La paura del ritorno

 

Alea iacta est. Torno. Avevo in programma la Colombia e il Brasile, ma la mia casa (e come casa io intendo l'Europa in generale specifico) dopo tanto mi chiama e il troppo a volte stroppia.
Abbiamo tutta la vita davanti per vivere e realizzare i nostri sogni e se si fa tutto adesso, poi che rimarrà?
Uno dei miei era di viaggiare, l’ho sempre fatto ma quando ne ho avuto l’opportunità l’ho fatto bene, come si suol dire.
Ho passato due anni e mezzo vivendo una vita splendida, che so ha fatto invidia (nel senso buono..e chissà anche quello cattivo forse) e la mia decisione di tornare sembra folle a quasi tutti.

C’è la crisi, io sto vivendo un sogno, ma….ma semplicemente si arriva a un punto in cui le tue decisioni vengono prese da sole ed automaticamente. Così ti svegli la mattina e senti che sebbene abbia una paura fottuta di tornare a casa è quello di cui hai bisogno, è quello che adesso vuoi.
Non si può vivere tutta la vita come una trottola. O forse si può, ma bisogna davvero volere questo. E questo non è quello che voglio. Non lo è mai stato in verità.

E’ dura ripensare al proprio inserimento nella società e io adesso mi sento come se mi fossi tagliata fuori dal mondo per un lungo periodo.
E’ divertente ma non ricordavo quanto anche duro sia cercare lavoro. Io non so neanche dove voglio andare a vivere.

Mi terrorizza il fatto di fare questa scelta e avere paura di sbagliare. Fermarsi per un certo periodo, affittare una casa, cercare lavoro, magari trovarlo per poi scopri che questo ti sta stretto o che la città che credevi dei tuoi sogni si sia trasformata di pari passo a te, che sei cambiato, nella città dei tuoi incubi.

Non so più in base a cosa scegliere. Ho vissuto così giorno per giorno che adesso mi fa paura rimettermi in una vita di abitudini e di routine.
E poi si affaccia l’altro lato della moneta. Quello che oggi prevale su qualsiasi altro desiderio. La gioia di avere più paia di scarpe tra cui scegliere, avere un luogo che chiami casa, avere un gruppo di amici costante e non random, avere una bicicletta, la mia cucina, non dovere lucchettare tutto, avere più di 5 chili di vestiti.
Così come prendere parte ad attività culturali che mi piacciono e tornare a viaggiare in Europa, la splendida Europa.

Un po’ di quiete. Di tranquillità. Un po’ di vita “noiosa” che però ti regala delle certezze che ti aiutano a tirare un sospiro di sollievo quando la notte si torna a casa stanchi.

Ho sempre visto la vita come una scalata inarrestabile, in questa salita ho sempre acchiappato sogni. Sono cresciuta. Il mio percorso mi piace e ne sono ogogliosa. Il risultato tra un bel mix di giuste intuizioni, fortuna (tanta fortuna), animo sempre positivo e propositivo, tanta determinazione.

In qualche modo penso al prossimo viaggio. Ma la prossima volta sarà differente.
Non c’è un modo più giusto o meno giusto di viaggiare.
Il viaggio è un momento che ci trasforma e che nessuno può vivere alla stessa maniera. Semplicemente si viaggia per quelli che si è e quello che si è diventati.

Non è finita. E’ solo finito questo capitolo. E torno ricca di un’esperienza che mi ha insegnato tante cose.

  • Che a tutto c’è un limite
  • Che la positività è fondamentale quando si cambia vita
  • Che la paura va affrontata, è quel momento in cui tu superi te stesso. E sei pronto per ripartire
  • Che la vita è davvero meravigliosa e noi spesso solo ce la complichiamo
  • Che devi seguire la tua strada, non quella degli altri solo perché ti piace
  • Che che non c’è destino già scritto, se non quello che ci creiamo
  • Che la gente è buona, impariamo a fidarci di più
  • Che quando la gente non è buona  o quando ci succede qualcosa che sembra sconvolgere negativamente i nostri piani siamo forti abbastanza per seguire nel nostro cammino e cambiare le cose. Li fuori ci sono milioni di altre opportunità
  • Che la tua natura è la tua natura e non puoi cambiarla
  • Che quando devi fare una scelta e ti senti a un bivio, qualsiasi scelta tu compia sarà quella giusta solo ed esclusivamente se quando l’hai fatta eri consapevole, pienamente consapevole, che quello era quello che ti avrebbe fatto felice. Se hai fatto la scelta giusta allora ...continuerai nel percorso intrapreso e guarderai quella che era un’alternativa per quella che è: un’alternativa che sei felice di non avere scelto e di cui non ti penti. Se non è quella giusta o non credi lo sia, solo bisogna ricordare che la decisione è stata tua e puoi lottare per ottenere quello che vuoi ed eventualmente ritornare sui tuoi passi. A volte quelli che si credono sogni non lo sono davvero.

Le mie conclusioni quindi con il viaggio hanno poco da fare. Forse è questo quello che si intende quando si dice che il viaggio ti fa crescere. Non è il dove, quanto quello che sei diventato in differenti contesti.

