Una delle prime cose che ho fatto non appena arrivata a Santiago del Cile, dopo una lunga dormita che mi ha fatto riprendere dal fuso orario di 18 ore, è stato andare al mercato centrale per mangiare il tanto decantato e famoso a livello mondiale pesce cileno.
Nei Paesi latino americani, come in quelli Asiatici, i mercati sono il posto ideale dove mangiare bene, cose locali e ovviamente a basso costo.
Sapevo già che in Cile l'ingrediente tipico e di eccellenza fosse il pesce, basti pensare che è il Paese più lungo del mondo e che se dal lato orientale le Ande lo dividono dal resto del Latino America a ovest tutto il Paese si affaccia sull'Oceano Pacifico, migliaia di chilometri di costa, e così la missione del giorno era trovare dove potere mangiare pesce fresco senza spendere una fortuna.
Pablo, con cui ho fatto couchsurfing e che mi ha ospitata per 4 giorni, mi ha spiegato che la carne cilena purtroppo a differenza di quanto credessi non è buona. Per questa mi ha consigliato di aspettare di arrivare in Argentina. La ragione per cui la carne non è tenera come quella dei Paesi limitrofi è una sola: in Cile non ci sono pianure e quindi gli animali fanno più sforzo fisico rendendo la carne dura. In poche parole la carne cilena è tutta muscoli e poco grasso.
Per mangiare bene, a basso costo, locale la mia scelta sarebbe dovuta ricardere sul pesce o i frutti di mare e per farlo "locale" dovevo andare al mercato centrale.
Senza una mappa e disorganizzata come sempre ma solo con una cartina in mano mi sono fatta segnare con penna rossa, giusto per farla risaltare sulla mappa, la fermata della metro per raggiungere il mercato centrale della città. In 30 minuti, tra metro e camminata, ho trovato l'Eldorado. Proprio all'uscita della metropolitana si ergeva il caotico mercato che poi è diventato una mia tappa fissa durante la permanenza a Santiago.
Le entrate sono 4, nell'area centrale ci sono ristoranti e un fruttivendolo, strana combinazione o forse sensata e strategica (nel caso in cui qualche verdura dovesse finire e dovesse quindi servire con urgenza). Banchi del pesce fresco si alternano a ristorantini ticpici che si fanno una spietata concorrenza.
I prezzi sono più o meno gli stessi, dove più poco meno, ma prima di sedervi consiglio di fare un giro di ricognizione. Il mio metro di scelta è sempre stato l'alto numero di locali contro quello basso (o assente) di turisti. Ovviamente quanto più bettola e locanda rustica sembrava quanto più per me il ristorante era quello giusto.
In linea di massima tutti i ristoranti sono abbastanza rudimentali con personale simpatico e gentile. All'ingresso aggrediscono un pò invitandoti a sedere e mangiare al proprio ristorante ma questa è parte del gioco, in Cile e nella maggior parte del mondo.
I prezzi per mangiare partono da $2500 pesos ovvero $5 del misto fritto per arrivare ai 5000 ovvero $10 in pochi casi si superano queste cifre. Una bibita costa tra i 700 e i 1500 pesos ovvero $1,20 e $ 4. Totale per un pranzo di pesce con bibita tra i $6 e i $10 a persona.
Quello che mi è piaciuto forse ancora più del cibo, dico forse, è che i ristoranti sono sempre pieni di gente, prevalentemente locale, e i tavoli sono molto vicini gli uni gli altri, tutte condizioni che possono rendere un pranzo da soli un pranzo in compagnia.
Mi è capitato di assaggiare pesce offertomi dalla coppia seduta alla mia destra e bere del vino offerto dalla coppia alla mia sinistra. Gioie e fortune dell'essere seduta al centro, sembrare (essere) una turista, e chiedere aiuto e consigli con spavalderia e in italianish (un misto tra spagnolo e italiano).
Considero il mercato di una città come il bagno in una casa: fondamentale per capire qualcosa di più del posto in cui si sta ed essenziale per dare la propria approvazione o disapprovazione. Al mercato di Santiago ho per la prima volta compreso quanto gentili e socievoli sono i cileni, o meglio l’ho ricordato, visto che di cileni durante il mio viaggio in Centro America ne ho incontrati alcuni e si sono sempre dimostrati persone affabili, simpatiche e soprattutto generose.
In una città europea com Santiago che ha poco da invidiare alle nostre capitali Europee qualche ora al mercato ti fa sentire fuori dalla città occidentale e diversa dall'idea di capitale sudamericana che abbiamo e toccare con mano quel lato rustico e popolare che vogliamo, voglio per lo meno, conoscere e scopire.
