Christschurch la città fantasma

Aggiornato il: 15 Marzo 2024
Scritto da: Giulia Raciti

Parco ChristchurchÈ Pasqua e io lo avevo completamente dimenticato. Lascio a malincuore le Fiji che nonostante il brutto tempo sono state luogo di divertimenti e dove ho conosciuto gente molto interessante con cui ho condiviso gioie e dispiaceri.
I giorni di prigionia sono un ricordo lontano e l’idea di abbandonare l’abbigliamento avuto per più di sue settimane, bikini e pantaloncini, e la libertà di camminare senza scarpe non mi aggrada molto.
Sapere poi che passerò dai 30 gradi ai 15 mi piace ancora meno.
Lo ammetto. Ho cercato di cambiare il volo aereo dirottando per le Hawaii e saltando la Nuova Zelanda, ma il destino e l’agente di viaggio hanno detto no.

Dopo una serata in compagnia di amici e bagno in piscina di sera mi addormento per quelle 4 ore che mi sono consentite. Alle 5 la sveglia fastidiosa suona e non capendo molto riesco ad essere pronta alle 5,30. Volo in orario, il sole torna a splendere dopo 10 giorni. Mi sembra una beffa. Alle 11,30 del mattino atterro a Christchurch.
L’ostello l’ho prenotato la sera prima in extremis. Christchurch è stata distrutta da un terremoto nel febbraio 2011 e alcuni ostelli sono ancora inagibili. La scelta non è così vasta e con questo anticipo che tanto anticipo non era, ho trovato tutto era prenotato. Riesco a trovare un letto a $NZ25 per notte quando ormai ero disperata e credevo che avrei dovuto dormire in aeropoto. Kiwi House. Un buon prezzo rispetto la media e qualità discreta, niente di eccezionale ma per una notte sarebbe andato bene tutto.

In teoria l’ostello non sarebbe neanche tanto distante dal centro, credo che a conti fatti potrebbe distare 15 minuti a piedi. Ma essendo questo distrutto bisogna circumnavigarlo e camminare per circa 40 minuti. Una lunga passeggiata tra rovine, strade deserte e cartelli che invitano a non passare da una certa via in quanto pericolosa.
Sbaglio strada circa 3 volte trovandomi in vicoli ciechi. Attorno a me uno scenario da dopoguerra.

Sono le 3 del pomeriggio, il cielo è azzurro. Questa Pasqua mi ha regalato una giornata abbastanza mite. Sono in jeans e in maglietta a maniche corte.
Mi sembra di essere sola in città. Non un anima per le strade, qualche macchina di tanto in tanto.

terrmoto christchurch

Prima e dopo a Christchurch

Mi dirigo verso il City Mall, ovvero l’area pedonale con negozi e bar e con wifi gratis. Si wifi gratuita in strada e per tutti. La città mi fa davvero impressione. Palazzi crollati, transenne dovunque e una volta arrivata in questa via pedonale dove c’è qualche turista che fotografa non ho ben  capito cosa mi pare che lo stile delle strutture sia perfettamente in tema con il distastro che la città ha subito.  Non ci sono palazzi ma bensì containers. I negozi, i bars sono tutti in scatoloni colorati dopo l’altro.

city mall christchurch

City Mall Christchurch

Che la Nuova Zelanda fosse dormiente lo sapevo, ma non c’è un bar o un negozio aperto. Qualche turista fotografa le rovine, io non mi sento ispirata così mi siedo, controllo la mia posta elettronica e penso a come potere andare via da questa città o quale attività organizzare per non dovere passare un altro giorno passeggiando tra rovine.
Non molto da fare qui, soprattutto dopo il terremoto. Una città al momento da potere evitare tranquillamente ma ottima base (dove stare un giorno o meno per l'appunto) se si vuole andare a Kaikoura dove vedere le balene o nuotare con i delfini e ottimi contatti via bus per le principali attrazioni dell'isola sud della Nuova Zelanda.

 

 

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Scritto da Giulia Raciti

Esperta di Africa e Latino America sono in viaggio dal 2011. Attualmente a bordo di un van. Ho fatto un giro del mondo in solitaria durato 3 anni. Scrivo delle destinazioni che visito. Mi occupo di realizzazione viaggi personalizzati e su misura in Africa e Sud America sul sito dedicato Kipepeo Experience.

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