Perché mi piace viaggiare in autobus

Trovo estremamente suggestivo, divertente e a volte esilarante viaggiare con gli autobus.
Certo se si hanno poche settimane o addirittura pochi giorni a disposizione si rischia di passare più tempo su un bus piuttosto che a destinazione ma ci sono alcuni viaggiatori che nel fare la scelta di allontanarsi per qualche tempo da casa e dalla solita routine hanno deciso di dedicare del tempo, che possono essere settimane, mesi o anni, alla scoperta di terre lontane ed esotiche, e per esotiche intendo straniere in generale e non per forza occhi a mandorla o corolle di fiori al collo.

In genere chi fa questa scelta ha un determinato budget e un po’ per questioni pratiche un po’ per il tempo che si ha effettivamente a disposizione la scelta del mezzo di trasporto spesse volte cade sugli autobus. Economici e in grado di portarci quasi dovunque.
Ma a parte queste ragioni pratica, sarò pure uno strano caso ma a me piacciono gli autobus. Mi piacciono davvero.

Ho sempre avuto questa strana passione sin da quando ero bambina. Non mi è mai piaciuto volare e non perché avessi paura ma semplicemente perché paradossalmente mi sembra una perdita di tempo.
Gli autobus invece mi mettono a stretto contatto con la terra che sto scoprendo, con la sua gente e con la cultura locale.
A volte si procede estremamente lentamente, come in Laos, a volte invece velocemente e comodamente come in Thailandia.

Ci sono poi aree nel mondo che permettono di spostarsi agevolmente da un Paese all’altro con comodi autobus senza dovere quindi recarsi a un aeroporto con 2 ore di anticipo, aspettare con le mani in mano un gate che si apre e imbarcarsi su aerei che se low cost sembrano più dei suk arabi che comodi aeromobili.
Quando ad aereo si associa la parola low cost infatti le cose si complicano, basti pensare agli annunci sui voli ryaian che non ti lasciano sonnecchiare nemmeno per 15 minuti sebbene si stia volando alle 6 del mattino.
Viene proposto di tutto e soprattutto ininterrottamente, dalla zuppa di pollo all’alba, ai biglietti gratta e vinci, alle schede telefoniche.
Sugli autobus locali invece possono succedere le cose più improbabili ma che rendono il viaggio più un ricordo divertente che una noia.

Ricorderò per sempre i venditori di pollo arrosto in Laos che ad ogni fermata salgono in massa per vendere, poco importa che ora è, questo spiedino con cosce di pollo enormi e sticky rice. Così come ricorderò in Birmania venditrici di mango e di anguria fresca tutti tenuti in vassoi in equilibrio sulla testa, o chi addirittura lancia dalla strada sacchetti con cibo che a quel punto sono diventati tuoi e che devi solo pagare (tattica centro americana).
Lo stile da mercato è lo stesso, anzi in strada è decisamente più divertente, ma se quello sull’aereo rispecchia perfettamente la società occidentale, vendere vendere vendere, quello sull’autobus è al limite tra l’ilare e il caratteristico.
Quante scene grandiose avrei perso se invece di prendere il bus locale avessi piuttosto volato.

Mi piacciono gli autobus perché il tempo passa lentamente. Io non ho fretta. Non ne ho mai avuta tantomeno adesso che mi sento di avere tutto il tempo a disposizione.
Mi piace stare vicino al finestrino e addormentarmi guardando il panorama cambiare velocemente sotto i miei occhi, scrutando scene di vita quotidiana che altrimenti avrei perduto.
Mi piace avere accanto a me uno sconosciuto che da lì a breve diventerà il mio compagno di viaggio a volte per sole 2 ore, altre volte per 7 ma è capitato spesso si trattasse anche di 10 o 15.