Il mercato si trova a pochi metri dalla stazione metropolitana puente Cal Y Canto, la linea gialla al centro storico di Santiago. Da li dopo pranzo sarà facile passeggiare al famoso paseo Ahumada, area pedonale, dove uno dopo l'altro si susseguono palazzi coloniali, strutture moderne e contemporanee e dive artisti di strada vi intratterranno facendosi fare qualche risata. Altrettanto vicina al mercato c'e l'accademia delle Belle Arti. L'ingresso costa 600 pesos ovvero poco più di un dollaro. La struttura e' bella , la galleria e le installazioni niente di eccezionale ma le opere sono tutte di cileni e visto il costo esiguo una visita non sarebbe così male.
Al mio arrivo al mercato ero spiazzata per il continuo gridare e inviti a sedermi in tutti i ristoranti e perchè non avevo idea sul cosa scegliere. Per quanto parlassi spagnolo nessuno dei nomi delle "comidas" mi diceva niente. Abituata a scegliere tra il poco fantasioso arroz y frioles (riso e fagioli) in Centro America qui i numerosi nomi delle portate potevano dire tutto e potevano dire niente.
Deciso quindi il ristorante dove mangiare mi sono fatta accompagnare alla pescheria ed indicare il pesce che si sarebbe usato nei piatti che il cameriere stava elencando. Dopo 15 minuti di chiacchiea di fronte al banco del pesce fresco ho scelto le cozze e vongole alla parmesana.
Piatto tipico cileno anche se poi una volta seduta ho visto certi manicaretti affollare i tavoli dei miei vicini. Curiosa di sapere cosa fosse ho chiesto, e in alcuni casi ho assaggiato, anche le loro portate così da avere a fine pranzo lo stomaco pieno e il block notes pieno di piatti che avrei dovuto mangiare prima di lasciare il Paese. Ho mantenuto la promessa ovviamente.
Da non perdere il pastel de jaivas, Pastel de chioco (ovvero pastella di mais), la paila marina una sorta di zuppa di mare, machas (vongole), la parmesana e ceviche de corvina piatto già provato spesse volte in Centro America ma neanche a dirlo, ottimo anche qui.
Il cevice non e' altro che pesce crudo, o frutti di mare, marinati con il limone e condito con sale, pepe e prezzemolo in genere accompagnato da gallettas ovvero crackers.
Per l’aperitvo poi è assolutamente da provare il Pisco sour. Il pisco è la bevanda tipica chilena, questo drink va preparato con pisco (alcolico cileno), limone (lime o limone giallo dipende che si sia in Perù o in Cile), zucchero e uovo.
Il risultato è un cocktail alcolico e spumoso, perfetto per l’aperitivo che in Cile si fa prima di pranzo.
La carne non è il punto forte della cucina cilena e sarebbe un peccato mangiarla o chiederla al mercato centrale di Santiago. Per quella basterebbe spostarsi di qualche chilometro ed andare in Argentina oppure a poco meno di due ore dalla capitale e spostarsi a Valparaiso per mangiare la cazuela ovvero il bollito di carne, che costa appena $2 e un toccasana nelle giornate fredde e piovose.
Il mercato centrale di Santiago del Cile si trova a Direccion San Pablo #967 ed è aperto tutti i giorni dalle 6 del mattino alle 16.00 (dalla domenica al giovedì), dalle 5,30 alle 20.00 (il venerdì), dalle 5 alle 17.00 il sabato.
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Grazie alle tue indicazioni ci sono stato proprio 1 ora fa.....spettacolare.....oltrepassata la prima zona dei ristoranti più turistici si mangiano nei chiodchetti più piccoli certi piatti che è difficile trovare in giro per il mondo.
Hola Giulia,
questo post mi ha fatto ricordare moltissimo del mio arrivo a Santiago, dove vivo da ormai due anni. Anche io ho consumato il mio primo almuerzo nel mercado central, a base proprio di paila marina.
Il pesce e soprattutto i frutti di mare sono deliziosi e ad oggi mi sorprendo ogni volta della varietá dei mari cileni.
Saluti e suerte!
Quel mercato detiene ancora il primato! Il pesce è ottimo in Perù e anche qui in Ecuador ma il piacere di scegliere il pesce in pescheria e farmelo cucinare...oh fantstico!
Ciao Stefano e grazie per essere passato da qui! Dovessi rifare un salto a Santiago (possibile prossimo febbraio) faccio un fischio?