Viaggiare è il modo migliore per imparare, del mondo, di noi stessi, degli altri, delle differenti culture, del modo di approcciarsi alla vita.
Una vita come nomade alla continua ricerca della comprensione dei luoghi visitati, ho viaggiato tanto per aver compreso che non c'è foga, nè frenesia nei viaggi. Non vi è esigenza di fare tanto (troppo) tutto insieme, se no forse di meno ma meglio.
Questo blog è nato per raccontare del backpacking, dei viaggi con piccoli budgets, dei viaggi in solitaria, di un giro del mondo concluso, di un modo di viaggiare che con il tempo si è evoluto ed è cambiato, molto.
Raccontava la mia esperienza quando ero in viaggio. Oggi racconta l'esperienza di un viaggio che si chiama vita, cambiano spesse volte gli scenari che cerco di comprendere approfonditamente non limitandomi ai classici must do.
Ne viaggio non ci sono must do, se non dei I want to.
Questo blog è diventato lo strumento che uso per trasmettere le mie esperienze e le lezioni che ho imparato sicura che molti di voi, che mi leggete, vivete questo momento di scoperta alla mia maniera e che pertanto i miei pensieri possano essere utili per chi il viaggio lo vive come un evento personale, intimo e di crescita.
Viaggiare meglio ovvero con maggiore consapevolezza, è questo che fa il viaggiatore.
Lo so, potrebbe sembrare un controsenso ma non credo che lo sia, e ti spiego il perchè.
Immagina di essere in una città muova che non conosci, dove sta il punto di andare alla ricerca del suo passato senza focalizzarsi sul suo presente vivo ed attuale?
Non dico di non andare, dico non andare a tutti, dico di scegliere quelli di tuo interesse, altrimenti il tuo pomeriggio in questo stabile non sarà niente di più e niente di meno che un insieme di opere di cui non si ricorda nè il nome dell'artista nè la sua opera per una complessiva perdita di tempo.
I musei sono importanti, non dico il contrario, ma il viaggio e la scoperta sta fuori dalle quelle mura. Ma non solo. Un museo richiede tempo (tanto tempo), oggettività, conoscenza, è quella parte del viaggio che ha a che fare con il "senso del dovere", come se fosse una vergogna andare a Madrid e non andare al Prado. Non succede niente se non fai, provi più piacere a vivere qualcosa di locale come un bel giro fai da te di TAPAS!
E' nei nei bars e nei mercati locali che la vita della città si rivela, è qui che i locali son ben predisposti a chiacchierare, è qui che puoi fermarti ed osservare come la vita scorre in questo posto a te sconosciuto e uno scorcio di vita di tutti i giorni si dispiega. A noi il compito di aprire gli occhi ed entrare nel vivo della vita che fluisce in maniera anche abitudinaria. E' in questi luoghi che inizi a sentirti parte di una comunità.
La migliore guida turistica è una persona del luogo, orgoglioso di mostrare la sua città e colmo di informazioni forse non da guida turistica ma con aneddoti che solo chi ha vissuto buona parte della sua vita li può fornire.
Scendi in strada, chiedi informazioni che facciano intendere che sei un turista alla scoperta della città, soprattutto in Asia o nei Paesi Arabi è molto difficile non trovare qualcuno che voglia dedicarti un pò di tempo.
Non è l'unico modo nè il migliore in assoluto per viaggiare ma è sicuramente una esperienza che almeno una volta nella vita deve essere fatta.
Sicuramente è una esperienza di viaggio più faticosa, nessuno si prende cura di te e tutto verte attorno le tue decisioni ma è anche l'unico modo reale per entrare nel vivo di un Paese abbandonando i comfort del gruppo orgonazzito (che scandisce orari, parla la tua stessa lingua e manterrà comunque una distanza tra te e la realtà che stai visitando, facendo di te un osservatore esterno).
Non fare paragoni di prezzi, norme di igiene, qualità della vita, mezzi di trasporto.
Non tutti i luoghi sono gli stessi, non tutti i Paesi hanno i nostri standards, non ci sono posti migliori di altri. Stai andando alla scoperta ed è tuo compito come viaggiatore sondare tutti gli aspetti di un dato Paese senza lamentarti delle condizioni della strada, del cibo o della qualità delle strutture dove dormi. Sei tu che devi adeguarti ed avere con te tutto ciò che hai a casa non succederà, e se accade, vuol dire che stai sbagliando in qualcosa!
Parlare l'inglese è importantissimo e sicuramente facilità la comunicazione in buona parte del mondo quindi non smetto di ripeterlo: studialo! Ma se non lo dovessi parlare non ti preoccupare, è incredibile vedere come la comunicazione sia possibile tra persone che non parlano le stesse lingue. In qualche modo e qualche arcano mistero ho parlato per 1 mese con gli arabi pur senza conoscere una sola parola. Gli occhi, le espressioni facciali, i gesti. Sei irrefrenabile ed in grado di superare le barriere linguistiche!
E 'molto meglio stare in una città per quattro o cinque giorni che visitare cinque città in una settimana. Una città è come una donna misteriosa, prenditi il tuo tempo per comprenderla e lasciarti sedurre. Non puoi capire una città in 2 giorni, il tuo giudizio sarebbe affrettato e viziato da quanto hanno scritto o detto altri e di tuo non potrebbe esserci nulla.
Non avere fretta di avere tutto e subito. 2 mesi sono sufficienti per viaggiare in 1 massimo 2 Paesi.
Henry Miller soteneva che ha più senso scoprire una chiesa di cui nessuno ha mai sentito parlare che andare a Roma e visitare la Capella Sistina con alti 200 mila turisti e velocemente. Il viaggio è avventura non fare quello che la tua guida turistica dice di fare.
Sperimenta i vicoli e gli angoli nascosti, perditi nei centri e ritrova la strada, fai esperienza di quel senso di libertà che non è fatto di obblighi e doveri (devi vedere questo e quello).
Se a fine viaggio avrai assaporato la libertà ti assicuro che qualcosa nella tua vita è già cambiato!
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