Turista o Viaggiatore?

Mi sono chiesta più volte quale è la sostanziale differenza tra essere turista ed essere un viaggiatore.
Per me la risposta forse non è poi così scontata come poteva sembrare all'inizio perché anche se io mi reputi una viaggiatrice in fin dei conti faccio anche la turista.
Anche io vado nei posti turistici, faccio dei tour e mi trovo a volte accanto a tipi in pantaloncini da pionieri armati di macchine fotografiche con zoom che sembrano bazooka.
A volte però salto le località turistiche per immergermi invece in realtà locali poco conosciute e spesse volte rimango più del previsto magari non andando al famoso museo ma passando il mio pomeriggio guardando una partita di pallavolo della squadra locale, imparando una lingua nuova o semplicemente passando la mattinata seduta per ore sulla riva di un fiume a pensare.
Ma nonostante ciò la differenza non mi è molto chiara.
Se infatti posso dichiararmi una backpacker, visto il budget limitato e l’economicità dei miei viaggi, dall’altro lato non so bene come identificarmi in termini di viaggiatrice.
Forse sono proprio nel mezzo in quanto credo che non c’è viaggiatore che non sia anche un turista, anche se ho sempre l’impressione che non si possa dire piuttosto il contrario ovvero che non c’è turista senza viaggiatore. Di turisti che non sono viaggiatori ce ne sono a migliaia e si riconoscono subito!
Il turista è infatti per me chi parte con un gruppo organizzato, che non ha alcun contatto con la realtà che sta visitando e che non ha alcun interesse nel conoscerla.
Chi gira con la macchina fotografica senza però perdere neanche 10 minuti a parlare con la gente del posto, chi non si chiede come sono le case al loro interno, chi si rifiuta di mangiare cibo locale e anche in quel caso si riversa sul primo Mc Donald che incontra, perché mangiare locale scombussola lo stomaco.

Il turista per me è chi ha 7 giorni a disposizione e un piano tassativo da seguire, che non ha alcuna scelta perché qualcuno che è già stato pagato in precedenza ha organizzato il tutto e i piani non si cambiano, chi non riesce ad abbandonare le proprie abitudine e pretende lo stesso stile vita anche migliaia di chilometri lontano da casa.
Il turista è uno che viaggia in gruppo, su autobus privati e vede la realtà da un finestrino.
Il viaggiatore forse è invece quello che si perde nelle vie della città, che anche se non visita un museo se ne farà una ragione in quanto il caffè al bar con il vecchio del paese è stata un’esperienza più interessante, che prende un autobus pubblico anche se fa caldo ed è affollato o si trova alle 3 del mattino del bel mezzo del niente a cercare di capire come arrivare al primo centro abitato.
Non è solo una questione di soldi, senza negare che viaggiare in maniera indipendente secondo me costa di meno che con un tour organizzato, ma è più una questione di essere liberi di potere scegliere cosa fare e come, avere la possibilità di cambiare i propri piani senza dovere pagare nessun costo aggiuntivo o avere la possibilità di poltrire un giorno in più piuttosto che seguire un itinerario. Mangiare quando lo dico io e soprattutto dove dico io.
A me piace pensare che chi viaggia abbia una vita più complicata ma molto più stimolante rispetto chi deve solo seguire una guida con l’ombrellino che non mi chiede neanche se sono soddisfatta di quello che sto vedendo.
La mia definizione in conclusione a proposito della differenza tra il turista e il viaggiatore?
Il turista è quello che torna a casa e mostra le foto come trofei di guerra e dice io ci sono stato, il viaggiatore è quello che ha delle storie da raccontare e qualche foto che possa documentarle e che dice io l’ho vissuto.

Aggiornato il: 9 Dicembre 2020
Scritto da: Giulia Raciti

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Scritto da Giulia Raciti

Esperta di Africa e Latino America sono in viaggio dal 2011. Attualmente a bordo di un van. Ho fatto un giro del mondo in solitaria durato 3 anni. Scrivo delle destinazioni che visito. Mi occupo di realizzazione viaggi personalizzati e su misura in Africa e Sud America sul sito dedicato Kipepeo Experience.

7 comments on “Turista o Viaggiatore?”

  1. Anche per me, come dice Raclette, l'essere viaggiatore e' un approccio alla vita, e per questo mi definisco viaggiatrice anche se i miei viaggi hanno una durata breve, stabilita dal calendario ferie. Non credo sia la durata dello "star via" che definisce quel tempo come viaggio piuttosto che vacanza, ma il come si e' speso quel tempo.

    La parola chiave che stabilisce questa differenza per me e' "curiosita'".

  2. Bello questo articoletto sulla differenza tra Turista e Viaggiatore. Lo scopro solo adesso, e devo dire che, per le mie esperienze, lo condivido. Condivido anche la risposta di Raclette. Voglio aggiungere però anche la considerazione che spesso, chi viaggia, ha pochi giorni di ferie a disposizione, e non sempre sono abbastanza per entrare nelle realtà locali, farsi accettare, ed al tempo stesso riuscire a muoversi a sufficienza nella zona che si voleva visitare. Spesso questo limita molti potenziali Viaggiatori che tendono un po' a trasformarsi in Turisti...
    E' un peccato, poichè io ritengo che un viaggio in cui non entri in contatto con le persone e le culture del posto, sia un viggio vuoto, dal quale non riporti a casa nulla, solo qualche foto che, come si diceva sopra, probabilmente hanno fatto identiche migliaia di Turisti prima di te.
    Viaggiare "dentro al paese" significa poi adattarsi, accettare le non comodità, sapersela cavare in situazioni non agevoli. Io trovo sempre più difficoltà a cercare compagni di viaggio con queste caratteristiche...

  3. Anch'io me lo chiedo ... e a volte evito di affrontare il tema con amici per non passare da pseudo viaggiatrice sognatrice intellettualoide. Meglio stare zitti e magari, nel mentre, con la mente, viaggiare.
    Una delle mie conclusioni è che "essere viaggiatore" è un approccio alla vita.
    Me ne accorgo quando parlo con "stranieri" magrebini in metropolitana e i conpatrioti mi guardano strana. O quando bastano dei semplici sguardi per creare empatia con persone che sembrano lontane e diverse.
    Una sensibilità che si acquisisce se ci si è trovati a dover risolvere dei piccoli imprevisti magari senza avere punti di riferimento o senza conoscere una lingua, facendo leva solo su sensazioni istintive.
    Il turista ha paura, per questo non puo' essere viaggiatore.
    Il viaggiatore, quando ha paura, cerca la conoscenza, e non ha più paura.

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