Se mi chiedete cosa vedere a Marrakech vi invito a sedervi ed dedicarmi molto tempo, perchè questa splendida città marocchina offre talmente tanto che è impossibile esaurirla velocemente. Assicuratevi di avere almeno 2 giorni pieni perchè serviranno tutti!
A Marrakech, gigantesco teatro all’aperto in cui vale la pena andare anche solo perdersi nel labirinto della sua Medina, sono arrivata la prima volta ormai 20 anni fa. Viaggiavo sola e zaino in spalla. Dormivo in un riad squallidissimo, quello che le mie scarse finanze potevano permettersi, ma abbastanza centrale per poter camminare di sera e di giorno senza mai perdermi per rientrare. Terza sulla sinistra di Avenue Jamaa El Fna.
Colorata, che profuma di spezie ed armonicamente disordinata, Marrakech è un’oasi nelle terre aride del deserto stretta tra le montagne dell’Atlante e la costa dell’Oceano Atlantico.
La città imperiale più importante del Marocco (le altre sono Fez, Meknes e Rabat) dove perdersi tra giardini colorati, riad fantastici, palazzi antichi, giganteschi souk, la piazza tra le più famose del mondo, Jemaa el Fna, patrimonio dell’UNESCO.
Se non vi lasciate intimorire dai molesti truffatori di strada, che sfiniscono se solo gli dai corda, ed imparate a rispondere con un secco no (o non rispondere direttamente facendo orecchie da mercante), l’esotica Marrakech saprà come farvi vivere dei giorni letteralmente in un altro mondo.
Qualche giorno fa una persona che mi segue su Instagram mi ha chiesto cosa vedere a Marrakech. Ne è scaturito questo post in cui ho selezionato i luoghi e le cose da non perdere la prima volta che ci andate. Ho pensato ad un pratico itinerario di tre giorni a Marrakech e troverete anche tanti consigli utili per non perdere niente di quello che vale la pena vedere.
Nonostante il caos e le noie tra le strade della Medina, Marrakech una città molto rilassata in cui, oltre i luoghi da vedere il bello è semplicemente bellissimo camminare tra i vicoli della Medina senza avere una meta fissa. Se volete attenuare l’effetto “fastidio di strada” magari considerate di visitarla a fine itinerario. A quel punto sarete pronti a sfidare i famosi molestatori del souk e potreste anche averla vinta (con grande soddisfazione).
Scopriamo cosa vedere a Marrakech in due giorni e quali posti non dovresti perdere la prima volta che viaggi nella città Rossa!
Se stai pianificando un viaggio in Marocco ti consiglio di leggere – Itinerario di viaggio di due settimane in Marocco e Dove dormire a Marrakeck + i 10 migliori riad della Medina
Tutto il Marocco, Marrakech in particolare, offre una eccezionale varietà di Riad, le abitazioni tipiche marocchine con patio interno e giardini. Quindi a parte lo squallidissimo riad in cui sono stata la prima volta, che consiglierei solo al mio peggior nemico, in città si possono trovare dei Riad FAVOLOSI!
I riad di Marrakech non sono solo un luogo dove dormire, ma sono opere d’arte davvero notevoli. Con mura ricoperte di mosaici, arcate ornate, grandi pilastri, piscine termali e giardini nascosti, prenotare un riad vuol dire prenotare un’esperienza di viaggio.
I riad sono stati costruiti prevalentemente per garantire privacy, i loro balconi e finestre infatti si affacciano verso l’interno guardando sul patio. Il termine riad deriva dal termine arabo che significa “giardino”. Storicamente, il termine si riferiva a un tipo di giardino interno che seguiva una architettura specifica: simmetricamente diviso in quattro parti lungo i suoi assi centrali e con una fontana al centro.
Tutto questo per dirvi che dovete dormire in un Riad durante un viaggio in Marocco e, in particolare a Marrakech, concedetevi un piccolo strappo optando per uno di questi:
Oltre questi 4, che sono i miei preferiti perchè in ottima posizione, nel cuore della Medina, e con ottimo rapporto qualità prezzo, se però cerchi qualcosa di speciale leggi il post: migliori riad nella medina di Marrakech.
