Viaggiare il mondo in solitaria e zaino in spalla. Cosa vuoi sapere?

Aggiornato il: 15 Marzo 2024
Scritto da: Giulia Raciti

Un anno e mezzo in viaggio. Un anno e mezzo in giro per il mondo. Un anno e mezzo di esperienze talmente tanto diverse tra loro che guardando indietro mi fanno sentire una persona ricca.
La ricchezza di cui parlo è ovviamente non quella del conto in banca, conto che a volte ho paura di controllare, ma una ricchezza che ha più valore e che nessun hacker informatico o nessuna carta di credito clonata può e potrà sottrarmi.
Dopo tanta strada sono arrivata in Argentina, a Mendoza per l’esattezza.
Finalmente a casa. Sono infatti ospite dei miei zii e dei miei miei cugini, ho la mia camera da letto, il mio bagno privato, la mia postazione di lavoro.
Sì, mi sono fermata per un po’.
Sto ricaricando le batterie, sto lavorando molto e sto conducendo una vita normale.
Quella un pò noiosa e fatta di routine. Mi sveglio la mattina, bevo un caffè espresso e una tortita con il burro e la marmellata, leggo il giornale, accendo il computer, leggo le email, rispondo e lavoro praticamente 12 ore al giorno.
Passo molto tempo con i miei zii, vado al supermercato e lavo i piatti. Chiacchiero di cose di famiglia, si parla di quando ero piccola, dei miei piani futuri e di “cose di casa nostra” come non facevo da tanto tempo.
Ho anche comprato un paio di stivali e la vedo come una conquista. Perché quando si viaggia zaino in spalla e per lunghi periodi queste cose che per chi sta a casa sono normali diventano dei lussi.
Non tanto per i costi ma perché un paio di stivali nello zaino è più visto come un peso che come un qualcosa fashion a cui non possiamo rinunciare .
Penso ai pochi vestiti che ho e che nel grande armadio che i miei zii mi hanno dato mi fanno riflettere sulla pochezza e la semplicità a cui mi sono abituata.
Pochi vestiti, nessuna scarpa se non un paio di flip flip e delle scarpe da ginnastica, nessuna borsa.
E' bello essere fermi per un po’. Mi piace svegliarmi la mattina e non avere niente da fare se non lavorare. Mi piace avere tempo per pensare e farlo in un ambiente famigliare.
In questi giorni di fermo ho ricevuto molte emails in cui mi si chiedeva di informazioni sui miei viaggi, sulle modalità, alcuni consigli su esperienze che a distanza di più di un anno sono diventare quasi automatiche e che dò per scontate. Ho quindi invitato sulla pagina facebook del blog a chiedermi o propormi i temi per i prossimi post.

Le domande che mi fate sono state infatti più volte fonte di grande ispirazione così che adesso invito voi a farmi tutte le domande che volete. Non è facile a un certo punto capire cosa frulla per la testa di chi vorrebbe partire o è in procinto a farlo. Spesse volte dimentico tutte le domande che mi sono fatta quando c'ero io al posto vostro ma ricordo che quello che volevo sapere era tanto e non è sempre stato facile trovare le risposte a tutte le mie domande.

Vi chiedo quindi cosa volete sapere o conoscere a proposito dei viaggi zaino in spalla? Cosa dei viaggi in solitaria? C’è qualche argomento in particolare che non ho mai toccato e di cui vorreste sapere di più?

A voi passo la palla...

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Scritto da Giulia Raciti

Esperta di Africa e Latino America sono in viaggio dal 2011. Attualmente a bordo di un van. Ho fatto un giro del mondo in solitaria durato 3 anni. Scrivo delle destinazioni che visito. Mi occupo di realizzazione viaggi personalizzati e su misura in Africa e Sud America sul sito dedicato Kipepeo Experience.

12 comments on “Viaggiare il mondo in solitaria e zaino in spalla. Cosa vuoi sapere?”

  1. Ciao Giulia,
    sono ipnotizzata dal tuo blog, da poco scoperto...
    Ho una domanda, forse banale, ma per me vitale: con i visti (VISA) dei vari Paesi che visiti, come ti organizzi?
    Grazie grazie grazie!
    Buon Viaggio. Chiara.

    1. Ciao Chiara,
      in verità le visus di cui ho avuto bisogno sono state pochissime (Australia, che in verità per quello che necessitavo è solo un modulo gratuito che si fa online e ti permette di rimanere tre mesi senza lavorare), modulo ESTA per gli USA (Stessa procedura che per l'Australia con la differenza che paghi online circa $14), Birmania che ho fatto in ambasciata Birmana di Roma ma si può conseguire presso qualsiasi Ambasciata birmana in qualsiasi Paese del mondo, e Vietnam che ho fatto a Bangkok presso l'ambasciata del Vietnam.
      Quindi quando hai bisogno di visti, ovvero non è possibile acquisirlo on arrival, devi semplicemente recarti presso l'ambasciata del Paese in cui vuoi andare e fare la richiesta.
      Spero di averti aiutata
      Un saluto dalle Galapagos
      Giulia

  2. Ciao Giulia!
    Seguo con grande interesse i tuoi post, il tuo sito è davvero ben organizzato e funzionale, complimenti.

