Kuta, questa non è Bali. Però...

Come per la Thailandia anche Bali per splendida che sia ha le sue cadute di stile.
In questo caso il luogo di cui parlo in questo post è Kuta, che che si può descrivere come l’anti-Bali nonostante però debba ammettere che possa essere un comodo ed economico luogo di appoggio se si voglia scoprire anche in una sola giornata la penisola di Butik al sud di Bali dove l’unico modo per arrivare è con un mezzo proprio, come un motorino e dove le strutture ricettive sono più rare e decisamente più care.

Kuta è una comoda base per quando si arriva a Bali o quando si va via grazie alla vicinanza con l’aeroporto ed è inoltre una delle cittadine in cui le guest house costano di meno rispetto altri luoghi sull’isola ma non è tutto oro quello che luccica.
Ammetto che a prima vista Kuta non è mi è parsa così male come me l’avevano descritta. Ho pensato che avendone sentito parlare male me mie aspettative erano talmente basse che quello che trovavo non poteva che essere qualcosa di meglio.
Io ho alloggiato presso una guest house (110.000 rupiah a notte per una camera che ovviamente era doppia e quindi ho pagato per due) a Poppies II, una zona molto tranquilla e caratteristica rispetto quello che poi fuori da lì potrebbe diventare l’inferno, o il paradiso a seconda di quello che si vuole.
Certo non ai livelli di Patong, anche se non ho girato molto la notte quindi forse ci sono strip clubs anche qui e io non li ho visti, ma anche qui non si scherza con musica altissima, bars, locali e gruppi di australiani che oltre al surf hanno in testa l’alcoool.
Ma questo l’ho scoperto solo il giorno dopo quando mi sono persa con il motorino al mio ritorno da una giornata rilassante fatta di mare, templi e danze locali.

In questa cittadina labirintica e con un traffico che quello di Catania fa sorridere in confronto, ho visto resorts enormi sulla spiaggia, paesaggi devastati, Hard rock cafè, Hard Rock hotel, un nuovo hotel che sembra più uno stadio che una elegante dimora.
Insomma ho capito perché tutti me la sconsigliavano.

Eppure sono sicura che 10 anni fa era davvero splendida, in fin dei conti il mare dove ci sono onde abbastanza piccole per potere cominciare a fare surf non è male, e l’idea di potersi svegliare e buttare in acqua senza avere paura di essere risucchiato dall'imponente oceano, come mi è successo in Costa Rica, mi aggradava molto, così perdermi per le stradine interne completamente fuori dal caos dei bar e dei ristoranti delle strade principali mi ha fatto immaginare i suoi antichi splendori.
Ma anche qui il turismo ha fatto il suo dovere distruggendo quello che forse era il paradiso dei surfers e che adesso è diventato il paradiso degli ubriaconi.

Nonostante questo però io consiglio almeno una notte, e dico notte e non giorno attenzione.
Di giorno infatti invece di passeggiare per le strade di Kuta, che di bello ha ormai ben poco, consiglio di dirigersi verso Ulu Watu e fare 3 fermate per concludere la giornata al suggestivo tempio Pura Luhur Ulu Watu.
Conviene avere Kuta come base d’appoggio per dei motivi pratici, non solo infatti costa di meno ma in queste aree si è davvero isolati e anche se si vuole una bottiglia di acqua bisognerebbe prendere un motorino.
La prima spiaggia di passaggio è Padong Padong,  una baia deliziosa con acqua azzurra che tende al verde e tranquilla.

in realtà pare che ci sia chi fa surf ma a me non è stato ben chiaro dove visto che il mare era una tavola e ho visto onde minuscole dove non era possibile nemmeno prendere la spuma (ovvero non sufficienti nemmeno per alzarsi), qui ci si può rilassare e fare una nuotata prima di arrivare a Ulu Watu surfing beach.
Questa è una sorta di micro villaggio arroccato su una montanga con una vista mozzafiato a strapiombo sul mare dove le uniche persone in acqua sono i surfers.
Per accedere alla spiaggia bisogna scendere giù per delle scale per trovarsi letteralmente all’interno di una cava, da lì si parte in groppa alla propria tavola.

