La particolarità che mi ha convinto a visitare Railay beach durante il mio viaggio in Thailandia è stata la totale assenza di veicoli a motore, la piccola penisola di Rai Leh può essere raggiunta solamente via mare infatti, fattore che contribuisce ad esaltarne la fama di luogo paradisiaco dove regna la quiete.
Ci stacchiamo dal molo di Krabi al crepuscolo e nel tragitto di mezz'ora che ci separa dal porticciolo a Railay il sole sparisce del tutto lasciandoci soli nell'oscurità con il nostro barcaiolo a rassicurarci ogni qual volta la long tail boat ondeggiasse un po' più forte.
Una notte senza luna, rischiarata solamente dai riflessi proiettati dalla lanterna, fissata alla prua della barca, che luccicano sulla superficie del mare catapultandoci in un'atmosfera surreale dove gli alti profili scuri delle colline a riva ci sembrano grandi ombre minacciose, quasi dei guardiani immaginari che vogliano tenere segreta questa località.
L'alta marea ci permette di raggiungere la passerella d'attracco con la barca e, nonostante la scarsa luce, ci rendiamo subito conto che la spiaggia di Ao Rai Leh East, dove siamo arrivati, è praticamente inesistente. Una parte della riva è occupata da una fitta macchia di mangrovie, mentre nelle aree libere dalla vegetazione vediamo l'acqua lambire il marciapiedi che costeggia i locali del lungomare.
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Come in tutta la Thailandia, anche a Railay è possibile soggiornare a buon prezzo. Esiste solo un grande hotel di lusso in quest'area e si trova proprio nel mezzo della penisola, tutto intorno sorgono numerosi locali notturni e ristoranti, in mezzo ai quali si trovano anche dei piccoli villaggi di bungalow che possono essere affittati dai viaggiatori.
Decidiamo di prenderne uno per tre notti al Railay Princess Resort, una struttura molto carina, immersa nel verde che offre dei mini appartamenti davvero graziosi, in poche parole il mare della Thailandia l'ho sempre sognato così.
La colazione è l'altra nota nettamente positiva della struttura che offre un vero e proprio banchetto di stuzzichini sia dolci che salati, ma la cui punta di diamante è il grande assortimento di frutta freschissima ogni mattina.
Dedichiamo due giorni all'esplorazione della zona che si divide principalmente in quattro aree distinte dalle differenti spiagge.
Il versante su cui siamo arrivati è Ao Rai Leh East e, come sospettato la notte precedente, non ha una spiaggia agibile, anche adesso l'alta marea fa sì che non ci sia sabbia obbligandoci a cercare il nostro angolino da un'altra parte domandandoci se sia stata una buona scelta quella di venire fino a qui.
Ben diversa la situazione durante la bassa marea, momento in cui il paesaggio si trasforma ricordandoci le immagini straziate delle coste dopo lo tsunami.
In realtà non c'è nulla di drammatico, ma il punto in cui l'acqua tocca la riva si allontana al largo di parecchie decine di metri, scoprendo una distesa di sabbia limacciosa da cui spuntano le mangrovie e su cui sono arenate le imbarcazioni che prima galleggiavano nella baia.
Arrivare a Railay in questi momenti è un po' più difficoltoso, a piedi non si può camminare sul fondale prosciugato, si sprofonda, e con i bagagli è impensabile percorrere il tratto a piedi. Per questo motivo appare l'unico mezzo a motore della penisola, una trattore con rimorchio che fa la spola tra la battigia e il molo per portare a terra i turisti in arrivo ed accompagnare alle imbarcazioni coloro che partono.
Con una camminata di dieci minuti, di per se molto scenografica, che passa al di sotto di alte formazioni rocciose adatte al free climbing, raggiungiamo Ao Phra Nang, ritenuta una delle spiagge più incantevoli della Thailandia.
Questa fama è assolutamente meritata, la bellezza di questo luogo è quasi abbagliante ed il cielo blu intenso crea un netto contrasto con la sabbia color miele lambita da un mare verde smeraldo.
Come dipinte da un pittore, due isole, si ergono al centro della baia donando al paesaggio un tocco di esotica suggestione.
Anche durante l'alta marea, qui, è possibile trovare posto in spiaggia, ma via via che la marea cambia la distesa di sabbia a disposizione aumenta e si allunga di parecchi metri, pur rimanendo soffice e fine.
Lungo questa spiaggia non ci sono locali, ma durante la giornata la scena si anima di vari personaggi, e, mentre passeggio instancabile osservando i piccoli granchi giocare nella risacca, vedo a metà mattinata una donnina dall'aspetto energico e un uomo dal fisico massiccio allestire, con stuoie e cuscini, un angolo relax dove è possibile farsi massaggiare in spiaggia.
Esperienza provata e davvero rilassante.
Verso mezzogiorno altre due signore cercano una posizione all'ombra ed iniziano ad allestire delle 'bancarelle' di ristoro ambulanti.
La prima porta a spalle due grandi ceste colme di bottigliette di bibite fresche, mentre la seconda, montato un rudimentale barbecue, comincia ad arrostire pannocchie di granturco e ali di pollo diffondendo un aroma a cui è quasi impossibile resistere.
Di tanto in tanto dalle vicine colline rocciose scendono delle simpatiche scimmiette che, abituate alle persone, si avvicinano senza paura nella speranza che qualcuno porga loro del cibo.
Per quanto io disapprovi la pratica di nutrire animali selvatici, qui sembra diventato un passatempo comune e tutti si accalcano divertiti per dare frutta o tozzi di pane alle piccole bertucce.
