Due anni di viaggio in solitaria - Cosa ho imparato

Aggiornato il: 30 Agosto 2016
Scritto da: Giulia Raciti

Il 21 gennaio ho compiuto 2 anni di viaggio in solitaria. E’ quindi arrivato il momento di tirare le somme, un resoconto che non è quello del New Years Resolution se non quello di una serie di avvenimenti che in questi 24 mesi (Oddio! 24 mesi)  di viaggio mi hanno portato sino a qui.
Con uno zaino di viaggio, che è andato perduto nel mentre non si sa dove a Quito, un computer e un paio di occhiali da soli dalle lenti ormai graffiate ho camminato lentamente facendo un giro del mondo che è iniziato come una sfida contro il tempo e che si è rivelato essere una passeggiata tra culture, popolazioni e siti storici e geografici incredibili.

 

Un anno fa avevo scritto una serie di cose che ho imparato durante il primo anno di viaggio in solitaria. Al tempo non sapevo che questo anno si sarebbe prolungato sino ad oggi. E’ cambiato qualcosa? Il mio sentire e il mio vivere il viaggio ha subito dei cambiamenti che si sono ripercorsi nel mio essere, pensare e vivere la mia vita?

 

Forse no, forse le cose che ho imparato proprio perché ormai fanno parte del mio bagaglio culturale ormai sono parte di me ma sicuramente c’è sempre qualcosa che si impara anche quando non lo si vuole.

 

E così ecco le cose che in questo 2012 di viaggio ho imparato e che custodirò per sempre con me, il viaggio ha preso una direzione diversa da quella aspettata, le strade che mi si sono aperte hanno poco a che vedere con quelle che avevo immaginato, ho incontato tante persone che mi hanno dato da pensare, chi mi ha insegnato qualcosa che vale la pena ricordare sempre, chi mi ha infuso fiducia, chi mi ha delusa, chi mi ha fatto precipitare in baratri da cui mi sembrava difficile risalire e chi mi ha teso la mano in quello stesso momento aiutandomi ad rimettermi in piedi.
Tutte lezioni di vita più che di viaggio. Un insegnamento importante? Che bisogna affrontare le situazioni con una mente aperta e disponibile...il resto verrà da sé

 

Cosa ho imparato in 2 anni di viaggio in solitaria

 

  • Che solo chi crede in quello che fa può avere successo
  • Che le cose non succedono per una casualità
  • Che le mie intuizioni raramente sbagliano
  • Che vale la pena dare fiducia alla gente, e se ti fanno male quello è un loro problema non il tuo
  • Che è più bello viaggiare lentamente
  • Che le differenze culturali a volte possono essere dei grandi limiti
  • Che le differenze culturali sono delle splendide opportunità per conoscerti e conoscere il diverso
  • Che non bisogna avere paura dell’ignoto, è proprio questo quello che ti regala i momenti più belli e preziosi
  • Che le cose che vanno male in viaggio alla fine sono quelle che ricorderai per sempre….magari con un sorriso
  • Che se non trovi opportunità a casa tua…ce ne sono migliaia lì fuori
  • Che la positività ripaga, sempre
  • Che credo nella legge dell’attrazione
  • Che non serve molto per essere felice
  • Che siamo degli animali e in quanto tali ci adattiamo a qualsiasi cosa e situazione
  • Che il cibo italiano è il migliore del mondo
  • Che viaggiare in Sud America è pesante
  • Che bisogna fare i conti con le dimensioni dei Paesi dove si viaggia, essere ambiziosi si ma con moderazione
  • Che le uniche aspettative dalle quali bisogna dipendere sono le proprie e non quelle degli altri
  • Che ogni persona che incontro ha un valore e un significato importante
  • Che gli amici veri esistono, e sono per sempre
  • Che non puoi fare "di tutta l'erba un fascio"
  • Che adesso ho tanti amici in tutto il mondo e il prossimo viaggio sarà dedicato a loro…insomma vado a trovarli
  • Che tutti noi abbiamo un nostro passato che ci condiziona e a volte dovremmo lasciarlo andare per quello che è e vivere meglio il nostro presente
  • Che tu, solo tu, sei l'artefice del tuo destino
  • Che i miei Paesi preferiti sono la Birmania, la Bolivia e il Guatemala
  • Che non mi piace New York
  • Che sono una donna di mare e non di montagna
  • Che poco importa se sono in viaggio come backpacker ma ho il dovere di prendermi cura di me stessa. Sono una donna prima di essere una viaggiatrice
  • Che ho dei genitori fantastici
  • Che ho 2 sorelle che mi vogliono bene
  • Che bisogna mangiare tutto…anche quello che non ti piace
  • Che un sorriso funziona in tutto il mondo anche quando non puoi comunicare con le parole.

