10 cose (+1) che ho imparato nel giro del mondo in solitaria

10 + 1 cose che ho imparato durante il giro del mondo in solitaria

Sono passati ormai ben 3 mesi e qualche giorno dal mio ritorno in Europa.
In questo periodo sono stata in Sicilia, tornata a Roma circa 3 volte, sono andata in Belgio a visitare una cara amica, poi ad Amsterdam ad incontrarne altri e da 16 giorni vivo in pianta stabile, più o meno, a Berlino.
Certo, forse vi avevo abituati a destinazioni esotiche e più “anticonvenzionali”, sicuramente lontane, ma è una bella sensazione essere tornata in Europa.
E da qui, dalla mia casa nella Mitte, con un te allo zenzero accanto rifletto su cosa questi anni di backpacking per il mondo mi hanno davvero insegnato.
A mente più libera e dalle comodità di un appartamento che chiamo casa, e la cosa mi fa molto felice perché qui posso invitare gli amici, la mia famiglia, posso gironzolare in pigiama, compro il pane sempre nello stesso negozietto, il signor Schneider mi riconosce e sorridendo mi dice sempre qualcosa in tedesco quando mi incontra sulle scale, ho cercato di trovare le 10 cose più importanti che ho capito e ho appreso da questo lungo viaggio durato 2 anni e mezzo.
Difficile scegliere tra tutto ciò che mi balena in mente ma forse questi sono gli aspetti che più lego al viaggio terminato e che hanno condizionato, e probabilmente continueranno a farlo. le mie scelte, anche quelle future.
argentina

1# - Viaggiare per lunghi periodi è una sfida di per sé

Capire dove dormire, cosa e dove mangiare, come muoverti, quando, dove andare, non parlare la lingua locale e cercare di farsi comprendere, rinunciare ai comfort di casa per imparare ad “adattarsi” e soprattutto avere la consapevolezza di essere sola e lontana da casa, dove se avessi bisogno un aiuto non tarderebbe ad arrivare, è una sfida giornaliera.
Viaggiare non è solo a proposito di visitare monumenti e musei, va ben oltre e ti prova sotto tanti punti di vista, certo ci sono anche questi  momenti ma sicuramente non coprono la maggior parte del tempo on the road.
Il viaggio piuttosto è caratterizzato dal desiderio di capire e perdersi nei luoghi in cui si soggiorna, a prescindere dal museo o dalla cattedrale (che alla lunga ti sembrano tutte uguali).

2# - E’ più facile trovare chi ti vuole aiutare che chi ti vuole imbrogliare

La diffidenza è normale soprattutto quando si è ad inizio viaggio, ma basterà poco per rendersi conto la la maggior parte delle persone che si incontrano, nel mio caso tutte ma bene lasciare una piccola ed infinitesima percentuale.
Gli stereotipi esistono: gli inglesi continuano ad ubriacarsi e quando sobri sono piuttosto timidi, i tedeschi amano il trekking più di quanto gli italiani amano il mare, i panamensi sono piuttosto scontrosi mentre i colombiani sono simpatici e alla mano, gli argentini mangiano tantissima carne e potrei continuare ad oltranza.
Ma a parte gli stereotipi, che sono comunque tratti che fanno sorridere, negli anni di viaggio affrontati le persone che mi hanno teso una mano ed aiutata sono state innumerevoli, quelle che volevano fregarmi, poche al punto che non le ricordo neanche.
Fidarsi ed essere gentili e generosi è una moneta che ripaga e che ti apre numerose strade e ti permette di scoprire una cultura dall’interno.
Durante il viaggio in Marocco sono sempre stata ospitata vivendo una esperienza di viaggio ed umana impagabile, nonostante una brutta esperienza.
Non lasciarti condizionare da un commento arrivato da altri viaggiatori o da 1 persona su 200 che si è comportata male, la verità è che i buoni superano di gran lunga i cattivi!

3# - E’ economico e ti insegna a spendere di meno senza rinunciare alla qualità

Il fatto di viaggiare sul lungo periodo, quindi più lentamente, permette di distribuire il budget di viaggio su più giorni e soprattutto consente di aspettare anche per la giusta offerta.
Quando cercavo il volo per tornare in Italia dagli Stati Uniti per risparmiare ho fatto una ricerca voli con offerte speciali e prenotato quello che secondo me aveva il giusto prezzo, ho aspettato la data disponibile senza prefissarla io. Non avevo alcun  impegno improrogabile a casa.
Sul cercare voli low cost rimando al post Come cercare e trovare un volo aereo low cost .
Viaggiare zaino in spalla sul lungo periodo ti permette di dare molto valore al piccolo budget che ha insegnandoti a gestirlo e utilizzarlo perché sai che più di tot non puoi spendere (quanto più spendi e quanto più velocemente lo fai, quanto prima dovrai tornare a casa).
Dormire in ostelli, mangiare in ristorantini locali, muoversi con i mezzi pubblici, ridurre al  minimo lo shopping e le spese superflue ti fanno rendere conto in cosa, per te, VALE LA PENA spendere i tuoi soldi.