Gli autobus sono anche un interessante luogo in cui scoprire i gusti musicali e televisivi (per i bus che hanno le televisioni) dei Paesi in cui si sta viaggiano e secondo me le vere abitudini locali.
Per esempio ho scoperto che non mi piace la musica thailandese ma che mi fanno ridere le sue soap opera, in El Salvador ho viaggiato in bus locali (chiamati dagli anglosassoni chicken bus) addobbati a festa con luci ad intermittenza e Gesù e Madonne incorniciate a mo’ di bendizione che danno il benvenuto non appena si prende il proprio posto e musica techno a tutto volume.
In Birmania sono riuscita a guadagnare un posticino in un pick up per 15 persone compressa tra circa 30 (15 in più del previsto) e ho avuto il piacere di essere l’unica turista.

Mi piacciono gli autobus perché ogni 3 ore si fermano in qualche stazione o ristorante per fare mangiare o semplicemente andare al bagno così che posso avere qualche minuto di aria e posso sgranchire le gambe.
Si ha abbastanza tempo per parlare, chiacchierare e magari incontrare il prossimo compagno di viaggio.
Con alcune persone conosciuto sui bus ho condiviso esperienze indimenticabili, ci ho passato giornate intere chiacchierando e comportandoci come amici di vecchia data.
Ma ho anche incontrato locali con cui ho condiviso cibo e bevande, donne con bambini piccoli di cui mi sono presa cura per un po’ mentre la mamma si riposava, bambini che volevano giocare ed erano affascinati dalla macchina fotografica e si prestavano a modelli pur di vedere la loro foto sullo schermo.

Mi piacciono gli autobus. Mi piace assaporare ogni attimo del viaggio, mi piace sentire la strada scorrere sotto i miei piedi.  Mi piace addormentarmi in un Paese e svegliarmi in un altro senza avere fretta di arrivare.

Aggiornato il: 9 Dicembre 2020
Scritto da: Giulia Raciti

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Scritto da Giulia Raciti

Esperta di Africa e Latino America sono in viaggio dal 2011. Attualmente a bordo di un van. Ho fatto un giro del mondo in solitaria durato 3 anni. Scrivo delle destinazioni che visito. Mi occupo di realizzazione viaggi personalizzati e su misura in Africa e Sud America sul sito dedicato Kipepeo Experience.

4 comments on “Perché mi piace viaggiare in autobus”

  1. ti piacerebbero meno se come me avessi viaggiato per oltre dodici ore per arrivare the NuevoLaredo , Stato del Tamaulipas( frontiera messicana con il Texas e zona desertica) a Crrel ( Stato di Chihuahua). Polizia ( la migra) che sale e che depreda I locali, e poi Saltillo, salgono solo delinquenti e trafficanti di coca ( e se sei donna non è affatto conveniente, te lo garantisco, starci the sola...)

  2. ti piacerebbero meno se come me avessi viaggiato per oltre dodici ore per arrivare the NuevoLaredo , Stato del Tamaulipas( frontiera messicana con il Texas) a Crrel ( Stato di Chihuahua). Polizia ( la migra) che sale e che depreda I locali, e poi Saltillo, salgono solo delinquenti e trafficanti di coca ( e se sei donna non è affatto conveniente, te lo garantisco, starci the sola...)

  3. ciao giulia! concordo con tutto quello che hai scritto riguardo il viaggiare in autobus.
    sono appena tornata da un viaggio in cambogia/thailandia e anche io ne ho fatta di strada in pullman circondata da bambini silenziosi che ti guardano come fossi un alieno e guardando le soap cantate in lingua locale! un'esperienza unica.
    ti ho scoperta leggendo i vari forum prima di partire e da allora leggo sempre i tuoi post, adoro il tuo modo di viaggiare perchè è come il mio!
    a presto
    elisabetta

    1. Ciao Elisabetta,
      grazie per il tuo commento e per essere passata da qui.
      Le soap opera..eheh che ridere. Quelle Thai invece non mi dispiacevano, sarà che ho preso talmente tanti autobus in Thailandia che ormai ero nello spirito locale!
      Se hai qualche commento o qualcosa che vuoi condividere con me e con chi mi segue sentiti libera di scrivere qualcosa sul blog, sono sempre felice di potere ospitare post di chi viaggia e di chi lo fa come noi.
      Un saluto da Bali (ancora per poco)
      Giulia

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