Per arrivare dall'aeroporto di Marrakech all'hotel prenotate il transfer privato a partire da €12 per macchina.
A Marrakech l’inverno, con i suoi cieli azzurri, corrisponde ad una nostra primavera con sere però piuttosto fredde e temperature che si aggirano attorno ai 18 °C durante il giorno. Ideale quindi per visitare il Marocco senza morire di caldo, ma portate abiti caldi per la sera.
Nelle estati Marocchine, in particolare Luglio, Agosto e Settembre, le temperature possono arrivare anche a 38 °C, ma essendo in una regione desertica anche il caldo è piuttosto secco, quindi sopportabile.
Tranne nel caso in cui soffiano i venti caldi del deserto, lo Schirokko o il Chergui, quando il caldo rischia di diventare insopportabile.
La primavera e l’autunno, in particolare Ottobre e Novembre, porta una boccata d’aria fresca, le valli circostanti si colorano di verde e spuntano i fiori, ed è un ottima via di mezzo tra le fresche notti invernali ed il troppo caldo estivo.
Esperienze da non perdere a Marrakech
Che stia 2 o 3 giorni a Marrakech assicurati di non perdere queste esperienze che ti faranno apprezzare ancora di più la città:
Prima di entrare nel dettaglio dei luoghi che ti consiglio di visitare a Marrakech ecco l’itinerario in breve, per orientarti ed avere un’idea di come organizzare le giornate intense ma con momenti rilassanti in uno dei tanti giardini della città.
Entriamo nel vivo e scopriamo cosa vedere a Marrakech in due o tre giorni.
Se camminate tanto e non vi spaventano le lunghe giornate due giorni sono sufficienti, se avete una terza giornata potete dedicarla a qualche attività extra nei dintorni.
CONSIGLIO SPASSIONATO
So benissimo quanto i molestatori della medina di Marrakech possano essere fastidiosi, in più occasioni con alcuni ci ho litigato.
Alcuni ti obbligano ad entrare in vari negozietti di spezie e tappeti (dove sai quando entri e non sai quando esci), altri, che sono i peggiori, camminano al nostro fianco, qualche passo avanti a dire il vero, per poi chiedere soldi per “averci guidato” fino all’ingresso del Riad o del posto dove siamo comunque arrivati grazie alle mappa.
Per evitare questi spiacevoli incontri, che potrebbe avere un effetto su come vivrete la città, per vivere la prima giornata senza stress vi consiglio di prendere parte ad una visita guidata di Marrakech.
Con la guida non solo potrete vedere i luoghi di interesse che altrimenti potreste perdere, ma potrete anche cominciare a sentirvi a tuo agio in questa città stupenda ma con questo piccolo problemino.
Vi consiglio il tour di grupo di 5 ore e mezza del quartiere ebraico e della Medina di Marrakech (in Italiano e che costa €15 per persona) oppure il tour privato di Marrakech, di 3 ore e mezza o di un’intera giornata, che include tutti i luoghi principali della Medina di Marrakech, anche questo in italiano.
Prima di entrare nel vivo della meravigliosa Medina di Marrakech, cominciate la visita della città dal Giardino Majorelle, un giardino botanico di due acri e mezzo e un giardino paesaggistico creato dall’artista orientalista francese Jacques Majorelle in quasi quarant’anni, a partire dal 1923.
Il giardino presenta una villa cubista progettata dall’architetto francese Paul Sinoir negli anni Trenta, piscine di marmo, sentieri rialzati, banani, boschetti di bambù, palme da cocco e buganvillee. Non soprenderà il fatto che essendo stato progettato da un pittore il giardino sembri una composizione di un dipinto.