E adesso tornare mi mette tanta paura. Io sono cambiata. I miei amici pure. La mia famiglia è cresciuta (tra nuovi cugini, prossimi nipoti e qualche altro animale in più a casa). Mi fanno paura le domande che mi faranno tutti. Mi fa paura pensare che mi sveglierò da ora in avanti nello stesso letto e tra le stesse mura.
Mi fa paura sapere di avere lasciato tanti amici lontani da me e la consapevolezza del “dico che ci rivedremo ma non sono poi tanto sicura”.

E’ la scelta che mette paura. In generale. Non solo quella di andare via. Ma anche quella di tornare. Quella di lasciare un lavoro. Quello di seguire con uno che non ci piace. E potrei continuare ad oltranza.

“Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai.
Pillola rossa. Rimani nel Paese delle Meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del binconiglio. “ (Matrix)
PS. Cettina Choosy Consoli, il Nepal arriva…arriva…

Aggiornato il: 15 Marzo 2024
Scritto da: Giulia Raciti
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Scritto da Giulia Raciti

Esperta di Africa e Latino America sono in viaggio dal 2011. Attualmente a bordo di un van. Ho fatto un giro del mondo in solitaria durato 3 anni. Scrivo delle destinazioni che visito. Mi occupo di realizzazione viaggi personalizzati e su misura in Africa e Sud America sul sito dedicato Kipepeo Experience.

18 comments on “La paura del ritorno”

  1. Ciao Giulia,

    Ti capiamo bene, dopo 17 mesi siamo anche noi in fase di rientro e condividiamo appieno le tue paure e le tue gioie.

    Non sará facile ma, come abbiamo giá dimostrato a noi stessi se non ci piace qualche cosa siamo capaci di cambiarlo!! Quindi se il prossimo luogo ti stará stretto.. semplice si ricambia!!!

    Un mega in biocca al lupo!!!

    Da due viaggiatori come te!!!

  2. Grazie di questo post. Il mio blog si chiama "Storie di Viaggio". Non ci avevo mai pensato ma in fondo anche i ritorni sono viaggi. Vedrai, andrà bene.

  3. Leggere questo post, in cui sono capitata per caso (ma quando mai le cose capitano per caso...) mi ha fatta riflettere sul mio, di ritorno a casa, che avverrà tra poco, dopo un anno speso in giro per il mondo in aspettativa dal mio posto fisso. Ne ho passate di tutti i colori, aperto un blog, fatto (quasi) tutto ciò che avevo sempre desiderato tra meditazione in Birmania e un mese in Thailandia a fare nulla, e ora... bisogna tornare. E fare delle scelte.
    Condivido ciò che hai scritto in merito al desiderio di una casa. Di tranquillità. Di non avere sempre la valigia in mano. Però non credo di volere quella casa e quella tranquillità in Italia. Non mi piacerebbe vivere da nomade per sempre, ma avere un nido per un anno da qualche parte sì, e poi ripartire. Forse sono più una semi-nomade digitale 🙂 Ora torno, e vediamo se è come al solito, che dopo 15 giorni di baci e abbracci ritorno a cercare un volo sul web.

    1. Dammi 15 giorni e vediamo se staremo sulla stessa barca...che dirti se non che la penso proprio come te?
      Al momento però sono felicissima di tornare a casa...e poi come si dice in Sicilia "vidennu...facennu" 🙂
      in bocca al lupo per tutto!

  4. Ritorno in Europa e continuero a viaggiare come ho sempre fatto...mi dispiace pensare che sono arrivata a una fine ma i sogni realizzati sono splendidi quando rimangono un'esperienza che ti ha segnata positivamente e ti hanno dato nuovi stimoli per continuare in maniera diversa 🙂

  5. "Che la paura va affrontata, è quel momento in cui tu superi te stesso. E sei pronto per ripartire". Dopo due anni e mezzo ti capisco. Ma forse è arrivato il momento di seguire di nuovo il tuo istinto, quella voce interna che ti dice sempre qual'è la cosa giusta da fare. Affronta le tue paure e ne uscirai ancora una volta a testa alta. Buon rientro.

  6. Lo so..ma niente è facile nella vita soprattutto quando si prendono decisioni che te la stravolgono. Non era facile lasciare un posto fisso. però bisogna prendere delle decisioni e a volte quelle che si scelgono non sono le più facile. Forse neanche le più giuste. Però bisogna prenderle. Adesso credo che questa sia quella giusta per me. 🙂 Grazie per il tuo supporto! Però i miei viaggi non sono finiti...solo cambieranno di un pò!

  7. Hai scritto delle cose molto belle che condivido tutte, ma credo che lo spirito nomade faccia parte del nostro DNA e come tale nessuno potrà mai cancellarlo nemmeno le nostre stesse scelte di vita! Vivere è viaggiare. Viaggiare è vivere. In entrambi I casi, non possiamo restare immobili.... Un abbraccio a presto!

  8. Sai, Giulia, questi tuoi timori dimostrano la tua sensibilità, sincerità, onestà intellettuale con la stessa forza dei resoconti delle tue esperienze di viaggio. Good luck! <3

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