao!
Fab
Ho letto con molto interesse questo post. E devo dire che mi capita a volte di fare proprio come tua sorella! ^_^ Nel senso che il mio livello di inglese non essendo ancora fluido ovviamente mi crea uno sforzo intellettuale permanente e intrattenere una conversazione fino a tardi (magari dopo un giorno very very full) mi ha fatto a volte veramente venire voglia di andare a letto!
Ma...ormai il mio biglietto per 1 mese da sola in Thailandia è fatto e devo anche dire che da una parte mi sento anche stimolata nel mettermi alla prova su questo. Forse non riuscirò a parlare di politica fino alle 4 del mattino con un inglese ma...ci proverò, mi sforzerò e magari riuscirò ad intrattenermi con qualcuno al mio pari livello. Ho fede! Incrocio le dita! 🙂
Ciao Giulia, ci sentiamo presto!
Ma ce la farai sicuramente e sarai una fantastica esperienza e poi in realtà io credo che si sappia parlare più inglese di quanto si crede. Basta non avere vergogna e provare 🙂 Sbagliando si impara no?
Fai buon viaggio e ENJOY THAILAND!
anche se il mio viaggio non era in solitaria, ma con il compagno, a mio parere e' indispensabile parlare l'inglese non solo per poter comunicare con altri viaggiatori ma anche con i locali e per godersi di piu' l'esperienza. Certo se si viaggia in sud america sarebbe ancor meglio parlare lo spagnolo per poter entrare in sintonia ancor di piu' con la gente del posto ma vi assicuro che anche nei posti piu' spaesati e meno turisti del sud est asiatico che sono stata, con difficolta', ma si parlava comunque in inglese.
Ciao Marta, grazie per essere passata da qui e per il tuo commento.
Come scrivevo nonostante abbia passato 6 mesi in Paesi latini e quindi lo spagnolo fosse la lingua da parlare con i locali, la ciurma di viaggiatori erano tutti inglesi madrelingua. Senza inglese mi sarei trovata in grande difficolta', considerando anche che a parte i Ticos (gente di Costa Rica) e i Messicani il resto dei locali in Centro America non sono molto socievoli e sono piuttosto restii ad aprirsi allo straniero.
Qui in Asia l'inglese non e' parlato da tutti ma aiuta molto, almeno quello base.
Bravo, così ti voglio: intraprendente!
Ciao Giulia,
Grazie per i complimenti, scusa il ritardo ma ero a Volterra con gli amici di TD, non ti volevo snobbare! 😀
Allora fare un anno in giro per il mondo senza conoscere l'Inglese è difficile e su questo sono d'accordo con te. Però non deve essere una SCUSA per non partire, è l'occasione giusta per mettersi a studiare una lingua che ormai è fondamentale anche per altre cose e non solo per viaggiare. In fondo anche tu sei partita per Londra senza conoscere l'inglese, non ti sei spaventata, se non fossi partita oggi non saresti in giro per il mondo!
La lingua è fondamentale soprattutto per godersi il viaggio... ma non deve essere una scusa per non partire. Questo è il mio pensiero 🙂 e credo che presto andrò in un paese anglosassone per apprendere ciò che mi manca... saper parlare l'inglese bene!
Un abbraccio