Particolarità fuori dal comune di questa spiaggia è Tham Phra Nang, anche conosciuta come la Grotta della Principessa.
Una leggenda antica narra che un'imbarcazione, su cui viaggiava una principessa indiana, affondò nella baia durante una tempesta.
Lo spirito della ragazza, in cerca di pace, si fermò a dimorare nella piccola grotta che si trova all'estremità est della spiaggia, e la gente, sopratutto i pescatori, cominciò a portare in dono al piccolo altare in suo onore dei falli di legno per propiziarsi la pesca.
Ancora oggi il culto si tramanda e molte persone giungono a pregare qui, dove l'altare è adornato con quadri e quasi sommerso da pali di tutte le dimensioni di forma fallica che attirano un sempre crescente numero di curiosi.
Altra grande spiaggia, posta sul versante occidentale della penisola, è Ao Rai Leh West, una vasta distesa di sabbia contornata da alte vette rocciose a strapiombo sul mare.
In questa zona si possono trovare i locali e i ristoranti più carini di Railay, romantiche 'terrazze' per un aperitivo o una cena contemplando l'oceano.
L'ora del tramonto è anche la più adatta per gustare l'atmosfera di Rai Leh West, essendo orientata ad occidente offre magnifici panorami sull'oceano all'ora del tramonto, momento in cui il cielo si fa infuocato creando riflessi incredibili sul mare e tingendo di rosso tutte le rocce circostanti, mentre i bambini si radunano sulla battigia a giocare a pallone.
Durante il giorno, stando distesi qui, è possibile osservare il lento andirivieni delle piccole piroghe da pesca che salpano oppure rientrano dalla battuta ad ogni ora.
All'estremo nord di Ao Rai Leh West, raggiungibile tramite uno stretto sentiero, si trova Ao Ton Sai, una piccola spiaggia nota per i ripidi dirupi che la cingono.
Meta prediletta degli scalatori, Ton Sai è spesso punteggiata di tende da campeggio ed affollata di appassionati del free climbing che fanno la fila per poter percorrere alcune delle vie più suggestive e spettacolari della penisola.
In realtà in tutta Railay sono presenti più di 70 percorsi di scalata (questo link riporta i 25 più belli), alcuni dei quali raggiungibili solo dal mare o in particolari condizioni di marea, di varie gradazioni di difficoltà.
Le scalate sono di differnti difficoltà, da principianti ad esperti. Puoi prenotare la tua direttamente da questo link (a partire dsa €35 per persona)
Notevoli sono anche le opportunità di trekking per esplorare la scogliera alla scoperta della Laguna della Principessa all'estremo sud dell'istmo, oppure della Diamond Cave, custodita nel cuore della foresta a nord e dove è possibile vedere delle massicce formazioni rocciose di cristalli luccicanti.
In definitiva Railay non è solo mare e relax, ma anche un luogo in cui dedicarsi all'attività fisica nel pieno della natura durante il giorno e divertirsi fino a notte fonda nei numerosi locali che contornano le spiagge, Railay è vita!
Se si soggiorna a Krabi raggiungere Raily Beach è piuttosto semplice e anzi, proprio da questa cittadina è possibile organizzare anche delle visite combinate con altre isole.
Tra i tours che consiglio menziono i seguenti:
Per più idee di tour e visita ma anche transfer privati clicca su: Cosa fare da Railay Beach e Cosa fare da Krabi
Questo post è stato scritto da Gian Luca blogger di Viaggia&Scopri amante della Thailandia su cui ha scritto molto nel suo blog, potete trovar i suoi racconti di viaggio nella sezione dedicata alla Thailandia.
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Ciao!
Grazie per aver condiviso la tua esperienza in questi posti, io e mia moglie stiamo per prenotare un viaggio in Thailandia per metà marzo, faremo 6 giorni al mare e ci è stata proposta la penisola di Krabi dal quale poi visitare railey e altre spiaggie, oppure Pukhet.
Per ora siamo più orientati per andare in zona Krabi e dormire a Ao Nang, sarà la scelta giusta?
Grazie
Ciao! Volevo chiederti quali fossero i libri che consigliavi come guide per la Thailandia perché qui non trovo i link..
Ti chiedo anche un altro consiglio, vorrei andare al mare nel golfo della Thailandia ad agosto.. potresti consigliarmi qualche meta non troppo turistica e possibilmente raggiungibile con un volo interno? grazie mille!!
Ciao Elena,
ti ricordo che agosto è periodo di monsoni quindi mi raccomando di considerare la possibilità che possa piovere molto ed eventualmente tenere in considerazione l'opzione B, ovvero dirottare sul nord nel caso in cui le piogge dovessero essere forti.
Qui trovi alcuni consigli sulle isole lato golfo che in quel periodo dovrebbero subire meno le piogge: https://www.viaggiare-low-cost.it/category/sud-est-asiatico/thailandia/
In particolare ti segnalo questi posts: https://www.viaggiare-low-cost.it/thailandia-fuori-circuito-turistico-alla-scoperta-delle-isole-thailandesi-parte-ii/
https://www.viaggiare-low-cost.it/thailandia-fuori-circuito-turistico-alla-scoperta-delle-isole-thailandesi-parte-i/
Per le guide la Lonely planet ne ha una specifica sulle isole, forse è quella che fa a caso tuo: Isole e spiagge della Thailandia
ciao e buon viaggio!
Giulia