Dopo magari avere bevuto una coca cola in uno dei tanti bars, qui le cose costano circa 3000 rupiah di più rispetto Kuta, ci si dirige al tempio Pura Luhur Ulu Watu.
L’ingresso è 20,000 (ovvero 2 euro), è piccolo e facile da girare, di per sé non è forse il tempio più suggestivo del mondo ma il solo fatto che si trovi a strampiobo sul mare e che la vista sia esagerataente suggestiva fa passare di menta i templi imponenti apprezzando questa oasi di pace e di misticismo.
Consiglio di arrivare per le 17 o 17,30 in modo tale da potere assistere allo spettacolo di danza, Kecak dance, che costa 70,000 rupies che è si fatto ad hoc per i turisti ma vale davvero la pena vedere.
Qui uomini in abiti tradizionali cantano ed inscenano una delle storie induiste dove ballerine in abiti e make up tipici di Bali intrattengono il pubblico seduto in una sorta di anfiteatro per un’ora al calare del sole.
Poco importa se turistico, d’altronde se voleste vedere una tarantella in Sicilia di sicuro non la trovate per le vie o i rioni di Catania o di Palermo ma dovete letteralmente cercare uno spettacolo fatto apposta.
Stesso vale per le danze Balinesi.

Ballerine danza Kecak

E’ passato un giorno e a questo punto è il tempo di muoversi.
Magari dirigersi a Ubud che facilmente raggiungibile con uno shuttle organizzato dalle tante agenzie di viaggio della cittadina.
I prezzi variano tra i 50,000 e i 60,000 rupiah, quindi cercate attentamente prima di fare il vostro acquisto, come ha fatto la sottoscritta.
Se si vuole spendere di meno ci si può organizzare con i Bemo ovvero i bus locali ma purtroppo non ce ne sono di diretti e così bisognerebbe cambiare 2 volte.
Troppo caldo e troppo peso sulle mie spalle per rinunciare alla comodità di un minibus che per $7 mi ha portata a destinazione.

Aggiornato il: 15 Marzo 2024
Scritto da: Giulia Raciti

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Scritto da Giulia Raciti

Esperta di Africa e Latino America sono in viaggio dal 2011. Attualmente a bordo di un van. Ho fatto un giro del mondo in solitaria durato 3 anni. Scrivo delle destinazioni che visito. Mi occupo di realizzazione viaggi personalizzati e su misura in Africa e Sud America sul sito dedicato Kipepeo Experience.

4 comments on “Kuta, questa non è Bali. Però...”

    1. Ciao David, si sono stata e mi è piaciuto molto. Le onde quel giorno erano piccoline e ho pensato che se avessi avuto tempo avrei volentieri ripreso una tavola da surf e mi sarei cimentata per l'ennesima volta nelle mie prodezze da circo!
      Mi è piaciuta molto quella zona per questo ho scritto che Kuta probabilmente non è Bali ma poco fuori dal paesino secondo me è splendido.
      Conosci altri surf spots buoni nella zona? So che sono più o meno tutti li. Se si e se ti va, ti piacerebbe scrivere per un post sui migliori spot di surf a Bali? La butto lì! 🙂
      Grazie per il tuo commento!
      Un saluto
      Giulia

    1. No io parlavo di Padong Padong, so che c'è chi fa surf li ma a me è parso molto molto strano. Era tranquillissimo, praticamente impossibile.
      Ma devo avere letto da qualche parte che ci sono delle cave che permettono di passare da una spiaggia all'altra quindi forse bisognava prendere quelle ma questa volta non ho toccato una tavola da surf. Non ho avuto tempo!

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