 

 

24 mesi…migliaia di persone incontrate, migliaia di chilometri macinati. Tante cose rotte. Tante cose perdute. Tante cose guadagnate…quelle davvero importanti. Quelle che stanno nel mio cuore e nella mia mente. I ricordi che nessuno potrà mai rubare. Un modo di vivere e approcciare la vita più sano, essenziale e probabilmente migliore.
Due anni per le strade di tutto il mondo. Io dico da sola. Ma in verità non lo sono mai stata.

 

Grazie a chi ho avuto il piacere di incontrare, grazie a chi mi ha seguita sino ad ora, a chi è venuto a trovarmi solo per stare qualche giorno con me, grazie a chi mi ha dato la forza con email, parole o commenti per continuare in questa avventura anche quando io credevo di non farcela più ricordandomi che il valore di quello che si fa sta in quello che i nostri occhi vedono, il nostro cervello memorizza ed elabora e le nostre parole esplicano.

 

 

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Scritto da Giulia Raciti

Esperta di Africa e Latino America sono in viaggio dal 2011. Attualmente a bordo di un van. Ho fatto un giro del mondo in solitaria durato 3 anni. Scrivo delle destinazioni che visito. Mi occupo di realizzazione viaggi personalizzati e su misura in Africa e Sud America sul sito dedicato Kipepeo Experience.

15 comments on “Due anni di viaggio in solitaria - Cosa ho imparato”

  1. Wow, sei una grande! Per quanto ami viaggiare e per quanto mi stuzzichi l'idea di fare un viaggio da sola non avrei mai il coraggio di mollare tutto e fare quello che hai fatto tu.
    Dopo questa direi che non ti ferma più nessuno 😀

  2. Che bell' articolo! condivido in pieno su tutti i punti. Molte delle esperienze che si fanno on the road, piu che di viaggio sono ovviamente esperienze di vita. Ed e' proprio vero che il destino e' in mano nostra! Questo mi da un senso di liberta' e di soddisfazione. Non senti di essere in preda agli eventi, sei tu che li gestisci nel bene o nel male.
    E quanto e' vero che le peggiori esperienze sono proprio quelle che ricorderai di piu'! A volte io ammetto di andarmele a cercare 🙂 La vita e' cosi breve...e' bello uscire dalla campana di vetro e sperimentare qualche disavventura qua e la!
    E la cucina Italiana...io gia lo sapevo prima di partire che e' la migliore ma ora mi ritrovo a fare sogni culinari una notte si e l'altra anche! La cosa che piu mi manca e' una bella pizza croccante. Nel villaggio sperduto dove mi trovo ora non esiste nulla di lontanamente simile alla cucina occidentale. Il che e' un bene da un lato.Perche' sono "costretta" a sperimentare piu di quanto vorrei, talvolta con delle piacevoli sorprese! Pero' pagherei oro per una bella pizza ogni tanto!
    Grazie davvero per questo articolo, si sente quanta passione metti in tutto cio che fai, e questa e' la chiave di tutto!

  3. Enhorabuena Giulia (saurus) por los dos años por el mundo!

    Fue un placer para mí ser parte de tu viaje durante unos días.

    Buon viaggio bravissima!

    Joan (de Cafayate a Humahuaca, Argentina)

  4. grazie per avermii mandato il sito dove leggere la tua esprienza di due anni intorno al mondo.....vorrei dirti tante cose, ma adesso devo correre ci risentiamo appena possibile grazie ancora...

  5. Che dire, bella esperienza. Ti giro una domanda, semplicemente perchè ho deciso di "viaggiare" in solitaria per portare avanti un mio progetto e un dubbio mi rimane. Alla fine ci si deve o non ci si deve fermare da qualche parte, e se sì, come facciamo a capirlo? E secondo, questi viaggi, ci permettono di coltivare in modo che duri dei rapporti, quelli su cui sai che potrai contare sempre e che non scompariranno nel giro di qualche anno?

    Ancora complimenti per la tua esperienza.

