Capita che abbiamo molto tempo a disposizione e vorremmo fare un bel e lungo viaggio ma purtroppo amici, compagni, fidanzati, mariti non possono accompagnarci.
In molti casi quando ci si trova di fronte a questo bivio del genere si opta per il non partire. Solo perché soli, ci si abbatte e si crede che senza compagnia nulla sia possibile tanto meno un viaggio che invece dovrebbe essere divertente.
Viaggiare è quel diversivo che in alcuni casi stravolge la tua vita, può essere fonte di cambiamento di rotta nella vita personale ma è soprattutto un pozzo inesauribile di sorprese che potrebbe farci riscoprire diversi da quello che credevamo di essere.
Potere andare via per un pò di tempo e non preoccuparsi di quello che succederà il giorno dopo, non è solo una valvola di sfogo per lo stress quotidiano ma è anche un momento di puro diletto.
Viaggiare non deve essere un tour de force, non deve avere nessuna particolare motivazione profonda se non quella di realizzare un proprio sogno e di scoprire mete lontane. Secondo me è splendido così nella sua semplicità e poca pretesa di suonare culturalmente impegnati.
Sempre più spesso mi sembra che una risposta come "lo faccio perché mi va di farlo", all'orecchio di tanti suoni come priva di fondamento o poco ragionevole.
Si ha la voglia di fare, il tempo e un pò di denaro. La miglior cosa è viaggiare con calma, senza correre o avere itinerari prestabiliti già da prima di partire tanto meno eventuali prenotazioni di hotel o tours.
La bellezza dei viaggi in solitaria e sul lungo termine sta nel prendersi il proprio tempo e fare quello che piace senza dovere seguire un itinerario prestabilito o qualcuno che ci dice come e quando per lasciarsi piuttosto trasportare dagli accadimenti giornalieri che possono portare a cambi di rotta repentini ed estremamente piacevoli.
In questo post mi rivolgo particolarmente quindi a chi ha già fatto la scelta di partire e che abbia uno zaino, spero leggero, pronto per essere trasportato su aerei, autobus, treni, tuk tuk o carretti. Insomma il prossimo backpacker solitario (o mucillero per dirla alla spagnola) pronto per partire all'avventura
Locale è meglio! Solo una persona locale può dirti del proprio Paese e solo parlando si possono scorgere gli aspetti culturali e sociali di quella nuova e bizzarra realtà. Per tale motivo è importante imparare la lingua del Paese.
In alcuni casi, come in Asia, ovviamente la cosa è più complicata ma almeno i rudimenti della buona educazione sono essenziali. È pur sempre un modo intelligente per rompere il ghiaccio anche se poi si continua in inglese.
Il Sud America di contro favorisce noi italiani che anche senza sapere una parola di castigliano (qui lo si chiama così e non spagnolo) possiamo comunicare abbastanza facilmente, anche solo parlando italiano. La conoscenza di una lingua permette di viaggiare in maniera privilegiata, si il vantaggio di capire un Paese e vederlo con occhi diversi, conoscerlo per quello è davvero nei luoghi tipici: mercati, stazioni, autobus, feste locali.
Chiedendo ai locali ho mangiato in ristoranti locali, partecipato ad eventi famigliari e privati, stilato itinerari di viaggio. Le mie vittime preferite? Tassisti, commesse, venditori al mercato e autisti di autobus.
Nei miei anni di viaggio ho incontrato spesso baldi giovani che si sono offerti a portarmi le borse o alleggerirmi da buona parte del peso inutile che mi porto dietro come una chiocciola, ma viaggiare leggeri è importante soprattutto quando non si può contare su qualcuno che, di propria spontanea volontà, si propone a portare una delle tante cose che abbiamo o semplicemente qualcuno a cui chiedere aiuto esplicitamente. Meno è meglio, garantisco che non si soffrirà troppo se non si hanno 2 borse e 3 paia di scarpe. Sulla preparazione dello zaino ho scritto Viaggiare il mondo zaino in spalla e leggeri
Solo facendo quello che si vuole davvero il viaggio diventa un momento di vita tuo, unico ed autentico.
Sono famosa per la mia riluttanza ai musei e ai posti al chiuso. Mi piace l’aria aperta e mi annoio di fronte a un quadro, mi piace il mare ma non mi piace la montagna, mi piace cadere in acqua scivolando da una tavola da surf piuttosto che sudare 7 camice per fare trekking.
All’inizio del viaggio credevo che c’erano cose che DOVEVO fare..con il tempo ho capito che ci sono solo cose che voglio fare. Ogni qual volta ho fatto qualcosa di contro volontà perché spinta dal maledetto “questo non te lo puoi perdere” alla fine non sono mai rimasta particolarmente felice dell’esperienza. Semplicemente ci sono cose che fanno per me o no, personalmente preferisco perdermi per i mercati centrali delle città o visitare piccoli villaggi piuttosto che camminare per giorni sulle montagne. Quando viaggi stai vivendo la tua vita ed è giusto che faccia quello che ti piace e non quello che la gente ti dice che "dovresti fare".
