Continuo a stupirmi delle bellezze e delle stranezza della terra. Nell'ultimo anno mi sono trovata, a volte per caso a volte no, in piscine termali naturali nel mezzo della giungla (Honduras), vulcani spenti dovevo ho fatto sand boarding (Nicaragua), vulcani pieni di acqua (Guatemala), ho visto la mia Etna eruttare come non l'avevo mai vista nel passato ed ora a Rotorua ho visto per la prima volta i geysers che mi hanno ricordato, scusate il terribile paragone, la fontana di acqua rotta per le strade di New York il cui getto era talmente tanto potente che faceva paura avvicinarcisi.
La terra in questa cittadina dell'isola del nord della Nuova Zelanda sembra respirare. La puzza di zolfo diventa odore costante dalla mattina alla sera (lo trovo più forte la mattina), dai tombini escono vapori e odori.
Per la prima volta, anzi la seconda dopo la piccola scossa di terremoto che abbiamo avuto anni fa in Sicilia quando l'etna ha ricominciato a eruttare, sento che qualcosa sotto i miei piedi è vivo.
Sono arrivata a Rotorua che era già buio e i tombini fumanti hanno reso la passeggiata verso l'ostello un po' inquietante, mi sembrava di essere in una sorta di Gotham City senza crimine.
Il fumo fuoriusciva dalle grate a terra rendendo ancora più pallide le leggere luci dei lampioni che illuminano le strade dove non c'erano né macchine tantomeno persone (cosa normale in Nuova Zelanda superata una certa ora).
Ma chi viene qui lo fa proprio per questi fumi, vapori e "profumi", Rotorua vanta infatti molti parchi geotermali e hot pools fangose. Sono dovunque, a pagamento e gratuite.
I principali parchi termali, ovviamente sono a pagamento, sono due: Ta Puia e Way O Tapu.
Indecisa sul da darsi e viste le recensioni online discordanti dopo avere chiacchierato su Twitter con @info-Rotoura decido che e' il caso di vederli entrambi in due giorni diversi, non so quando potrebbe ricapitare un'occasione del genere e così mi faccio coraggio e striscio la mia carta di credito forse per l'ultima volta in questo Paese. Totale dell'operazione $nz 100, circa €70.
Probabilmente meno suggestivo di Way O Tapu questo parco geotermico è quello naturale, dove i geyser che sputano non sono stimolati da nessuna saponetta gettata nel buco.
Il parco l'ho raggiunto in bicicletta presa in prestito all'Oasis hostel. L'ostello mi ha regalato un vaucher per un piccolo sconto, pago $40 invece di $46. Nel costo del biglietto sono inclusi un tour gratuito con guida che parte ogni ora e uno spettacolo che si tiene tutti i giorni 3 volte al giorno: alle 10,15, alle 12.15 e alle 15.30.
La nostra guida, Paul, ha introdotto l'ingresso al parco con un lunga ed interessante spiegazione della cultura Maori e la storia di questo popolo di guerrireri che ha reso la visita degna dei soldi che ho pagato.
Te Puia in Maori significa “i geyser”, in questo parco infatti se ne contano 65 di cui 7 attivi e di cui il più grande e il più famoso è il Pohutu.
Questo sito era il centro attivo di una fornita comunità Maori,considerato una fortezza è in effetti sempre stato impenetrabile, enon è mai state invaso durante le battaglie.
I Maori occuparono quest area nel 1325 approfittando delle attività geotermiche della valle per riscaldarsi e per cucinare. Siamo quindi nel centro della vita Maori ai suoi albori, ovvero dall'arrivo di Kupe, che ben 1000 anni prima di T.Cook arrivò in Nuova Zelanda navigando le acque del pacifico da Hawaiiki, mitica terra natale dei Maori.
Paul, metà maori e metà irlandese, ci ha spiegato la storia dei Maori, dagli albori sino all’arrivo degli Europei, ci ha mostrato praticamente come si facevano i vestiti utilizzando le foglie del flax, una foglia che ha all’interno dei filamenti molto robusti che una volta lavorati, un’attività che prende si e no 5 minuti, sembra simile al cotone.
Successivamente ci ha portato alla Carves school ovvero una sala in cui circa 6 persone stavano scavando con minuzia tronchi di albero ed enormi pezzi di legno.
Questa è una scuola, il corso dura tre anni, in cui ragazzi dai 18 ai 30 anni imparano a intarsiare e lavorare il legno per produrre artigianato Maori originale utilizzando gli stessi strumenti utilizzati dai propri antenati.
Dopo un’introduzione alla cultura e alla storia durata circa un’ora Paul ci ha accompagnati al parco geotermico dove il geyser Pohutu stava dando il meglio di sè schizzando acqua per circa 10 metri. Questo geyser funziona circa 1 volta ogni ora e vale la pena aspettare che il getto diventi potente e che il vapore copra il cielo azzurro rapendovi in questa nebbia calda e puzzolente.
Seguendo poi il percorso l'attenzione viene rapita da una serie di "blop blop",sono le hot hot pools in cui il caldo fango bolle formando dei cerchi concentrici e continuando a fare questo suono scoppiettante che sembra quello di una zuppa in pentola.
All'interno del parco si trova inoltre la kiwi house ovvero una stanza dove ci sono i rari kiwi. Questi uccelli grassocci e dal lungo becco vivono al buio quindi bisogna avere l'occhio vigile per trovarli, non sarà difficile visto che quella poca luce che c'è nella teca vi permetterà di vedere cosa succede dentro, ma non cosa succede accanto a voi. Guardavo il Kiwi e non mi ero accorta che c'era un'altra persona accanto a me.
Tra il tour introduttivo, il geyser e la passeggiata per il parco erano già passata un’ora e mezza e alle 15,15 cominciava lo spettacolo Maori. Una donna in abiti tradizionali ci ha introdotto nella sala dove canti, balli e arti ci hanno intrattenuto per 45 minuti. Io e circa 50 cinesi che sembra che abbiano sempre qualcosa da raccontarsi visto che nonostante l'invito a non parlare durante la performance loro continuavano a parlare senza badare troppo al tono della voce.
Prima di cominciare si è tenuta una sorta di celebrazione di benvenuto detta Haka. Si è scelto il Chief (un signore cinese con famiglia) che ha ricoperto il ruolo di mediatore tra noi e loro. Si è cominciato con il tipico saluto maori che consiste nella toccata di nasi, e non strusciata come tutti pensano. A quel punto si sono aperte le danze e i canti.
Ovviamente è uno spettacolo per turisti ma come per le danze a Bali l’ho apprezzato molto in quanto mi ha permesso di vedere e toccare con mano quello che avevo cercato per 3 settimane. Un approccio alla Nuova Zelanda dal punto di vista storico e culturale.
TePuia e' vicino al centro di Rotorua. Se dotati di bicicletta sarà una pedalata fi circa 20 minuti. Facilmente raggiungibile quindi senza affidarsi a nessun pulmino o tour organizzato.
L'ingresso costa $46 con sconto dell'ostello, chiedetelo alla vostra reception, $40 o 41 se si paga in carta. Il parco e' aperto sono alle 18 in estate e sino le 17 in inverno.
Il sito web del parco è www.tepuia.com
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