E’ stata una casualità che il meraviglioso sito inca di Machu Picchu sia stato trovato. Questo sito archeologico Patrimonio dell’umanità UNESCO è una scoperta piuttosto recente che risale al 1911.
Non si sa tutt’oggi quale fosse il vero nome di quello che oggi tutto il mondo conosce come Machu Picchu. Il nome attribuitogli è composto da due parole quequa, machu che significa montagna e picchu che significa vecchia, ma le teorie sono numerose ed incerte, di fatto questo luogo è un esemplare perfetto in cui si riassume buona parte di storia inca. Non ci saranno libri o documenti scritti ma le mura, l’architettura e la stessa posizione geografica racconta molto di più di quanto io stessa avessi potuto immaginare.
Se oggi Machu Picchu è meta ambita per turisti di tutto il mondo, il merito in buona parte è dell’americano Hiram Bingham, che per “errore” quando alla ricreda dei resti di Vilcabamba si accorse per primo che nascosto dalla selva c’era qualcosa di grande e di importante.
Non ha mai trovato Vilcabamba ma in compenso ha intuito di avere di fronte qualcosa di più di terrazza agricole come ce ne sono tante in Perù.
Dal 1545, quando gli spagnoli hanno conquistato il Sud America, Machu Picchu è stato un tesoro dimenticato da tutti , ma mai realmente peduto, inghiottito dalla selva tropicale delle montagne peruviane, nascosto e poi dimenticato.
Neanche i nativi del luogo sapevano cosa si nascondesse tra gli alberi in cui i bambini giocavano. E’ sempre stato lì e mai nessuno si è reso conto che sotto l’erba e gli alberi si potesse nascondere un città intera.
Le terrazze originali sono sempre state usate a scopo agricolo dalle due famiglie stanziatisi, i bambini hanno giocato tra i ruderi per centinaia di anni, eppure solo nel primo decennio del 1900 venne dato il giusto rilievo al sito e lo si è fatto diventare luogo di pellegrinaggio per viaggiatori di tutto il mondo alla scoperta delle meraviglie del mondo.
Bingham dopo avere stimolato l’interesse del Nation Geographic e e dell’università di Yale, raccolse i fondi necessari per cominciare i lavori di scoperta.
Ci si sono voluti 20 anni di lavoro per rimettere in luce uno dei siti inca più belli e maestosi tutto l’impero, quello per cui si è disposti a viaggiare per 15 ore in aereo, là dove la civiltà inca si mostra nella sua imponenza ed intelligenza.
Oggi Sud America per molti significa Machu Picchu ancora di più se si dice Perù.
Non si può biasimare. Il Perù offre numerose località che vale la pena conoscere ma Cuzco e Machu Piccchu probabilmente sono i luoghi che rendono il Perù un posto speciale. Entrambi belli, imponenti, eleganti, affascinanti, suggestivi ed unici.
La città di Machu Pichu è delimitata ed articolata da muri e strutture in pietra create secondo in piano urbano ben preciso che segue le linee guida inca.
Si trovano le immancabili terrazze dedicate all’agricoltura, all’adorno e al sostentamento della montagna, il templio del sole che è costruito in una posizione specifica scelta meticolosamente così da essere illuminata rispetto il resto del sito nei periodi di equinozio, abitazioni, la casa del guardiano sulla cima della montagna e l’area religiosa.
Tra le rovine inoltre compaiono simboli importanti e potanti nella cultura inca: il condor (regno degli dei), il puma (regno degli uomini), il serpente (regno dei morti) e croci andine a simboleggiare il percorso della vita che riporta alla Pacha Mama (la Madre Terra).
Machu Picchu è stata una città strategica, da una posizione ingegnosa, sulla cima di una montagna dalla quale si può vedere quello che succede a valle a 360 gradi.