    1. Ciao Andrea e grazie per il tuo commento e la tua bella domanda.
      Io credo che proprio perchè stai viaggiando e quindi stai intraprendendo un percorso fatto di scelte libere e non condizionate da fattori esterni (orari di ufficio, lavoro ecc ecc) non posso dire "ti devi fermare o no". Io non mi sono fermata sino al momento in cui ho sentito la stanchezza. Io personalmente metabolizzo tutto lentamente e nonostante abbia detto per mesi che volevo fermarmi non l'ho mai fatto.
      Avevo una mezza idea da sviluppare ma non sapevo bene cosa e come. Mi sono fermata nel posto giusto al momento giusto e sto lavorandoci su da qui, dalle Galapagos. Ma mi sono mossa ininterrottamente per 2 anni!
      Per quanto riguarda le amicizie io credo che queste non siano dettate dalla quantità di tempo che trascorri con una persona ma dalla qualità. Tu dirai che sembra una frase fatta però è così e ti porto un esempio pratico.
      Nel 2004 quando sono partita per il Marocco ho incontrato Lucia. Effettivamente siamo state assieme 3 o 4 giorni. Lucia nel mentre ha viaggiato e lavorato per tutto il mondo, India, Africa, Dubai. Siamo sempre rimaste in contatto. Ci siamo trovate a vivere a Londra negli stessi anni e la nostra amicizia che era consolidata via email/facebook ecc ecc si è stretta ancora di più nel momento in cui abbiamo vissuto nella stessa città. Adesso non la vedo da due anni ma è una presenza su cui posso sempre contare e con cui mi piace parlare e condividere idee. Semplicemente perchè siamo affini e non è la fisicità del nostro rapporto di amicizia che fa la differenza ma lo scambio di idee, racconti, opinioni anche quando viviamo l'una all'altro capo del mondo rispetto l'altra. E posso dirti che lo stesso vale con molte altre persone che ho incontrato in questo percorso. Per tale motivo trovo per esempio Facebook incredibile! PEr me è come se fossi sempre presente nella vita dei miei amici, a volte anche un piccolo commento può scatenare un lungo ed interessante scambio di emails.
      Gli amici possono scomparire anche se vivino nel pianerottolo sotto il tuo...non credi?
      Grazie ancora per il tuo commento e buona fortuna per il tuo viaggio!
      Un saluto dalle Galapagos!

      1. Ti do un piccolo background. Giugno scorso ho lasciato il mio ultimo lavoro. Ho fatto un tour europeo di un paio di settimane e poi ho ripreso in mano un mio progetto a cui tengo molto. Sono stato ad Arezzo alcuni mesi (in mezzo a colline ed ulivi) e poi Imperia (mare d'inverno) dove prosegue il tutto or ora.

        Lavorare in solitaria, in nuovi posti, sommersi da natura e mare è un qualcosa di spettacolare. Riempie. In più ti ritrovi in situazioni di difficoltà, e cresci. Ti conosci meglio. Conosci poi nuove persone con le quali, proprio come dici tu, ci si aggancia subito. Bello. Si condivide, si cresce. E' come trovare nuovo ossigeno ad ogni nuova esperienza e tutto, le cose che a volte sembrano banali per il resto del mondo, per te sono spaziali.

        Sono sicuro che tutto questo, queste esperienze mi porteranno da qualche parte, ma alcuni risultati li dovrò ottenere "presto", dove presto vuol dire "prima di esser stanco". E stanchezza significa molte cose. Significa l'età che avanza. Significa scontrarsi con un mondo che non si sforza troppo per raggiungere il massimo.

        E quindi, il 90% del tempo sto bene, sento che le mie amicizie, seppur non vicine crescono. Le telefonate da ore. Le mail chilometriche. Le lettere scritte a mano. Tutto rinforza i legami più importanti. Rimane quel 10%, che con gli anni crescerà, e dove mi manca la normalità di guardare un film sotto una coperta con amici con cui non devi parlare per dirti qualcosa, dove le risate di una birra in compagnia quella sera che le vuoi, non puoi chiederle.

        E' un discorso un pò banale, lo so, ma a volte tutto sembra difficile. A volte sembra che tutto si allontani. Ma poi, sistematico, tutto torna chiaro, vedi pulito, e sai (a volte speri) che alcune persone ci saranno sempre, anche se un giorno avranno una loro vita, piena.

        Buon viaggio 🙂

  6. Meravigliose verita` personali in cui chiunque si sia cimentato nel viaggio come esperienza di scambio, chiunque abbia deciso che perdersi sia l'unico modo per trovarsi, si ritrovera`.

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