La proprietà è stata la residenza dell’artista fino agli anni Cinquanta. Dimenticata e trascurata per molto tempo, negli anni Ottanta, la proprietà è stata acquistata dagli stilisti Yves Saint-Laurent e Pierre Bergé che l’hanno scoperta e ristrutturata.
Oggi il giardino e il complesso della villa sono aperti al pubblico ed ospitano il Museo d’Arte Islamica di Marrakech, il Museo Berbero e ha recentemente aperto il Museo Yves Saint Laurent.
CURIOSITÀ
La particolare tonalità di blu cobalto, che si ispira alle piastrelle colorate che Majorelle aveva visto nei dintorni di Marrakech e nelle case berbere, è molto usata nel giardino e nei suoi edifici tanto da prendere il nome di Blu Majorelle. Prima della sua morte Majorelle brevettò il colore che oggi porta il suo nome.
Dopo questa visita rilassante preparatevi ad entrare nel vivo della Medina, il centro storico di Marrakech ma generalmente il centro delle città Islamiche, delimitata da delle mura che permettono l’accesso attraverso delle porte, che al suo interno racconta la città che sicuramente vi immaginate di scoprire ed in cui è d’obbligo perdersi!
Nella Medina di Marrakech, dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1985, si trovano tantissimi palazzi antichi, moschee – anche se la maggior parte non può essere visitata dai non musulmani – souk ed uno dei luoghi più emblematici della città, la piazza Jamaa el Fna.
Vi perderete sicuramente! Ma questo fa parte del gioco. Tutte le medine del Marocco sembrano progettate esclusivamente per far perdere il turista, ma proprio questi momenti di smarrimento possono portare alla scoperta di angoli inaspettati.
Storicamente tutti i souk erano divisi e disposti in base alle diverse merci che venivano prodotte e vendute. I prodotti più preziosi, come l’oro ed i manoscritti, erano posizionati al centro dell’area principale da dove si irradiano le sezioni delle merci meno costose.
Ancora oggi ogni souk prende ancora il nome dal prodotto che vi viene venduto e, a parte alcune variazioni che si adattano ai gusti moderni, le merci offerte sono ancora simili a come sarebbero state mille anni fa.
I souk si trovano a nord della piazza Jemaa el Fna e proseguono in un labirinto tortuoso fino al Musée de Marrakech, è aperto dalle 9.00 alle 21.00 circa ed il momento migliore per visitarlo è al fresco del mattino, o la sera quando la luce del sole filtra attraverso le tende dei tetti a doghe, illuminando in maniera quasi fiabesca i piccoli vicoli.
L’arteria principale dei souk è il Souk Semmarine, un ampio vicolo coperto che inizia con la sezione pâtisserie e la ceramica e si sposta nei negozi di tessuti.
A circa metà strada potete scegliere di prendere la steada sulla destra, a Piazza delle Spezie, oppure a sinistra dirigendovi al Souk el Attarine, luminoso e scintillante in cui si vendono lanterne di rame e ottone, specchi, candelieri, teiere d’argento e lampade, ma anche spezie e profumi, per i quali era tradizionalmente conosciuto.
Le porte di Marrakech
Le Mura di Marrakech sono un insieme di bastioni difensivi che racchiudono i quartieri storici della medina di Marrakech. Sono stati eretti all’inizio del XII secolo dalla dinastia Almoravide che fondò la città nel 1070 d.C. come nuova capitale.
Da allora le mura sono state ampliate più volte in seguito all’aggiunta della Kasbah alla fine del XII secolo e successivamente per includere il quartiere intorno alla Zawiya di Sidi Bel Abbes. Alcune porte sono dei veri e propri pezzi d’arte, quindi se avete tempo vi consiglio di vedere le 8 più belle:
1. Agnaou Gate
2. Bab Doukkala Gate
3. Bab Er-Robb Gate
4. Bab Eddabaguines Gate
5. Bab Fes Gate
6. Bab Essalha Gate
7. Bab Agmat Gate
Ben Youssef è una ex scuola islamica, la madrasa, del XIV secolo, straordinariamente conservata ed affascinante esempio di design ed architettura marocchina.