4# - Viaggiare da soli backpacking non è da sfigati

In più occasioni ho scritto che il problema del viaggiare da sola non me lo sia mai davvero posto ma ancora oggi ricevo emails da chi crede che viaggiare da soli sia da sfigati.
NO NON LO e’, e sai perché? Perché la maggior parte delle persone che incontrerai nel tuo cammino sta facendo lo stesso percordo e lo sta facendo da solo.
Le coppie o i gruppi di amici sono numericamente inferiori ai viaggiatori solitari.
Forrest Gump avrebbe detto: Sfigato è chi lo sfigato fa…

5# - Viaggiare zaino in spalla costa meno di una camera in affitto a Londra

Viaggiare zaino in spalla costa meno che un appartamento in affitto in città.
A conti fatti durante i miei anni di viaggio ho praticamente speso meno di quanto spendevo solo per pagare la camera in affitto a Londra che per inciso, costava £650 (in euro corrispondo a €767).
Al costo dell’affitto di una camera in Zona 3 di Londra io ho viaggiavo per un mese in tutto incluso (mezzi di trasporto, dormire, mangiare, escursioni).

6# - Da Turista inevitabilmente diventerai Viaggiatore

Questo è il grande passo che si compie dopo qualche mese di  viaggio. E la modalità in cui succede è particolare, mi ha ricordato un po’ l’apprendimento delle lingue.
Improvvisamente qualcosa cambia, nella tua percezione e modo di vivere il viaggio. Ti fermi, ti disinteressi ai monumenti e vai scovando invece ciò che caratterizza un dato Paese, la sua gente, la sua storia, la sua cultura, che parliamoci chiaro, quando vai per 5 giorni non potresti scoprire non fosse che non hai il tempo né gli strumenti per indagare.
Il viaggiatore è chi viaggia per il piacere di conoscere e scoprire, che poi abbia un blog o meno è secondario. Lui è uno che ti racconta in modo appassionato delle sue avventure e della gente incontrata, perché è in questo che risiedono i ricordi, non delle cattedrali o i musei visti.
Questi elementi nella narrazione di viaggio sono piccole note senza le quali il racconto avrebbe comunque senso, perché il viaggio non giace negli orari di apertura o di chiusura di un museo.

7# - Impari a riconoscere quando è il tempo di tornare a casa

Viaggiare implica una partenza come un ritorno, e tutti hanno bisogno di tornare a casa prima o poi, o per lo meno si ha il bisogno di fermarsi in un luogo e vere la sensazione di essere a casa.
Semplicemente non si può pellegrinare per sempre ma è importante, e giusto, che anche chi si muove spesso e volentieri si crei una base, un luogo che chiama casa.
E’ qui che si rimettono in ordine le idee, si hanno la tranquillità e la pace necessarie per potere eventualmente organizzare il prossimo viaggio. La stabilità è essenziale nella pianificazione di un periodo, più o meno lungo, di instabilità.
**** Intendo per casa un luogo prescelto, prendi adesso Berlino per me in questo momento, in cui creare una vita di routine e con certi punti di riferimento.

8# - Non hai un piano ben preciso, hai solo una direzione

Viaggiare per lunghi periodi e zaino in spalla obbliga a dimenticare la pianificazione dettagliata di tutto il viaggio.
E’ letteralmente impossibile potere pianificare cosa si fare e dove si sarà da adesso a due mesi, in questo modo si perderebbe il bello e l’essenza del viaggio in cui imprevisti ed eventuali ritardi sulla tabella di marcia avverranno e invece di non accettarli o comportarsi come il Bianconiglio che si sente sempre in ritardo.
Vale la pena accettarli e godersi il luogo in cui, a volte per errore a volte per cause di forza maggiore, a volte perché hai incontrato nuovi compagni che valgono più della tabella di marcia, si rimane più a lungo.
Pianificare in lungo e in largo anche solo 6 mesi di viaggio non ha senso. Lascia scorrere questo evento per come deve andare, secondo i tuoi umori e le persone che incontri.
Per una volta nella vita lasciati trasportare degli eventi senza dovere necessariamente avere tutto sotto controllo.

