In Colombia ho ritrovato me stessa
Sono italiana, però questo solo in parte è vero. Sono nata in Colombia, da madre colombiana di Cucuta e padre italiano, di Bari.
Ebbene sì: Sono figlia di un globe-trotter che dal Sud Italia è emigrato prima a Milano e poi in Germania, per poi finire, dopo molti viaggi on the road, a Bogotá, dove sono nata io.
Ebbene sì: Sono figlia di un globe-trotter che dal Sud Italia è emigrato prima a Milano e poi in Germania, per poi finire, dopo molti viaggi on the road, a Bogotá, dove sono nata io.
I primi anni di vita sono molto importanti e per me in particolare. Li ho passati in Colombia, in parte in Venezuela, Sud Italia e Stati Uniti. Tuttavia, quando ci siamo trasferiti in pianta stabile nella città di Milano, pian piano un po’ tutti hanno voluto o hanno dovuto dimenticare da dove si veniva. I viaggi in Colombia diventano sempre più rari, fino all’ultimo nel 1992. La mia lingua madre, lo spagnolo bogotano, viene soppiantata dall’italiano che diventa la lingua che tutt’ora parlo meglio e con cui scrivo. Ringrazio la scuola pubblica italiana per avermi fatto amare le cose migliori del bel paese, però tutto cambia ed il richiamo delle mie radici è cominciato a diventare sempre più forte finché, grazie anche ai due viaggi illuminanti in India e Andalusia, nel 2012, prendo il coraggio di tornare: erano passati 20 lunghi anni.
Solo poche settimane in famiglia, ma è l’inizio. Due anni dopo, nel 2014, finalmente ritorno in Colombia stavolta da sola e girandoci. In tutto 6 mesi lavorando, incontrando vecchi e nuovi amici, conoscendo o riconoscendo stili di vita, modi di parlare, luoghi incantati, pericoli. All’immaginazione, al ricordo e ai racconti (spesso spaventosi, ecco perché ho avuto bisogno di una buona dose di coraggio e per alcuni follia) ho scelto la realtà presente anche se a volte dura di un paese molto complesso e pieno di contrasti. Avendo avuto un’infanzia da nomade ho sempre desiderato trovare un posto che chiamo casa, però alle volte penso che sono io la casa.
Io e il mio zaino da 8 chili (con l’obiettivo di renderlo ancora più leggero).
Sono interessata agli stili di vita quindi resto molto tempo in un unico posto, viaggio molto lentamente e mi piace trovarmi in contesti multietnici come capita spesso a chi viaggia in solitario e con budget minimi.
A Bogotá ho ritrovato un modo particolare di scherzare, di fare festa, di mangiare. Modi di vita che mi erano del tutto familiari e musica che sentivo nel profondo di me.
Ho ritrovato un’altra me che avevo totalmente trascurato per una vita. Quando i miei 6 mesi in Colombia sono terminati ho conosciuto il blog di Giulia che pare seguire lo stesso mantra che mi è stato inculcato da piccola: “Spendi meno, viaggia di più, vivi meglio!”.
Ho colto con entusiasmo la sua proposta di fare da “medium” tra Italia e Colombia.
In fondo, chi meglio di me?
Io e il mio zaino da 8 chili (con l’obiettivo di renderlo ancora più leggero).
Sono interessata agli stili di vita quindi resto molto tempo in un unico posto, viaggio molto lentamente e mi piace trovarmi in contesti multietnici come capita spesso a chi viaggia in solitario e con budget minimi.
A Bogotá ho ritrovato un modo particolare di scherzare, di fare festa, di mangiare. Modi di vita che mi erano del tutto familiari e musica che sentivo nel profondo di me.
Ho ritrovato un’altra me che avevo totalmente trascurato per una vita. Quando i miei 6 mesi in Colombia sono terminati ho conosciuto il blog di Giulia che pare seguire lo stesso mantra che mi è stato inculcato da piccola: “Spendi meno, viaggia di più, vivi meglio!”.
Ho colto con entusiasmo la sua proposta di fare da “medium” tra Italia e Colombia.
In fondo, chi meglio di me?
” A Bogotá ho ritrovato un modo particolare di scherzare, di fare festa, di mangiare.
Ho ritrovato un’altra me che avevo totalmente trascurato per una vita.”