Si trova in un vicono a nord di Place Ben Youssef. Nell’ex collegio coranico, annesso all’omonima moschea, gli studenti imparavano la legge islamica, la scienza e il Corano.
È un luogo tranquillo e meditativo, quando non è invaso da gruppi di turisti – è consigliato andare verso l’ora di pranzo o alla fine della giornata – la Madrasa ruota attorno ad un cortile quadrato con una piscina rettangolare al centro e circondato da ampie arcate a colonne su due lati.
Sopra di esse si trovano i dormitori, simili a delle celle, dove dormivano fino ad 800 studenti. In fondo al cortile si vede la cupola di legno della sala di preghiera, con l’interno conservato perfettamente, soprattutto lo zellige (la ceramica maiolica).
Incastonato nel muro si trova il bellissimo mihrab, la nicchia posta in una delle pareti interne della moschea per indicare la qibla, ovvero la direzione della Mecca, decorata con motivi di pigne e palme ed iscrizioni arabe.
La Madrasa è aperta tutti i giorni dalle 9 del mattino alle 19 (da Aprile a Settembre) e fino alle 18 (da Ottobre a Marzo). L’ingresso costa DH40 oppure DH60 se combinato con la Koubba ed il Museo di Marrakech.
Preseguimo per il museo di Marrakech che si trova nel Palazzo Dar Mnebhi, costruito alla fine del XIX secolo da Mehdi Mnebhi.
Il palazzo è stato accuratamente ristrutturato dalla Fondazione Omar Benjelloun ed è stato trasformato in museo nel 1997.
La casa da sola è un meraviglioso esempio di architettura classica moresca, con fontane nel cortile centrale, aree di seduta tradizionali, un hammam ed intricati lavori di piastrelle e intagli.
Il grande atrio del museo era in origine un cortile di cui si sono mantenute alcune caratteristiche originali, tra cui i bacini a pavimento e i mosaici.
Il museo ospita mostre di arte marocchina, moderna e tradizionale, ma anche libri storici, monete e ceramiche della cultura berbera, ebraica ed islamica marocchina.
Il Museo della Fotografia di Marrakech è una delle attrazioni popolari della città.
Il museo si è posto l’obiettivo di fondare un archivio catalogato della storia marocchina in cui le memorie dei passati potessero essere riportate in vita per il grande pubblico.
La Maison de la Photographie espone una selezione completa di 5000 fotografie originali che coprono un arco di tempo che va dal 1870 agli anni ’50, offre un campo d’osservazione unico e affascinante sulla vita del Paese in quegli anni.
La Maison de la Photographie ha anche una terrazza sul tetto più alta rispetto alla maggior parte dei Riad della zona circostante, che offre una vista mozzafiato sulla Medina di Marrakech e sulle montagne dell’Atlante.
La piazza Jemaa el-Fna non è solo uno dei principali spazi culturali di Marrakech ma è anche il simbolo della città sin dalla sua fondazione nel XI secolo.
Situata all’ingresso della Medina, la piazza triangolare circondata da ristoranti, stand ed edifici pubblici, è una sorta di teatro all’aria aperta e punto di incontro per turisti e locali.
Durante tutto il giorno, e fino a notte inoltrata nella piazza si trova di tutto, dagli incantatori di serpenti, ai cartomanti, i tatuaggi di hennè, spettacoli di cantastorie e poeti, musicisti berberi, i mazighen.
Caotica e sempre piena di persone è la piazza in cui si arriva volenti o nolenti. Vi consiglio di salire in uno dei cafè ai lati con terrazza per vederla dall’alto ed attendere che cali il sole e perdersi tra gli stand di carne arrostita e tajin che fa diventare la piazza un gigantesco ristorante all’aperto.
Vi consiglio il Cafè Restaurant Argana, con splendida vista sulla piazza ed il popolare Le Grand Balcon du Cafe Glacier. In entrambii casi arrivate prima del tramonto perchè si riempiono velocissimamente.