9# - Impari a risparmiare e la cosa non ti sembra un sacrificio

Io ho pagato, e continuo a pagare, i miei viaggi fino all’ultimo centesimo.
Posso essere onesta?
Credo che forse se chiedessi ad ostelli o hotel di ospitarmi gratis in cambio di una menzione nel blog lo farebbero, ma il bello del viaggio è sudarselo, avere la soddisfazione di potere INVESTIRE il tuo denaro in qualcosa di unico e metterti alla prova per vedere quanto bravo sei diventato a sapere scovare le occasioni o trovare luoghi assolutamente decenti e puliti a prezzi incredibili.
Quindi questo è valido per il 99% dei viaggiatori che del viaggio non fanno una professione ma un momento importante della propria vita.
Per quanto economici possano essere alcuni luoghi nel mondo un viaggio lungo, per quanto in budget  implica dei costi, assicurazione, voli aerei e budget mensile, viaggiare costa (meno di quello che stai pensando...ma è un costo).
Come si fa quindi? Si risparmia, proprio come risparmieresti per comprarti la macchina nuova. E no, non è un sacrificio se non un enorme piacere perché sai che ogni singolo centesimo risparmiato contribuisce alla realizzazione di una delle esperienze più significative ed importanti della tua vita (nel link che segue spiego esattamente come ho risparmiato e quanto Il dietro le quinte di un viaggio lungo 2 anni)

10 # - Viaggiare sul lungo periodo NON è vacanza, è estenuante e stancante

Cosa? Se vabbè…lo so che stai pensando questo ma credimi quando ti dico che viaggiare per lunghi periodi e zaino in spalla non è sempre facile né tanto rilassante.
18 ore, a volte anche di più di autobus, a volte con troppa aria condizionata e a volte senza, a volte su strade asfaltate a volta non.
Dormire in ostelli, splendido e divertente, ma zero privacy, non hai un armadio dove mettere i tuo vestiti, così che generalmente quelli al fondo io dimenticavo pure di averli.
Non mangi sempre in maniera appropriata o lo fai ad orari improbabili o luoghi assurdi.
Ti trovi anche a -20 gradi, come in Bolivia, dove i termosifoni praticamente non esistono ed essendo zone desertiche non c’è neanche legna per il fuoco.
Una vacanza è un periodo circoscritto in cui esenti dal lavoro ci si rilassa magari a bordo piscina o sulle spiagge sorseggiando drinks, ci si sposta in taxi, e, giustamente, si spende anche più di quanto si farebbe in una settimana a casa.
Viaggiare zaino in spalla invece implica fare quadrare i conti, rinunciare alle comodità ed imparare ad adattarti a tutto. Anche a ciò cui mesi prima dicevi “ Questo non lo farò mai!”

11# BONUS - Non c’è età per viaggiare zaino in spalla

Sul bus Amsterdam/Berlino una signora americana sulla sessantina con in spalla il suo zaino mi avvicina chiedendomi se il bus giusto è quello di fronte a me.
Iniziamo a chiacchierare e scopro che la signora dopo avere divorziato ed essere andata in pensione sta viaggiando zaino in spalla per tutto il mondo.
E’ on the road da più di due anni, è stata dovunque, Africa inclusa.
Quello che mi colpisce di più e l’entusiasmo  non solo nella sua voce ma nei suoi occhi. Mentre parla del suo viaggio le brillano proprio come se quello fosse il primo giorno, come se non lo avesse mai fatto . Chiacchiera con tutti, ascolta storie e le racconta a sua volta, chiede consigli perché un viaggiatore vero non ha la presunzione di dirti cosa fare, ha invece l'umiltà di chiederlo a te! 
Non c’è eta per viaggiare zaino in spalla.
Neanche quando a 60 anni decidi di andare alla scoperta del mondo con i soldi della pensione perché, come sostiene lei, il suo dovere di madre lo ha fatto, i figli sono grandi e realizzati, era semplicemente arrivato il momento di andare alla scoperta e dare un significato ai soldi guadagnati negli anni.
Uno zainetto piccolo in proporzione alla sua bassa statura e tanta voglia di scoprire. Le ho chiesto quando tornerà a casa.
"Non lo so", mi dice, "il giorno che questa vita mi stancherà e sarò appagata  e piena di questo splendido mondo".
La strada per lei, mi sembra ancora molto lunga!

Aggiornato il: 19 Settembre 2020
Scritto da: Giulia Raciti

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Scritto da Giulia Raciti

Esperta di Africa e Latino America sono in viaggio dal 2011. Attualmente a bordo di un van. Ho fatto un giro del mondo in solitaria durato 3 anni. Scrivo delle destinazioni che visito. Mi occupo di realizzazione viaggi personalizzati e su misura in Africa e Sud America sul sito dedicato Kipepeo Experience.

2 comments on “10 cose (+1) che ho imparato nel giro del mondo in solitaria”

  1. beata te che cìhai tutti sti soldi, migliaia di euro e star quasi tre anni senza lavorà!! vendici un hotel!!!

  2. beata te che cìhai tutti sti soldi, migliaia di euro e star quasi tre anni senza lavorà!! vendici un hotel!!!

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