    Dunque: sto progettando di partire in estate e andarmene a zonzo per un bel po', proprio come fai tu.
    Dell'organizzazione (tra le varie cose :P) mi chiedevo come funzionasse circa i visti. So che per alcuni Paesi vanno fatti in anticipo (a proposito conosci qualche sito web dove c'è una lista di questi?). Cosa consigli, quindi, per poter conciliare questa esigenza con il ritmo del viaggio...intendo dire, come poter seguire il flusso dei propri tempi secondo gli accadimenti, con scadenze del genere?
    Tu che sei una viaggiatrice esperta, potresti spiegarci bene come funzionano i visti: come e quando farli, se è possibile modificarli, rinnovarli, ecc...?
    Grazie di cuore,

    Andrea

    1. Ciao Andrea,
      intanto grazie per i complimenti e per seguirmi.
      Venendo alla tua domanda riguardo i visti. In Sud America, come America Centrale non ne hai bisogno. Cuba, nel caso la stessi considerando, la richiede. Non è un vero e proprio visto quanto una targhetta turistica. In Asia la maggior parte dei visti si fa alle frontiere, bisogna solo pagare una volta che si entra nel nuovo Paese. Gli unici visti di cui hai bisogno nel Sud Est Asiatico sono Myanmar (Birmania) e Vietnam:
      In questo caso puoi farli presso le ambasciate del Paese dove vuoi andare in qualsiasi capitale.
      Australia. Il visto si richiede online ma è valido 3 mesi e non permette di lavorare. Se invece vuoi viverci e lavorare puoi fare richiesta per il working holiday Visa: https://www.viaggiare-low-cost.it/working-holiday-visa-australia/
      USA. Hai bisogno del modulo seta che si fa online (costo $14), ti permette di rimanere negli Usa per 3 mesi senza potere lavorare, valido 2 anni.
      Questa una risorsa con informazioni su visti, spero possa tornarti utile:
      https://www.viaggiare-low-cost.it/category/documenti-di-viaggio-e-visti/

      Spero di esserti stata di aiuto e buona fortuna!
      Un caro saluto dalle Galapagos
      Giulia

  3. Ciao Giulia,
    ripensando a questo post, c'è un altro aspetto del tuo viaggio che m'interesserebbe conoscere, quello relativo agli incontri. Avrai sicuramente conosciuto tantissime persone in viaggio come te e sarebbe interessante conoscere alcune loro storie o le conoscenze che maggiormente ti hanno colpita.

    Un abbraccione !
    Claudia

  4. Ciao Giulia! Aggiungo qui il mio commento di Facebook. "Avrei molte domande da farti, perchè vorrei partire anche io per un viaggio del mondo, o almeno Australia, Nuova Zelanda e Canada. E quando mi gestirò bene con le lingue anche Africa e Sud America. Non ho la minima idea di che lavoro potrei fare per mantenermi e quindi ho pensato al Work and Travel. Non so da dove cominciare. Quali documenti servono? Come preparare la valigia (o è meglio uno zaino?)? Vivi negli ostelli o qualcuno ti ospita in casa? L'inglese è meglio migliorarlo, per qualche mese, in uno Stato vicino a noi? Non è costoso mangiare sempre "fuori casa"? Puoi aiutarmi? Anzi aiutarci, perchè è un esperienza che faremo in due. Grazie :)"

    1. Ciao Irene,
      qui di post ne usciranno un bel po'.
      Per quanto riguarda l'inglese ti rimando intanto a questo post https://www.viaggiare-low-cost.it/viaggiare-per-un-anno-in-solitaria-senza-parlare-linglese/ in cui dico perché secondo me è importante ma sappi anche che non si impara in tre mesi a meno che te non abbia già dele buone basi e non vada a Londra dove praticamente è facile e probabili parlare più italiano che inglese.
      Comuqnue quando mi sono spostata ho scelto gli UK (nonostante non mi siano mai piaciuti) proprio pechè vicini e perché non c'è bisogno di visto per lavorare (America e USA), in 3 ore potevpo essere a casa (almeno natale e pasqua 🙂 ).
      Grazie per questi spunti. Mi metterò all'opera e sono già nella "to do list".
      Un abbraccio da Mendoza
      Giulia

  5. Cara Giulia, complimenti per il blog e per la forza con cui vivi questa esperienza.
    Vorrei qualche consiglio relativamente al tipo di dotazione tecnica con cui sia meglio attrezzarsi per quanto riguarda telefonia (schede prepagate? Abbonamenti attivati nei singoli Paesi?ecc.) ed informatica (pc,mac, i-pad).
    Inoltre: consigli sempre lo zaino o per chi, come me, affronterà spostamenti meno frequenti (workawayer) proponi bagagli differenti?
    Grazie di tutto.
    Michela

    1. Ciao Michela,
      grazie per questo commento. Sto scrivendo i post per rispondere alle vostre domande. La tua è un'altra domanda che in effetti mi viene fatta spesso. merita un post dedicato 🙂
      un caro saluto dall'Argentina

  6. Ciao GIulia!
    Spero tu stia bene tra le cure parentali, dopo tanto gironzolare! 🙂
    Non potevo lasciarmi sfuggire questa occasione e ne approfitto subito..
    C'è una cosa in particolare che m'interessava capire : come hai fatto/stai facendo ad organizzare il viaggio?
    Immagino che tu l'abbia programmato strada facendo , visto che sei passata dall'idea di di star via 6 mesi al desiderio di continuare per altri mesi .
    Spero di essere stata chiara, mi piacerebbe conoscere il "processo creativo" che ti ha guidata fin'ora.

    Un abbraccione e tante coccole argentine!
    Claudia

    1. Ciao Claudia,
      come hai scritto tu programmo poco e piano piano...ma posso ho alcune "tecniche di viaggio" che ho modificato in questo anno e che mi sembrano essere più autentiche del seguire una guida.
      grazie per lo spunto, a presto il post 🙂
      Un saluto da Mendoza

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