Il Palazzo El Bahia è una delle opere architettoniche più importanti di Marrakech. È stato costruito alla fine del XIX secolo con l’intenzione di creare il palazzo più impressionante di tutti, e con le sue magnifiche decorazioni, tra i migliori esempi di architettura andalusa e moresca, ci sono riusciti.
Per edificare il palazzo ci volle più di un decennio, la sua costruzione fu conclusa sotto la supervisione del sultano Abdelaziz Si Moussa.
Passata nelle mani di Abu Bou Ahmed, uno schiavo di colore, XIX secolo che riuscì ad ottenere il titolo di visir, consilgiere politico o religioso, che fece raggiungere al palazzo il suo massimo splendore.
Il palazzo si estende per 8 ettari e conta 150 stanze – solo alcune accessbili ai turisti – che si affacciano su differenti cortili e giardini.
La parte più interessante del Palazzo El Bahía è l’harem delle 4 spose e delle 24 concubine di Abu Bou Ahmed, oltre la Grand Courtyard interamente rivestita in marmo.
Il Palazzo Badì si trova a nord-est della kasba di Marrakech. È stato costruito tra il 1578 ed il 1594 per servire da palazzo diplomatico di Sa’did Sharif Ahmad al-Mansur. Il nome del palazzo deriva da “al-Badi”, uno dei novantanove nomi di Dio dati nel Corano, che significa “l’incomparabile”.
Il palazzo, decorato con materiali importati da numerosi paesi, tra cui l’Italia ed il Mali, veniva utilizzato per i ricevimenti con l’obiettivo di mostrare la ricchezza ed il potere del sultano.
Ampiamente riconosciuto come spettacolare opera architettonica, è stato saccheggiato e spogliato interamente solo un secolo dopo la sua costruzione.
Oggi è una delle principali attrazioni turistiche di Marrakech, ma è anche uno spazio espositivo; qui è esposto il Minbar della Moschea Kutubiyya.
Le tombe Saadiane sono una serie di sepolcri e mausolei di Marrakech che ospitano i resti di importanti personaggi della dinastia Saadi, che governò il Marocco dal 1549 al 1659.
Poco dopo la caduta della dinastia, le tombe furono sigillate e nascoste, per poi essere riscoperte nel 1917.
La necropoli reale su cui furono costruite le tombe saadiane probabilmente era già in uso dall’inizio del XIV secolo.
Ma è stato durante il regno di Ahmed el-Mansour che le tombe raggiunsero uno status molto più prominente.
Il suo stesso mausoleo, la Sala delle Dodici Colonne, è stato costruito in marmo italiano di Carrara, con muqarnas, decorazioni islamiche, a nido d’ape dorate.
Nelle tombe saadiane giacciono in totale, 66 principi e altre figure di spicco inclusi alcuni consiglieri ebrei fidati che, a giudicare dalla loro posizione vivino alla tomba del sultano, dovevano essere molto apprezzati.
Una curiosità – Moulay Ismail Ibn Sharif, l’Assetato di Sangue
Meno di due decenni dopo la fine del dominio saadiano fu il momento di Moulay Ismail ibn Sharif, secondo sovrano della dinastia alauita marocchina, che regnò dal 1672 al 1727. Moulay Ismail era conosciuto come il “Re Guerriero” ed il re “Assetato di sangue”.
Aveva l’abitudine di “ornare” le mura della città con le teste delle sue vittime. Furono decapitate circa 30.000 persone durante il suo regno. Aveva anche un’altra passione: le donne. Aveva circa 2000 concubine e diverse mogli, con cui fece 867 figli. Una volta salito al poter volle cancellare tutte le prove della magnifica dinastia Saadi distruggendo e spogliando molti dei più grandi edifici della dinastia, tra cui il Palazzo El Badi.