Viaggiare per lunghi periodi significa anche fare i conti con il portafogli. Ci sono spese che possiamo permetterci e spese che superano di molto quanto stanziato. Quando sono in un Paese dove la vita costa poco ma so che presto arriverò dove la spesa giornaliera aumenta risparmio, ogni giorno risparmio su qualcosa. Piccoli risparmi sul lungo termine e hai creato un budget più sostanzioso per il prossimo Paese.
Viaggiando da soli è più facile gestire il proprio budget, se vuoi andare al ristorante costoso lo fai ma se il tuo budget dice che non puoi nessun problema! Non devi combattere con l'amico che ha paura di stare male se mangia per la strada e con una manciata di dollari (a volte anche solo 1) hai cenato e il tuo stomaco sta bene.
Si viaggia soli e una camera di albergo costa quasi quanto costerebbe una camera doppia. Un salasso per il nostro portafogli. La scelta dell’ostello con letto in camerata è la soluzione ideale. Paghi per il tuo letto, condividi spazi, bagni, il tuo zaino è a terra assieme a quelli di altre persone, si vive in una camera in cui persone di tutti i tipi e di tutte le nazionalità si mischiano. In Latino America raramente si paga più di $15 a notte (spesse volte la colazione è inclusa), in Australia un letto arriva sino a $29, cifre nettamente inferiori rispetto una camera di hotel. Ostello significa anche un’altra cosa. Compagnia, tanta gente e possibilità di socializzare. Un viaggiatore solitario troverà la compagnia che vuole in questi hotel a basso costo e se vuole può anche trovare abbastanza pace. In molti ostelli si organizzano le cene sociali, un momento ottimo e semplice per chiacchierare con chi è seduto accanto a te al tavolo. Una nota a un altro strumento che uso molto e a me molto caro: Couchsurfing
Viaggiare da soli significa semplicemente non avere un compagno di viaggio fisso, parlo proprio di quello che per chi viaggia in questo modo è visto più come una zavorra a volte che come un beneficio.
Di fatto a volte, spesso, capita di stare soli, di volere fare qualcosa e di dovere trovare qualcuno con cui condividere le spese.
Armato di buona volontà e propositività il backpacker solitario deve sapersi proporre come membro in più per attività e tours e farlo senza vergogna. Che stia simpatico o no (spero di si) in genere sei pur sempre una persona che aiuta a dimezzare i costi e quindi sempre il benvenuto.
Non è bello dirlo ma in fin dei conti siamo completamenti soli circondati da una marea di sconosciuti. Non ti fidare di tutti e subito, è sempre meglio prendere più precauzioni che troppo poche. Senza nessuno stress impara a fidarti del tuo istinto ti dica come comportarti, se non ti senti a tuo agio fai quello che senti perché il tuo intuito non sbaglia.
Mai dare nulla per scontato. Non l’elettricità, non l’acqua calda, un semplice coltello. Nello zaino sono essenziali piccoli oggetti che non occupano spazio ma di fondamentale importanza: coltello svizzero, luce da indossare in testa o torcia, sveglia e lucchetti. Piccoli ed essenziali. Senza torcia in alcune occasioni non si è in grado di tornare alla propria camera quando in montagna o isole dove l’elettricità è scarsa o inesistente. Il coltello svizzero risulta utile nei momenti più disparanti, dal volere sbucciare un mango al dovere riavvitare una piccola vite. La sveglia, come fai a svegliarti alle 4 se alle 5 hai un bus e nessuno è li ha darti degli scossoni la mattina. Mi è capitato di mettere la mia sveglia alle 4,30 per svegliare un ragazzo che doveva partire e non aveva sveglia…ha fatto bene a chiedere e io sono stata felice di aiutarlo ma non credo che tutti abbiano la mia stessa capacità di svegliarmi e ritorare a dormire come se nulla fosse successo. Lucchetti. Impara a sigillare tutto. Se solo e nessuno guarda il tuo bagaglio se ti allontani anche se solo per andare in bagno.
Siamo soli e se una carta di credito viene rubata, si smagnetizza o viene clonata non abbiamo né una spalla su cui piangere né un amico a cui chiedere soldi in prestito sino a quando sistemiamo la situazione.
E’ fondamentale partire con almeno due bancomat, da tenere sempre separati, nel caso in cui capitino degli inconvenienti e si possa così contare sulle proprie risorse alternative.
Per evitare brutte sorprese io ho anche creato un saving account dove tengo delle risorse a cui attingere se dovessi averne di bisogno. Denaro che non considero parte del budget di viaggio ma da utilizzare nel caso in cui abbia delle spese importanti improvvise.
Ci sono posti più frequentati di altri, ostelli a volte vuoti dove l'unica anima che si muove per i corridoi se tu. Capita! Sei solo ed annoiato. Capita!
Per tale motivo non possono macare in zaino un libro, un bloc-notes o qualche supporto cartaceo o elettronico dove potere annotare i propri pensieri, scrivere il proprio diario, un lettore di musica che darà voce ai corridoi vuoti, un supporto per vedere films e ascoltare musica.
Se poi in questi momenti di solitudine si prende un pò di tempo per sé stessi e si imparare a stare da soli trovandone un giovamento semplicemente godendo della tua stessa compagnia non avrai alcun problema a resistere alla solitudine e al prossimo ostello caotico sarai tu il primo a volere ricercare un piccolo spazio privato dove dedicarti solo ed esclusivamente a te.
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