Le montagne isolate che si innalzano al cielo sembrano enormi sassi appuntiti ed isolati disposti come spuntoni sulla pelle del porcospino, ai loro piedi terme, acqua, una fertile valle, tutti elementi che hanno favorito la nascita di quella che pare al tempo fosse stata una proficua città rimasta abitata per poco meno di 100 anni.
La città sembra staccata da tutto e da tutti, ma in realtà la posizione per quanto a noi possa sembrare del tutto particolare e poco accessibile in realtà era posizionata in maniera strategica, da un lato alle sue spalle le montagne con la neve, dall’altro il rio, tre erano i cammini che conducevano alla città.
L’acqua è un elemento importante in tutte le civiltà, gli Inca a loro volta costruivano in posizioni privilegiate in cui era possibile avere acqua a sufficienza e se non nelle immediate circostanze allora in posizioni ottimali per essere raggiunte con intelligenti sistemi di irrigazione di cui ritrovano le tracce sino a Mendoza in Argentina.
Un’eccellente dimostrazione dell’ingegno degli Inca conoscitori di ingegneria e studiosi dei fenomeni naturali che hanno applicato magistralmente i principi alla pratica dell’agricoltura.
La storia vuole che all’arrivo degli spagnoli venne ordinate di abbandonare Machu Picchu e di distruggere i 3 cammini per non permettere agli spagnoli di arrivare.
In realtà pare che Machu Picchu sia stato conosciuto dagli spagnoli ma che questi non ne abbiano mai trovato alcun interesse o lo abbiano mai apprezzato.
Nel 1532 Machu Picchu venne bbondonata dai suoi abitanti, nell’abbandono totale è stata ricoperta da alberi e selva giacendo nascosta da tutti per più di 400 anni.
Un luogo sacro che non è mai stato profanato dalla violenza del conquistatore e nel quale tutt’ora si respira l’aria magica e spirituale di una civiltà geniale e mistica.
Ingresso al parco di Machu Picchu
L’ingresso al parco di Machu Picchu costa al momento 152 soles. Se si arriva con agenzia in genere il biglietto d’ingresso è incluso nel prezzo, verificare sempre con l’agente e farsi mettere TUTTO per iscritto sulla ricevuta di pagamento.
I cancelli del parco aprono alle 6 del mattino. Si può arrivare al parco sia camminando da Agua Caliente (circa 1 ora e mezzo di cammino) che con bus ($9 solo andata, $17 andata e ritorno) che impiega 30 minuti e risparmia la scalata alle 4,30 del mattino.
Il primo bus per il parco parte alle 5,30 del mattino, ma essendo l’alba un momento che la maggior parte vuole fare ed essendoci fila già alle 5,30 conviene comprare il biglietto la sera prima presso il botteghino sulla strada principale e mettersi in fila già alle 5 o poco prima.
La fila si allunga a vista d’occhio. Nel caso in cui si è due e non si è comprato il biglietto in anticipo conviene che uno faccia la fila per l’acquisto del biglietto e uno per i posti sul bus.
Salire a piedi a Machu Picchu o con il bus?
La mia idea iniziale era di salire a piedi, poi causa vesciche sono stata costretta a prendere ‘autobus e l’idea non mi è dispiaciuta affatto.
Sono tornata ad Agua Caliente camminando ma sono felice di essermi risparmiata la salita al buio e che non mi è sembrata semplicissima.
Alba a Machu Picchu si o no?
Onestamente ho visto albe più belle di quelle di Machu Picchu. Il sol fatto che si entra al parco quando il sole sta già illuminando il cielo e che in genere a quell’ora del mattino è tutto nuvoloso e poco chiaro non mi ha fatto percepire l’alba un momento particolare. Machu Picchu mi è piaciuta quando il sole splendeva in cielo e il cielo azzurro faceva da sfondo alla città.
Se si sale al sito all’alba si avranno molte ore per godere di questo luogo ma di per sé secondo me l’alba non è stata niente di emozionante.
Arrivare primi però ti permette di riuscire a fare delle foto senza orde di turisti tra i piedi.