Arrivato alle Tombe Saadiane si fermò, forse temendo di commettere un atto di sacrilegio, ed invece di distruggerle le chiuse dentro un muro lasciando solo un piccolo passaggio dalla vicina moschea della Kasbah. Si sono perse le tracce delle tombe per 2 secoli fino a quando, nel 1917, delle fotografie aree hanno atto ritrovare queste meravigliose tombe.
La moschea della Koutoubia,il cui nome deriva dalla parola araba “libraio” perchè in passato fino a 100 librai commerciavano all’ingresso della moschea e nei giardini circostanti, è stata costruita nel XII secolo dalla dinastia Almohad.
Il suo minareto di 70 metri è la struttura più alta delle città e lo rimarrà visto che le leggi locali impediscono a qualsiasi nuovo progetto di costruzione di superarne l’altezza.
La moschea originale è stata costruita durante il regno della dinastia Almoravide, ma, ritenuta non all’altezza della Mecca, l’ha ricostruita dandole farma di oggi.
Il minareto della Koutoubia ha fatto da modello alla bellissima moschea di Hassan II a Casablanca ed anche a La Giralda di Siviglia.
La moschea non è accessibile ai non musulmani, ma vale la pena di gironzolare all’esterno per vedere le rovine e le cisterne, se sono aperte, ed i giardini.
Gli hammam fanno parte della vita quotidiana di molti marocchini. Simile a un bagno turco, un hammam pubblico è un bagno di vapore dove la gente va a lavarsi. Ma non è una doccia normale, bensì si tratta di un vero e proprio rituale che dura ore.
Divisi tra bagni per gli uomini e bagni per le donne, all’ingresso si viene dotati di un secchio, un tappetino (o una sediolina), del sapone nero e dei guanti esfolianti, oppure qualcuno che ti possa esfoliare.
So che può sembrare strano o può imbarazzare ma lasciare che una persona ci pulisca vale la pena.
Sono stata lavata da tre donne (la mamma di un amico ed altre donne dell’hamman), che, rendendosi conto che non avevo idea di come funzionasse visto che dopo 4 giri di sapone e 2 shampoo ritenevo di aver finito, mi hanno fatta risedere e per 1 ora mi hanno pulita con guanti dalla testa i piedi, centimetro dopo centimetro.
Negli hotel e spa il percorso è un po’ differente, in genere fanno immergere in delle piscine e poi si procede ai trattamenti Spa. Per un pacchetto trattamento clicca qui.
Se avete un terzo giorno a Marrakech e volete allontanarvi dalla Medina per una sana boccata d'aria in un posto incantevole allora considerate di visitare l'Anima Garden, un giardino botanico realizzato dall’artista austriaco André Heller.
Il giardino è una superba oasi all'ombra di piante uniche ed esotiche, profumi, colori e forme che incantano tutti i sensi. Il giardino si estende per tre ettari e si trova in un terreno desertico proprio ai piedi delle montagne dell'Atlante. Questo terreno un tempo arido è stato trasformato in un angolo verde e creativo che invita alla meraviglia ed alla riflessione.
Anche se non particolarmente distante da Marrakech l'Anima Garden permette infatti di passeggiare lasciandosi guidare dai sensi e sorprendersi di fronte alle numerose opere d'arte distribuite su tutto il terreno.
Per alcuni questo giardino è anche più bello dei Giardini Majorelle (sicuramente è meno visitato!).
Il giardino non è grandissimo quindi potete dedicargli mezza giornata. Si raggiunge facilmente con il bus shuttle incluso nel biglietto (€12 adulti e €6 bambini) che potete acquistare qui (trasporti inclusi).
Semplicemente perchè l’intera città e la maggior parte dei suoi edifici sono colorati di rosa salmone che al tramonto si infuoca assumendo il colore rosso.
Marrakech è una città magica, piena di mistero, trambusto e colore ed anche piuttosto sicura.
La città quindi a parte i fastidi di strada è piuttosto sicura, anche per una donna che viaggia da sola, purchè si prendano alcuni accorgimenti, che non avranno alcun impatto sull’esperienza in città.
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